Le microplastiche nelle arterie

Cosa succede se le microplastiche si depositano nelle pareti delle nostre arterie? Un recente studio ha fatto alcune verifiche e individuato delle correlazioni

Le micro e nanoplastiche sono presenti ovunque nel nostro ambiente: negli oceani, nei laghi, nelle terre coltivabili e persino nelle alghe del ghiaccio artico.

Diversi studi scientifici hanno rilevato la presenza di microplastici anche all’interno del corpo umano, in tessuti vari come i polmoni, il sangue, il cuore e la placenta. Questo ha innescato preoccupazioni crescenti riguardo ai potenziali rischi che i microplastici possono rappresentare per la nostra salute.

Tuttavia, nonostante l’incremento delle ricerche su microplastici e nanoplastici, mancano ancora prove dirette che confermino il loro effetto nocivo sui tessuti umani o con specifiche malattie.

Un recente studio ha tuttavia stabilito una correlazione tra i microplastiche e la salute cardiovascolare. I ricercatori hanno scoperto che le persone con microplastiche e nanoplastiche rilevabili nelle placche arteriose presentavano un rischio maggiore di attacchi cardiaci, ictus e morte.

Microplastiche e problemi cardiaci

L’ indagine ha riguardato un campione di 257 persone, tutte sottoposte a interventi preventivi per rimuovere la placca dalle arterie carotidi (principali arterie che irrorano il cervello di sangue). I ricercatori hanno raccolto campioni di placca per effettuare analisi chimiche. Dopo 34 mesi, è emerso che 150 partecipanti avevano microplastiche e nanoplastiche nella placca arteriosa, principalmente frammenti di polietilene (utilizzato in sacchetti, bottiglie e imballaggi alimentari) e cloruro di polivinile (impiegato in pavimentazioni, rivestimenti e tubature).

L’analisi statistica ha rivelato che i pazienti con microplastiche e nanoplastiche nella placca mostravano un rischio maggiore di subire infarti, ictus o morte rispetto a coloro senza tali sostanze nella placca.

Curiosamente, i ricercatori hanno anche scoperto che la presenza di nanoplastiche e microplastiche era più comune nei partecipanti affetti da diabete e malattie cardiovascolari. Questo solleva molte domande ancora senza risposta, come ad esempio perché le microplastiche erano più comuni in questi partecipanti, e se potrebbe esistere una correlazione tra altre malattie e la presenza di microplastiche nel corpo.

Altri rischi per la salute

Questo studio si è concentrato solo sui pazienti affetti da malattie delle arterie carotidi che erano già sottoposti a chirurgia per rimuovere la placca accumulata. Pertanto, non è chiaro se i risultati possano essere applicati a una popolazione più ampia.

Tuttavia, non è il primo studio a evidenziare un collegamento tra microplastiche, nanoplastiche e cattiva salute. La ricerca suggerisce che alcuni di questi danni possono essere dovuti all’interazione delle microplastiche e delle nanoplastiche con le proteine nel corpo.

Ad esempio, alcune proteine umane si legano alla superficie delle nanoplastiche di polistirene, formando uno strato attorno alla nanoparticella. La formazione di questo strato potrebbe influenzare l’attività e il trasferimento delle nanoplastiche negli organi umani.

Un altro studio ha suggerito che le nanoplastiche possono interagire con una proteina chiamata alfa-sinucleina, che negli studi sui topi è stata dimostrata svolgere un ruolo cruciale nella facilitazione della comunicazione tra le cellule nervose. Questi aggregati di nanoplastiche e proteine potrebbero aumentare il rischio di malattia di Parkinson.

(Fonte originaria: The Conversation)