Ad Aruba, una task force per la sostenibilità

Promuovere lo sviluppo di un piccolo Paese come Aruba non è semplice, ma il Governo ha un piano per diventare più resilienti, proteggere l'ambiente, incentivare una nuova economia

Aruba è l’isola caraibica più vicina al continente sudamericano e si caratterizza per la sua cultura molto legata, tuttora, al passato coloniale: pur essendo indipendente, con una propria costituzione dal 1986, fa ancora parte del Regno dei Paesi Bassi, di conseguenza il sovrano dei Paesi Bassi (Olanda) è il suo capo di Stato, rappresentato ad Aruba da un goveratore nominato ogni sei anni. Invece, Parlamento e Governo sono eletti, il capo del governo è il Primo Ministro, il quale forma, insieme al Consiglio dei ministri, il braccio esecutivo del governo stesso. L’isola è tra quelle con un miglior tenore di vita nei Caraibi, turismo e raffinazione del petrolio sono le industrie dominanti.

Oranjestad, capitale di Aruba
Una strada nel centro di Oranjestad, capitale di Aruba

Tuttavia, l’isola sta ora vivendo una profonda crisi sociale, economica ed ecologica.
Sebbene la sua economia sia cresciuta in modo significativo grazie al turismo da quando
è diventata indipendente, oggi ne sente l’impatto negativo su ambiente naturale e sulla società e ha le sue preoccupazioni relativamente ai cambiamenti climatici.

Come molte isole, Aruba è in prima linea nel subire le conseguenze dei cambiamenti, teme l’innalzamento del livello del mare e la distruzione delle barriere coralline.
Oltre che essere conseguenze catastrofiche per l’ambiente, lo sarebbero anche per l’economia di Aruba. Nel peggiore degli scenari, il livello del mare si alzerà di 2,5 metri entro il 2100 rispetto alla situazione attuale. Le barriere coralline, oltre a essere
un’attrazione, sono importanti per il mantenimento delle popolazioni di pesci e per la produzione di sabbia bianca.

Arriva l’action plan

Recentemente, il Governo dell’isola ha varato un piano d’azione nazionale “Aruba’s Transition to a Sustainable and Inclusive Economic Model 2023-2025”. Questo piano, che è stato sviluppato attraverso la partecipazione di stakeholder pubblici, privati, accademici e civili, esperti e oltre 100 persone che hanno contribuito personalmente o a nome delle loro organizzazioni, comprende 13 progetti incentrati principalmente sull’agricoltura sostenibile, l’energia, l’acqua e l’imprenditorialità.
Il piano è ambizioso, visto i tempi ristretti, ma alla base, sembra esserci una forte volontà di promuovere un nuovo modello economico che sia sostenibile, inclusivo e a prova di futuro.
‘Questa è la nostra responsabilità nei confronti dei residenti attuali e delle generazioni future. Dobbiamo lavorare insieme per rendere Aruba una società più resiliente, socialmente responsabile e attenta all’ambiente’ dice nella lettera introduttiva del documento Geoffrey Wever, Ministro dell’Economia, della Comunicazione e dello
Sviluppo sostenibile.

Il piano si concentrerà sul rafforzamento del settore della produzione agricola e alimentare locale, sulla promozione della produzione e conservazione di energia sostenibile e sul sostegno a progetti di edilizia sostenibile. Verranno inoltre esaminate le modalità di funzionamento delle imprese e il loro impatto sulla comunità e sull’ambiente.

Un aspetto essenziale del piano è incoraggiare lo sviluppo di tecnologie verdi e di fonti energetiche alternative. Grazie all’adozione di queste tecnologie, Aruba può diventare meno dipendente dai combustibili fossili e contribuire a ridurre le emissioni di gas a effetto serra.

Affinché questo piano abbia successo, è indispensabile la collaborazione tra vari ministeri, agenzie governative, aziende e organizzazioni locali. È inoltre essenziale che la comunità locale sia coinvolta attivamente nell’attuazione del piano.

Nei prossimi anni, la sua attuazione avrà un impatto considerevole sullo sviluppo economico, sociale e ambientale di Aruba. Contribuirà a migliorare la qualità della vita dei residenti, a ridurre la dipendenza dalle importazioni e a preservare la nostra bella isola e le sue risorse naturali per le generazioni future.

SCI-model, un nuovo modello economico

Il piano governativo mira a disegnare un proprio modello economico, definito SCI (acronimo di Sustainability, Circularity and Inclusion) per evidenziare le tematiche prioritarie che rappresenteranno la bussola per lo sviluppo desiderato di Aruba.

Nella tabella che segue, si evidenziano i pilastri della transizione dall’attuale modello economico al SCI-model.

Come si può notare, molta importanza è data alla promozione di progetti che creano maggiore resilienza rendendo l’isola meno dipendente dall’esterno per le proprie risorse fondamentali come il cibo e l’energia.

Il piano è anche una chiamata all’azione di tutte le organizzazioni e le componenti della società economica e civile, il Ministro sottolinea che ovviamente non può fare tutto da solo, ma può creare le condizioni, il contesto per favorire le imprese e la realizzazione dei progetti, anche attraverso inventivi economici e l’attrazione di investimenti.

Davvero obiettivi ambiziosi da realizzarsi in due anni e per una comunità abbastanza piccola, circa 110 mila abitanti, si tratterà soprattutto di dare la spinta iniziale al cambiamento: attualmente l’isola dipende energeticamente per il 90% da fonti fossili esterne, importa anche molto cibo e ha un’agricoltura limitata, in parte dovuta anche alla scarsità di acqua. Dipende molto dall’esterno anche per quanto riguarda materie prime e materiali edilizi.

La sfida culturale

Ma, come sottolinea il piano, probabilmente l’ostacolo più grande alla realizzazione del piano che si dovrà affrontare è quella sulla cultura della sostenibilità.
I concetti di “sviluppo sostenibile”, “economia circolare e inclusiva” sono ancora sconosciuti e/o vaghi ai più, e vengono interpretati in modi diversi dalla maggior parte dei cittadini, dei professionisti e degli imprenditori di Aruba.
Spesso, le implicazioni pratiche di questi concetti sono erroneamente percepiti come impossibili o come un rischio troppo grande per lo status quo.
Inoltre, manca la consapevolezza dell’enorme potenziale di risparmio che la transizione può portare. La maggior parte delle aziende e dei consumatori finali – riporta il Piano nella sua analisi dello stato di fatto – sfruttano risorse e materiali come se fossero infiniti, non viene dato sufficiente valore alla natura (conservazione). Questo è altamente indesiderabile, soprattutto se si considera che lo sviluppo economico dell’isola è sviluppo economico dell’isola si basa e dipende direttamente dalla qualità dell’ambiente naturale e dal benessere della popolazione.

Per questo motivo, il Governo cerca anche dei giusti partner (inter)nazionali per
ispirazione, motivazione, condivisione delle conoscenze e orientamento.

La task force

Per garantire l’attuazione di questo piano oltre ad aver approntato risorse economiche, ad esempio l’ Aruba Sustainability Fund, è stata temporaneamente istituita una “Task force SCI”. Essa è composta dal Ministro dell’Economia e dello Sviluppo Sostenibile
(MINECDO), un responsabile del programma e gruppi di lavoro dinamici guidati dai consulenti del Ministero per la sostenibilità. La composizione di un gruppo di lavoro viene determinata per ogni progetto in base alle principali parti interessate.

Qui sotto il piano integrale in lingua originale.