Gli investimenti in infrastrutture sono cruciali per realizzare lo sviluppo sostenibile e per rafforzare le capacità di resilienza delle comunità. Lo sviluppo industriale inclusivo e sostenibile è la prima fonte di generazione di reddito; questo permette un aumento rapido del tenore di vita delle persone e fornisce soluzioni tecnologiche per un’industrializzazione che rispetti l’ambiente. In questo contesto l’Fwa (Fixed wireless access) è una tecnologia che permette di raggiungere l’obiettivo 9 dell’Agenda Onu 2030, “Costruire un’infrastruttura resiliente e promuovere l’innovazione ed una industrializzazione equa, responsabile e sostenibile”.
L’Fwa – acronimo di Fixed Wireless Access – è un insieme di sistemi di trasmissione sviluppati per sfruttare determinate frequenze dello spettro radio con l’obiettivo di fornire servizi di connettività a Internet a banda larga velocità di connessione a 1 Gbps anche in zone remote.
In Italia EOLO, operatore di fixed wireless access, è in prima linea per colmare il gap che non è solo infrastrutturale, ma anche sociale e culturale, che affligge il nostro Paese. Delle strategie dell’azienda per consentire all’Italia una ripartenza post-Covid all’insegna dell’inclusione, parliamo con il Sales and Marketing Director, Sergio Grassi.
Grassi, quale ruolo gioca Eolo nel processo di inclusione digitale dell’Italia?
L’inclusione digitale del Paese è parte del dna di EOLO sin dalla definizione della nostra mission aziendale. “Portare internet dove gli altri non arrivano” è per noi prioritario e siamo impegnati in questa direzione da oltre 15 anni, lavorando al fianco di privati e aziende dei territori che ancora subiscono l’impatto del cosiddetto “digital divide”. Il nostro obiettivo è quello di ovviare attraverso la tecnologia Fwa al problema infrastrutturale del Paese, una condizione che causa l’esclusione di parte della popolazione e delle aziende italiane da un accesso democratico alla Rete, anche a causa di particolari orografici del territorio che rendono impossibile l’arrivo della fibra e della connessione ultraveloce.
La pandemia ha contribuito ad aggravare questa situazione?
La pandemia ha sicuramente acceso i riflettori su questo problema e sulle conseguenze sociali che il divario digitale ha determinato tra cittadini residenti in aree diverse del Paese.
Con EOLO siamo impegnati in prima linea ad abbattere le disparità economico-sociali che derivano da questa situazione e a questo scopo, proprio durante il periodo di lockdown, abbiamo varato un piano speciale da 150 milioni di euro che risponde alla necessità di garantire gli stessi strumenti per affrontare la nuova “normalità 2.0” a tutti, un diritto alla connessione che sia realmente inclusivo e che non lasci indietro nessuno.
EOLO punta a coprire 7500 comuni. In che tempi prevedete di portalo a termine? E quali regioni saranno raggiunte dalle vostre connessioni?
Portare internet ultraveloce nelle aree bianche è la nostra missione da 15 anni: la nostra rete raggiunge e collega oltre 6.000 comuni e copre, già oggi, il 78% delle unità abitative che ricadono all’interno delle zone non ancora coperte da connessione ultraveloce. L’obiettivo del piano straordinario da 150 milioni di euro è quello di coprire i restanti 1.500 comuni entro la fine del 2021, abbattendo di fatto il digital speed divide nel nostro Paese. La portata dell’intervento è nazionale: arriveremo a coprire il 100% di alcune delle regioni dove siamo presenti da tempo, come Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche e rafforzeremo la nostra presenza nel Mezzogiorno, arrivando a coprire tra il 70% e oltre il 90% di regioni fondamentali nel Sud Italia come Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Oggi si sente molto parlare di fibra e 5G come abilitatori di banda ultralarga. In questo quadro qual è il valore aggiunto dell’Fwa?
La tecnologia Fwa scelta da EOLO è l’alternativa ideale alla rete tradizionale, in particolare per le zone montane, rurali e a bassa densità abitativa, dove non è presente una rete cablata in grado di arrivare fino in casa dell’utente. È una tecnologia per sua natura inclusiva, poiché non necessita di infrastrutture particolari e si basa su una rete radio fissa ad altissime prestazioni. Queste caratteristiche permettono quindi di superare eventuali barriere determinate dalle caratteristiche del territorio, arrivando a collegare anche i contesti più eterogenei e logisticamente disagiati.