La sostenibilità al servizio delle persone e del territorio: la sfida di Elba 2035

Azioni rispettose dell’ambiente, progetti per valorizzare la storia, la cultura e il patrimonio eno-gastronomico: l’isola è pioniera di un nuovo modello di sviluppo

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Il segreto del cambiamento è concentrare tutta la tua energia non nel combattere il vecchio, ma nel costruire il nuovo.

Questa citazione di Socrate può ben rappresentare lo spirito ‘costruttivo’ che anima Elba 2035, il progetto partecipativo promosso da Acqua dell’Elba, azienda storica dell’isola, che coinvolge gli enti locali, le comunità dei territori, le aziende con l’obiettivo di realizzare un percorso condiviso che porti ad aumentare la qualità della vita delle persone e contribuisca, al tempo stesso, ad alimentare un modello di sviluppo più orientato alla sostenibilità e al rispetto dell’ambiente.
“Come azienda sentiamo una responsabilità molto grande. – ci dice Fabio Murzi, presidente di Acqua Dell’Elba – La sfida che vogliamo vincere è tradurre la sostenibilità in concretezza, farla diventare qualcosa di importante per le persone che vivono il territorio e per le aziende che vi operano”.

[Parentesi – Acqua dell’Elba è una bottega artigianale toscana a conduzione familiare nata 20 anni fa, con sede a Marciana Marina, Isola d’Elba, Arcipelago Toscano. Produce 7 linee di profumi cui si aggiungono prodotti per il bagno, prodotti per la profumazione d’ambiente, tessuti e accessori.
È presente sul mercato con 27 negozi monomarca, una rete di distribuzione che conta circa 580 profumerie clienti sparse su tutto il territorio nazionale, 1 filiale negli Stati Uniti e 4 accordi internazionali di distribuzione. Acqua dell’Elba si ispira alle botteghe artigiane rinascimentali, dove alle straordinarie capacità manuali del maestro e dei suoi allievi si accostavano una naturale propensione al bello, una profonda conoscenza delle arti e della cultura e una spiccata tensione alla realizzazione di prodotti che fossero al contempo funzionali e ricchi di significati. La visione di Acqua dell’Elba è creare Bellezza per le persone e l’ambiente. Bellezza intesa come valorizzazione del bello in tutte le sue forme: estetica, esperienziale, sociale e culturale. La missione di Acqua dell’Elba è creare profumi ispirati dalla bellezza del mare che soddisfino l’idea di benessere delle persone, promuovendo al contempo un modello di crescita sostenibile.


Sulle isole cosiddette minori, che sono in realtà un grande tesoro per il nostro Paese, convivono grandi potenzialità e al contempo problemi rilevanti che le rendono, a buon titolo, interessante laboratorio di innovazione, per diversi motivi. Il grande afflusso turistico richiede una significativa produzione di servizi. La qualità della vita delle comunità isolane non può che reggersi sull’equilibrio tra le domande e le risposte ambientali, sociali ed economiche. La tutela del patrimonio ambientale, la produzione di energia da fonti rinnovabili, gli interventi di efficienza energetica, la gestione delle risorse idriche, la mobilità sostenibile sono le sfide di oggi per domani. Si comprende, dunque, perché possano diventare un avamposto di sperimentazione.

I tre fondatori di Acqua dell’Elba, da sinistra Marco Turoni, Chiara e Fabio Murzi

Le iniziative per per Elba 2035

Partendo da questa riflessione è stato redatto, lo scorso 26 marzo, il Manifesto per la sostenibilità da tutti i soggetti partecipanti all’iniziativa Elba 2035 che farà da bussola per le strategie che la comunità metterà in campo.

Il documento è una sintesi dei lavori dei 3 tavoli tematici – Ambiente, Turismo sostenibile e Cultura & Lifestyle – che hanno elaborato una vera e propria mappatura di temi concreti dai quali partire per individuare le azioni da promuovere nei prossimi anni, verso un futuro sostenibile.
L’isola sarà sostenibile perché sarà in grado di gestire con parsimonia e lungimiranza il capitale naturale, raggiungendo la neutralità climatica, valorizzando la biodiversità del territorio e gestendo il comparto idrico e lo smaltimento dei rifiuti con una logica volta alla circolarità delle risorse. Ma anche perché saprà valorizzare il “genius loci territoriale”, lanciando un nuovo modello di turismo e di mobilità. E, last but not least, sarà sostenibile perché promuoverà un modello culturale forte e un’alta qualità di vita.

Il senso di Elba 2035 e la filosofia che ha animato la redazione del Manifesto li spiega Fabio Murzi, presidente di Acqua Dell’Elba.

“L’iniziativa mette in pratica quella che è da sempre la nostra filosofia: mettere l’azienda a servizio della comunità, redistribuire ricchezze e competenze perché il territorio è una risorsa preziosa che deve essere considerata bene comune”


“Da questa convinzione nasce l’iniziativa Elba 2035 che può essere considerata una spinta gentile per risolvere il problema più importante che abbiamo sull’isola: la mancanza di una visione comune sul futuro di questo territorio orientato alla sostenibilità”.
“Ci piacerebbe fare sistema per disegnare un’isola ‘nuova’ in grado di rispondere ai bisogni delle persone che ci vivono, della comunità, e alle richieste degli ospiti ma senza dimenticare che le risposte devono essere rispettose dell’ambiente e anche degli equilibri economico-sociali” spiega ancora Fabio Murzi.

“Un territorio – conclude – è sostenibile quando tutti i suoi abitanti e visitatori hanno coscienza e consapevolezza di vivere in una ‘Grande Bellezza’ e quando l’uomo è al centro della visione di crescita e sviluppo”.

