Ep.1_Veronica scopre la salute digitale

>>Ciao Veronica, sono Eliza, la tua dottoressa virtuale, presumo che questa mattina tu non sia molto in forma…

Sì…

>>E non sei nemmeno molto loquace, lo apprezzo, faccio io le domande, quanti anni hai?

31

>>Posso geolocalizzarti o mi dici dove abiti?

Milano

>>Milano città o…area metropolitana?

Cinisello Balsamo

>>Come mai sei qui? Hai uno o più di questi sintomi: febbre, mal di gola, tosse, difficoltà a respirare con la bocca, raffreddore?

>> Che tu sappia, sei entrata in contatto stretto con un caso presunto o confermato di Covid-19 negli ultimi 15 giorni?

Non so

>>Ok, ti farò delle domande più precise…

Veronica adesso rispondeva con più attenzione alle domande ‘più precise’ che il chatbot Eliza le sottoponeva.

Quando poco prima aveva avviato la conversazione, su consiglio di Miriam, aveva risposto un po’ a vanvera. Fino a quando non era arrivata alla domanda ‘sei in stato di gravidanza?’ che l’aveva risvegliata da un certo torpore. Non era molto tempo che aveva scoperto di aspettare un bambino, fatto che ovviamente la costringeva a mettere molte cose della sua vita in una nuova prospettiva, a cominciare dalla conversazione con questo chatbot.

Accidenti, non si era ancora abituata all’idea di essere incinta e nemmeno all’idea che certi sintomi potessero essere, ancora, i campanelli di allarme per il Covid-19. Oramai, secondo quanto riportavano i giornali, oltre il 70% della popolazione italiana era stata vaccinata, si era raggiunta l’immunità di gregge…

>>Considerando la sintomatologia descritta, in base alle linee guida del Ministero della Salute, ti consiglio di contattare telefonicamente il tuo medico di base o, se preferisci, puoi contattare in video chat uno dei medici del nostro servizio ‘Covid-19 Support’, a tua disposizione 24×7. Mi raccomando, non recarti al Pronto Soccorso dell’ospedale, potresti peggiorare le tue condizioni e aggravare inutilmente la pressione ospedaliera. Vuoi entrare in video chat con il dott. Maggi adesso? La prima sessione è gratuita!

Certo ne avevano fatto passi avanti questi chatbot dall’inizio della pandemia! Era un po’ impressionante, pensava Veronica, ora parlavano davvero con ‘linguaggio naturale’, questo a cui aveva appena rivelato una serie di fatti suoi aveva persino la voce di Miriam, la sua amica.
Ovvio, adesso capiva: era Miriam che le aveva inviato il link per quella piattaforma di telemedicina, la sua preferita, SuperDottore.it. E probabilmente l’intelligenza artificiale di SuperDottore.it aveva utilizzato i dati di Miriam per caratterizzare il chatbot che lei adesso stava utilizzando dal suo computer.

“Grazie Eliza, fammi entrare in video chat con Dott. Maggi”.

Era arrivato il momento di dare retta ai buoni consigli della sua amica Miriam, lei diceva addirittura che SuperDottore.it le aveva cambiato la vita: vi faceva ricorso in continuazione, soprattutto da quando era diventato possibile scegliere il proprio medico di base tra quelli accreditati sulla piattaforma e si poteva detrarre dalle tasse l’abbonamento annuale ai servizi offerti che comprendeva anche una polizza assicurativa.

Era molto comoda, anche per la gestione dei più fragili della famiglia, diceva Miriam: suo padre, che soffriva di cuore, aveva un abbonamento che comprendeva un elettrocardiografo portatile, cioè un dispositivo grande quanto un grosso biscotto che si connetteva a un’app sul cellulare per fare un elettrocardiogramma preciso come quello di un ospedale, che inviava istantaneamente a un cardiologo per il controllo. Gli arrivava in 15 minuti una prima risposta semplificata: semaforo verde, semaforo giallo, semaforo rosso. Se mai arrivava il semaforo rosso, come una volta era successo, si doveva immediatamente sedere e aspettare l’arrivo dell’ambulanza che il servizio metteva a disposizione. Beh, quella volta il ‘biscotto’ gli aveva salvato la vita.

[Parentesi – La possibilità di effettuare un elettrocardiogramma grazie a dispositivi indossabili è già una realtà, basti pensare all’Apple Watch. Ma il più avanzato elettrocardiografo, di livello ospedaliero, oggi è D-Heart ed è stato ideato, brevettato e portato sul mercato da una giovane società italiana. Il suo funzionamento ha ispirato il dispositivo descritto in questo racconto: anche D-Heart è gestibile con estrema facilità dal paziente stesso o da personale non specializzato, è connesso a un’app dello smartphone e comunica con un servizio di refertazione effettuato da medici cardiologi entro poche ore. Il dispositivo è una vera rivoluzione che permette una migliore prevenzione degli attacchi cardiaci, una migliore gestione dei monitoraggi, un servizio sanitario meno costoso e più preciso e, infine ma non meno importante, la possibilità di erogare il servizio stesso anche in aree dell’Italia e del mondo carenti a livello di servizi ospedalieri e di prima assistenza.]

