Corporate Social Responsibility (CSR): cos’è oggi

La CSR è oggi più importante che mai e per essere autentica e impattante deve partire dalla responsabilità individuale che attraverso i CEO si trasferisce all’azienda e ne modella l’azione

Come incidono i nostri semplici gesti quotidiani sui cambiamenti mondiali? Come si verifica l’effetto “farfalla” dal punto di vista ambientale? Perché l’abbandono di un piccolo sacchetto di plastica in montagna oggi, può incidere sull’estinzione di una specie vivente domani?

Le circostanze straordinarie che si sono verificate recentemente, ci hanno invitato a riflettere su come l’azione di ciascuno di noi possa incidere sulla collettività. Con questa nuova consapevolezza, possiamo valutare anche gli scenari che si vengono a creare nella nostra quotidianità.

È un modo interconnesso dove persino l’abbandono di una batteria usata  ha un collegamento con l’aumento dei malati di cancro. Dove  le tonnellate di plastica presenti nei mari del nostro pianeta finiscono nei nostri piatti sotto forma di tonno in scatola o pesce fresco comprato in qualsiasi pescheria. Dove l’impatto di una fabbrica sull’ambiente può essere positivo o devastante. 

E tu, prima individualmente e poi nella collettività e complessità della tua impresa, che impronta stai lasciando?

Esistono diversi strumenti online, anche gratuiti, per misurare in maniera più o meno precisa la propria impronta ambientale,  puoi provare subito con il Carbon Calculator messo a disposizione da Carbon Footprint.

OGNUNO DI NOI LASCIA UN SEGNO SULLA TERRA. E SE SIA POSITIVO O NEGATIVO, DIPENDE SOLTANTO DA NOI.

Cos’è la Responsabilità sociale d’impresa (RSI) o Corporate social responsibility (CSR)

La CSR (o RSI – Responsabilità sociale d’Impresa) è un complesso di azioni sistematiche sociali e ambientali che dovrebbero avere un impatto positivo sulle performance economiche dell’azienda nel breve, medio e lungo termine.

È un modello di business responsabile, che tiene conto di regole ben definite nel rispetto della società e dell’ambiente. È l’atteggiamento responsabile dell’azienda nei confronti dei consumatori, dipendenti, partner. È anche un dialogo continuo con la comunità, attraverso la partecipazione alla risoluzione dei problemi sociali più o meno urgenti.

Le aziende devono iniziare a comprendere che, anche se non sono direttamente coinvolte nelle problematiche sociali, affrontarle fa parte del loro business. Non si possono fare dei progetti a lungo termine se nel percorso dell’evoluzione aziendale non si affrontano anche tematiche che riguardano problemi sociali.

Non si può parlare della CSR intendendo solo i progetti di un particolare dipartimento. La RSI comprende l’intera attività dell’azienda. Include diverse tematiche come la corporate governance, i diritti umani, le condizioni di lavoro, l’impatto ambientale, la prevenzione della corruzione, collaborazione e dialogo con le parti interessate dell’azienda (dipendenti, soci, consumatori, governo, investitori e altri).

Una società non può definirsi socialmente responsabile se ha creato un progetto importante per i bambini, ma i suoi dipendenti lavorano in condizioni disagiate e da qualche mese non ricevono lo stipendio.

La CSR non va confusa con la beneficienza. La Norma ISO 26000 sulla Responsabilità Sociale delle Imprese è scritta in più di 90 pagine e soltanto due righe del testo parlano di beneficienza nel contesto degli investimenti sociali.

