E’ proprio vero che spesso quello che hai lo apprezzi quando lo perdi. E’ ciò che si può dire per quanto riguarda la fruizione dell’arte e della cultura che con la pandemia si è fermata: spettacoli teatrali, musei, cinema, concerti, eventi in fisicità sono davvero mancati al loro pubblico e in più si è messa in evidenza il sistema cultura, arte e spettacolo come industria, fonte di numerosissimi posti di lavoro. Questo è un aspetto per lo più dimenticato, benchè dietro le scene lavorino tantissime persone e maestranze, è tra quelli più colpiti oggi dalla crisi economica innescata dal lockdown.
Tuttavia, vogliamo cogliere anche il bicchiere mezzo pieno e vedere quali soluzioni sono state messe in campo per tenere vivo il settore culturale e in che direzione bisognerebbe andare incontro a un settore in grande trasformazione.
Il bisogno aguzza l’ingegno
Il ‘Teatro Delivery‘ a Milano ha applicato il modello delle consegne a casa alla cultura e porta il teatro nei cortili dei condomini e nelle case: le due geniali attrici e promotrici dell’iniziativa, Marica Mastromarino e Roberta Paolini intervistate da Artribune, attraverso una pagina facebook permettono alle persone di essere contattate e di scegliere in un Menù che tipo di performance si vuole ‘ordinare a domicilio’. Il digitale ci mette lo zampino: l’utilizzo di un canale social è fondamentale per la riuscita del progetto.
Ci sono esempi di uso del digitale che arrivano da tutto il mondo già dal primo lockdown: il Moma di New York ha allestito una serie di corsi gratuiti online di arte moderna e contemporanea; il Getty Museum di Los Angeles si è divertito a giocare con i propri visitatori virtuali stimolandoli a ricreare opere d’arte con oggetti di uso quotidiano per poi rilanciarle sui propri canali social. Il Guggenheim Bilbao ha creato un canale online ad hoc per far incontrare appassionati e curatori di mostre in diretta streaming; a Seul, la produzione del Fantasma dell’Opera (uno dei musical di maggior successo al mondo in questi ultimi anni) è stata un esempio internazionale di resilienza artistica: i cantanti si sono esibiti online senza sosta da remoto, prima di tornare sul palcoscenico.
In Italia, musei e parchi archeologici hanno cercato di mantenere vivo il legame con gli utenti attraverso canali social, specialmente Instagram, e ciò ha contribuito a raddoppiare la visibilità online di queste realtà e la loro reputazione digitale, rispetto al periodo pre-Covid.
Per fare un esempio, il Museo del Novecento di Milano ha attivato diverse iniziative, ‘Art talk’ in video streaming sulla pagina Facebook, webinar per adolescenti e famiglie sull’arte, progetti in collaborazione con le scuole…
Tuttavia c’è ancora moltissimo che si può fare con il digitale a favore della fruizione culturale, i social network sono uno strumento utile, ma sarebbe altrettanto utile pensare a soluzioni per la fruizione della cultura che sin da subito favoriscano la riapertura delle strutture, e anche nel dopo Covid possano integrarsi ed essere sinergica alle modalità fisiche e tradizionali.
Per questo è nato il progetto InnovaMusei, avviato da Fondazione Cariplo con Regione Lombardia, Unione Camere e con il supporto di Cariplo Factory, che ha l’obiettivo di incentivare i rapporti tra istituzioni museali e imprese culturali creative che si occupano di innovazione culturale. Lo scopo è duplice: da un lato preservare l’intero comparto dei musei per permettere loro di mantenere viva l’attività; dall’altro attirare la domanda e l’interesse del pubblico in un momento in cui proprio la richiesta di fruizione culturale sta cambiando radicalmente.
La logica del progetto InnovaMusei è quello di creare contaminazione tra istituzioni museali e culturali – ICC – in genere con il mondo dell’innovazione rappresentato dalle giovani startup, tante delle quali creano applicazioni tecnologiche applicabili alla fruizione culturale: realtà aumentata, esperienze tecnologiche immersive, integrazione di attività di gamification… e così via.
Aperto un bando a caccia di startup!
Il progetto ha lanciato in questa prima fase un bando, una call, per startup/ICC che potranno candidarsi entro il 29 marzo, le informazioni si possono trovare in questa pagina di Regione Lombardia e in questa di Cariplo Factory.
Le imprese selezionate accederanno a un programma di potenziamento imprenditoriale, realizzato da Cariplo Factory, con il supporto di realtà ed esperti di settore in ambito culturale, museale e imprenditoriale operanti sul panorama nazionale e internazionale, al fine di fornire strumenti, metodi e contenuti propedeutici per rafforzare le competenze dei componenti del team delle ICC; validare e sviluppare un’offerta di servizio-prodotto per poter rispondere in maniera efficiente ed efficace ai bisogni delle strutture museali.
Dopo questo percorso potranno sviluppare progetti con le istituzioni museali e culturali che desiderano rinnovarsi.
Inoltre a seguito della partecipazione all’iniziativa, la Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore si riserva di individuare le ICC più promettenti, nelle quali investire fino a un massimo complessivo di Euro 200.000,00.
Foto di copertina: grazie @ Museo del Novecento