Bene, il dottor Maggi l’aveva tranquillizzata. Chi l’avrebbe detto che un semplice video consulto potesse essere così efficace! Si sentiva già meglio e, se Maggi diceva il vero, una settimana di quegli integratori e vitamine che aveva appena ordinato dalla sua ‘farmacia online’, l’avrebbero rimessa a nuovo. Nausee mattutine comprese.

Tutto ciò l’aveva portata a riflettere. Era sempre stata poco tech, al contrario di Miriam, e l’idea di rinunciare al suo medico di base, che conosceva da tanti anni, non le piaceva, ma in effetti da quando c’era il coronavirus, quasi due anni, il rapporto con il suo dott. Bormioli si era impoverito: andare in ambulatorio non si poteva se non in casi eccezionali, le visite a domicilio le faceva molto di rado, insomma la maggior parte delle volte tutto si risolveva in un consulto telefonico e qualche prescrizione via mail. Per fortuna solitamente godeva di buona salute e non ne aveva bisogno, ma ora che era incinta? Forse tutto sommato l’idea di abbonarsi a SuperDottore.it non era male…

Così, eccola qui, in quella strana mattinata, alle prese con questa importante decisione: cambiare medico, in quel momento questo obiettivo era diventato chiarissimo e urgente.
Ma prima di procedere, siccome quella mattina aveva tempo, Veronica decise di approfondire le sue conoscenza sulla medicina del futuro, quella che la sua amica chiamava ‘digital health’.

[Parentesi – La digital health, in italiano salute digitale,  è il punto di convergenza tra tecnologia e salute. E’ un settore piuttosto ampio perché include diverse branche: la telemedicina, come le piattaforme per i video consulti medici, ma anche il fascicolo sanitario elettronico, le app salute, la ricetta sanitaria elettronica, le terapie digitali, i dispositivi connessi, i sistemi di commercio elettronico per il farmaco, nonché tutte le applicazioni software invisibili che gli utenti non percepiscono, ma sono fondamentali per offrire determinati servizi, ad esempio i sistemi per prenotare una visita e per l’archiviazione dei dati medici. La digital health comprende anche tecnologie come l’intelligenza artificiale, che permetterà di interpretare i dati personali per offrire cure mediche ed esperienze sanitarie sempre più personalizzate; comprende la robotica, la stampa 3D, la blockchain, la realtà virtuale. La digital health è anche un cambiamento culturale, in cui la persona viene rimessa al centro del sistema e la tecnologia viene utilizzata per offrire cure migliori, più precise, più accessibili, più olistiche e anche più umane, perché permette ai medici di avere più tempo per curare la relazione con il paziente.]

Oh, suonavano alla porta, sicuramente erano i prodotti della farmacia ordinati online, aveva selezionato l’opzione ‘human’ per la consegna, i ragazzi salivano fino al piano e, soprattutto, non spaventavano Otto come invece facevano i droni. Il suo cane aveva un conto aperto con i droni da quando un anno prima, sulla spiaggia, uno lo aveva inseguito, spaventandolo, e adesso li detestava. Quindi, nessun drone avrebbe consegnato alcunché a casa sua fintanto che Otto fosse stato in vita.

Mise la mascherina e aprì.
Salve Veronica, sono Ryan, questo è il pacco con quasi tutto quello che hai ordinato. Come dovrebbe aver notificato il nostro sistema di prenotazione online, il cocktail vitaminico personalizzato sarà pronto nel tardo pomeriggio, verso le 18 ti verrà consegnato. Va bene? Sarai a casa o preferisci differire la consegna, farlo arrivare in ufficio, dimmi tu…

“Va bene Ryan, sarò a casa tutto il giorno. Perché continui a presentarti? Vieni sempre tu a fare le consegne in questo palazzo! – Ryan si chiamava così perché la mamma era americana, ma lui era nato e cresciuto a Bari da padre barese – Che bella mascherina hai! Scusa ma a parte il Covid io ho diverse allergie, sono una fan delle mascherine, questa che indossi la vendete voi? Che tipo di caratteristiche ha?”

L’atteggiamento di Ryan virò al seducente.
“Veronica, questa è una super mascherina, ha dei sensori capaci di rilevare la qualità dell’aria e di rilevare anche determinati parametri della persona che la indossa. Con questa non avrai più problemi, la sentirai bene addosso, respirerai sempre un’aria salubre anche se ti ritrovi in luoghi a rischio e inquinati. In più, non guasta il fatto che gli elastici dietro le orecchie ti fanno da auricolari, hanno un sistema a conduzione ossea del suono, puoi ascoltare Spotify, ricevere telefonate, ascoltare e inviare vocali. Potrei parlartene per ore. Vuoi ordinarla adesso? Ti arriverebbe questo pomeriggio con le vitamine, costa tra i 30 e 100 euro, in base al design. Puoi anche pensarci un attimo e ordinare da sola sul sito, ma se te la ordino io dal mio terminale io ho una percentuale e tu puoi avere uno sconto, che faccio? Diamo un’occhiata?”.

Ryan fece l’occhiolino, quel ragazzo era un personaggio, lo doveva ancora decifrare del tutto, ma era sicura di una cosa: definirlo un fattorino era riduttivo.
“Diamo un’occhiata” rispose.

Episodio successivo – Miriam e la mindfulness

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