Quali sono i benefici della Corporate Social Responsibility

  • Migliora la reputazione dell’organizzazione (maggior fiducia da parte dell’opinione pubblica)
  • Migliora le relazioni con i clienti, con le comunità locali e gli altri stakeholders
  • Migliora il clima interno ed il coinvolgimento dei dipendenti. Ha un impatto positivo sulla capacità dell’organizzazione di assumere i talenti, motivare, trattenere i propri dipendenti
  • Implementa le innovazioni
  • Riduce i costi. Ottimizza i consumi energetici
  • Migliora la competitività dell’organizzazione, attira gli investimenti e dà possibilità di entrare in nuovi mercati
  • Riduce i rischi di reputazione e quelli dell’attività aziendale. Aiuta a superare i periodi di crisi
  • Aiuta allo sviluppo economico sostenibile a lungo termine

CSR e stakeholder

Dipendenti

I dipendenti lavorano per creare il futuro dell’azienda, da loro dipende molto del successo del business. E’ perciò importante creare condizioni di lavoro confortevoli, protezione sociale, formazione, un ambiente amichevole in cui i dipendenti si sviluppino.

Le persone hanno bisogno di poter dire ciò che pensano senza aver paura e il diritto di sapere che saranno ascoltati. Questo li rende felici. Una persona felice e motivata svolge efficacemente il proprio lavoro.

I dipendenti hanno bisogno di sentirsi apprezzati, di trovare un equilibrio tra lavoro e vita privata. Per loro, la cultura aziendale conta molto ed è confermato da un sondaggio condotto da Deloitte nel 2019, che ha esaminato 13.416 Millennials di 42 paesi diversi e 3.009 Gen Zs provenienti da 10 paesi.

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Sondaggio Deloitte 2019 su Generazione Z.

Altre indagini di Deloitte degli ultimi anni hanno mostrato che il 70% dei Millennial intervistati, nel decidere per quale azienda lavorare, hanno considerato anche cosa fa l’azienda dal punto di vista della responsabilità sociale.

Inoltre, il 77% dei laureati intervistati sono pronti ad avere uno stipendio più basso pur di lavorare per un’azienda che ha una strategia di sviluppo sostenibile.

Considerano i valori sociali sono una priorità. Vogliono dare il loro contributo per migliorare il mondo. Vogliono vedere l’impatto delle loro azioni e delle attività aziendali sul mondo. Per loro è importante essere parte attiva di questi cambiamenti sociali ed ambientali.

Potenziali clienti

Naturalmente, ogni azienda ha il proprio target di riferimento. Ma facciamo un esempio con i Millennials, considerando che sono consumatori attivi di prodotti diversi, pronti a sperimentare novità.

I millenials credono che le imprese non facciano abbastanza per proteggere l’ambiente, l’istruzione, lo sviluppo dei dipendenti. Percepiscono che le aziende prestino poca attenzione alla diversità e pensano che il loro contributo sociale (16% nel grafico sotto) sia inferiore alle loro aspettative (32%).

Le priorità dei millenials e le priorità del business a confronto nella Deloitte Global Millenials survey del 2019.
Global Climate Change and Sustainaility services investors survey, EY 2018.
Gli investitori

L’informazione su come un’azienda sta raggiungendo i suoi obiettivi di sviluppo sostenibile è molto importante per le decisioni che prenderanno potenziali investitori.

I criteri ESG (Environmental, Social and Corporate Governance) svolgono un ruolo sempre più importante nel processo decisionale di investimento e gli intervistati di una ricerca EY del 2018 ritengono che i fattori ESG possano aiutare a mitigare il rischio al ribasso. Quasi tutti gli intervistati (96%) affermano che tali informazioni hanno occasionalmente (62%) o frequentemente (34%) svolto un ruolo chiave nel processo decisionale.

Come realizzare la CSR in azienda

I principali catalizzatori che spingono a percorrere la strada dello sviluppo sostenibile sono:

1. Iniziative dei Top Manager d’azienda

2. Richiesta da parte dei creditori/investitori (come condizione vincolante all’erogazione di un finanziamento)

3. Obbligo statale (es. dichiarazione non finanziaria)

4. Attività di volontariato dei dipendenti con iniziative portate all’attenzione del management

Quando tutti i punti citati sono in armonia, l’azienda inizia a muoversi verso lo sviluppo sostenibile. Ma non è sempre così. Sono tutti punti molto importanti, ma negli ultimi anni è sempre più riconosciuto quale fattore determinante il primo punto, perché è dal Top Management che dipendono le decisioni strategiche di un’azienda.