Il ruolo del territorio

Dal punto di vista pratico l’iniziativa punta sulla collaborazione pubblico-privato tra enti locali, aziende e associazioni che si occuperanno dello sviluppo di progetti specifici.
Fondamentale è il ruolo dei territori, come spiega bene Gianni Bottalico, Responsabile delle relazioni con Regioni, Comuni e Enti Territoriali di Asvis (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile) che ha messo testa e cuore in Elba 2020.
“I territori, in ogni loro articolazione istituzionale, svolgono un ruolo essenziale nell’attuazione dell’Agenda 2030, in quanto rappresentano le istanze complessive dei cittadini e sono responsabili dei servizi fondamentali offerti alle loro comunità – evidenzia Bottalico – Possono fornire un’infrastruttura di cooperazione per favorire processi decisionali condivisi, mettere a sistema risorse economiche e competenze, incentivare forme di collaborazione. Enti privati e pubblici, imprese, associazioni di categoria, istituzioni scolastiche, mondo accademico, Terzo settore, volontariato, parrocchie sono oggi impegnate a “territorializzare l’Agenda 2030”, interloquendo con le istituzioni pubbliche, promuovendo programmi di formazione allo sviluppo sostenibile, facendo conoscere e valorizzando buone pratiche, monitorando i progressi territoriali verso i Sustainable Development Goals (SDGs)”.
“Aver colto la sfida della sostenibilità e posta al centro dell’agenda territoriale attraverso l’avvio di incontri, tavoli di lavoro, riflessioni e confronti con e tra i protagonisti sociali, economici istituzionali – dice – In una parola aver avviato un percorso condiviso e partecipato che non è mai scontato. Vedremo nelle prossime settimane anche i contenuti”.

I pilastri del Manifesto Elba 2035: Ambiente, Turismo sostenibile, Cultura & Lifestyle

Ambiente: neutralità climatica e circolarità

L’obiettivo è raggiungere la neutralità climatica e la riduzione dei gas a effetto serra, attivando un processo di elettrificazione del comparto delle mobilità e dei sistemi domestici e impostando un percorso di installazione di impianti a fonti rinnovabili per garantire l’autosufficienza in termini di consumo energetico. La bussola di ogni intervento, in questo senso, è agire tenendo conto dell’impatto sul territorio. Sul fronte rifiuti due le direttrici: garantire resilienza alla gestione della risorsa idrica, mitigando i consumi di picco tipici della stagione estiva e raggiungere una completa e diffusa raccolta differenziata su tutta l’isola, con sistemi integrati e uniformi su tutte le municipalità in ottica di circolarità.

Turismo sostenibile: startup e nuova mobilità

Elba sarà isola sostenibile quando sarà in grado di offrire servizi turistici che valorizzino l’ampia varietà di attività in armonia con la natura e progetta percorsi “tematici” che esaltano le peculiarità e le bellezze dell’isola. Per questo sarà cruciale l’imprenditoria giovanile e la nascita di nuove startup (società innovative) capaci di creare e distribuire valore sul territorio nel lungo periodo, tramite un modello che tiri fuori l’isola dalla “trappola” della stagionalità e che apra le porte anche a persone con limitate capacità motorie. Il motto è “un’isola per tutti in tutte le stagioni” che, tramite il turismo, si faccia promotrice di una cultura che favorisca di abitudini e stili di vita dei turisti orientati alla sostenibilità e, al contempo, di una cultura interna di sostenibilità attraverso la formazione continua e la diffusione di buone pratiche. Ma un turismo non può dirsi amico dell’ambiente se non viene accompagnato da strategie per una mobilità “nuova”. Ecco perché tra le azioni strategiche vanno segnalate quelle relative alla definizione di un’esperienza di mobilità che valorizzi la qualità del tempo dedicato allo spostamento e di una mobilità multi-modale e multi-tecnologica, funzionale agli spostamenti. E qui cruciale è il rafforzamento del trasporto pubblico locale.

Cultura, identità e lifestyle: isola aperta al resto del mondo

L’Isola d’Elba è sostenibile dal punto di vista della cultura, dell’identità e del lifestyle quando valorizza il suo patrimonio, le tradizioni, la cultura enogastronomica e il patrimonio ambientale, ogni giorno, in ogni stagione dell’anno. Fondamentale il ruolo della formazione strategica del capitale umano. Il “must” è favorire la nascita e lo sviluppo, anche da parte delle università e degli istituti scolastici elbani, di figure professionali allineate alla visione di sviluppo sostenibile dell’isola e supportare l’iniziativa imprenditoriale per un’offerta lavorativa di qualità potenziando il collegamento tra il mondo della formazione e le imprese. I promotori di Elba 2035 si impegnano dunque a sostenere investimenti che tutelino il patrimonio materiale e immateriale come le tradizioni, l’enogastronomia e la bellezza dell’isola. Un’attenzione particolare è dedicata ai servizi sanitari anche sull’onda degli effetti della pandemia che ci ha messo di fronte, dolorosamente, alla necessità di innovarli: si punta, qui, a rafforzare i distretti sanitari locali, garantendo un presidio forte e sostenere la sperimentazione e lo sviluppo di servizi sanitari innovativi come la telemedicina.
I punti chiave del Manifesto saranno le fondamenta su cui creare una “nuova” isola che mette insieme passato e futuro. Un’isola che negli auspici del Presidente di Acqua dell’Elba Fabio Murzi “sarà un’isola ben curata, molto green, digitale ma soprattutto un’isola collegata e aperta al resto del mondo. Noi abbiamo il dovere di impegnarci a raggiungere questo straordinario risultato”.