Top management, significa prima di tutto CEO: qual è il suo ruolo nell’introduzione della RSI all’interno dell’ottica aziendale?

Nel maggio del 2019 si è tenuto a Bruxelles l’European Business Summit, nel quale un’intera giornata è stata dedicata alla discussione dei Sustainable Development Goals (SDG). Le grandi aziende, le ONG ed i rappresentanti del Parlamento Europeo hanno presentato le conclusioni delle loro attività ed hanno discusso dei fattori imprescindibili per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile nel breve termine.

Uno degli argomenti di discussione è stato quello del coinvolgimento dei Top Manager nella questione dello sviluppo sostenibile. Loro devono essere i driver dei SDG all’interno delle aziende. Dovrebbero essere gli ambasciatori e motivare i dipendenti ad essere più socialmente responsabili. Hanno sottolineato l’importanza dell’integrazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile all’interno della strategia aziendale.

I CEO presenti hanno confermato che sono interessati come nessun altro a raggiungere i SDG, in quanto non saranno più in grado di far crescere la propria attività su un pianeta morto.

Durante il Summit è stato presentato il documento A New Deal for Europe, firmato da 100 CEOs. Con il quale uniscono le forze in un’azione concreta volta ad accelerare la crescita sostenibile, affrontare i cambiamenti climatici e creare prosperità inclusiva. In collaborazione con CSR Europe, i leader aziendali sottolineano l’approfondimento del dialogo e l’impegno con i responsabili politici, la società civile ed i partner delle aziende del settore commerciale ed industriale.

Oggi, oltre il 90% dei CEO sostengono gli obiettivi di sviluppo sostenibile, ma solo il 17% di loro li includono nei KPI dei managers di livello medio.

Nel 2019, The European Association of Sustainability Professionals con il supporto di KPMG e GreenFlex, hanno fatto un sondaggio su 186 intervistati in Italia, Francia, Germania, Spagna, Serbia, Turchia e Regno Unito. Di tutti i Sustainability Managers intervistati, il 46,8% fanno parte del gruppo nella pianificazione strategica e il 37,6% sono coinvolti, ma non in modo ufficiale.

Lo studio ha inoltre attirato l’attenzione sulla frequenza delle riunioni dei dirigenti della RSI con i CEO dell’azienda. Se le riunioni sono più frequenti non significa che la loro qualità sia superiore o la posizione dei dipendenti più elevata all’interno dell’azienda. Tuttavia, è un indicatore di quanto le sue funzioni siano prese in considerazione nel prendere decisioni aziendali importanti o quanto il CEO sia coinvolto nelle questioni di responsabilità sociale d’impresa.

https://lh3.googleusercontent.com/Ib-e-7iyeFeCDi387WOtIsFvlH8ILRXI8J-Huj32XSW3Rdvv0wrLiU3UdcVP1hynHE-rMc73MdkcDUPNfoKAKtUwBWCUMnK1DOMfeVnEXif-GcfKh0ewfji5BWoVvlifcxN1Nrro

Inoltre, secondo un sondaggio condotto dal Reputation Institute nel 2019, le parti interessate dell’azienda si aspettano che gli amministratori delegati siano coinvolti personalmente nella RSI.

Devono mostrare la loro sensibilità verso le tematiche di responsabilità sociale, essere una guida per l’azienda e diffondere la propria influenza ai dipendenti.

Responsabilità sociale individuale e d’impresa, può esistere l’uno senza l’altro?

Quando parliamo dell’azienda, parliamo di un gruppo di persone che fanno business insieme e stanno raggiungendo gli stessi obbiettivi. È dai loro valori che dipende la strada che sceglie l’azienda. La responsabilità sociale d’impresa dipende da tutte le persone che lavorano all’interno dell’azienda. Ognuno condivide questi valori e li diffonde alla sua famiglia, agli amici, ai colleghi, al pianeta.

In ogni caso, ognuno di noi lascia un segno sulla terra. E se sia positivo o negativo, dipende soltanto da noi.

Photo by Boris Smokrovic on Unsplash

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