Le cronache di questi giorni ci raccontano come il ritorno dalle ferie si stia rivelando un momento molto critico nel contesto della pandemia e con l’apertura imminente di scuole e aziende il timore che l’aumento della circolazione del coronavirus possa riportarci al lockdown è più che concreto.
Evitare ‘la seconda ondata’ è responsabilità di tutti, istituzioni e ogni singola persona.
A Milano, capitale economica italiana e città fustigata come poche dall’esplosione del Covid-19, non tradisce la sua natura laboriosa e concreta: i suoi imprenditori scendono in campo con l’iniziativa “Milano Covid Free” che ha l’ambizione di supportare un ritorno alla vita lavorativa e sociale sereno e libero (per quanto possibile) dalla presenza del coronavirus.
I dati ufficiali ci dicono che la “prima ondata” della pandemia Covid è costata la vita a quasi 17.000 persone nella sola Lombardia su circa 100.000 cittadini lombardi risultati contagiati dalla pandemia. Nella sola area metropolitana di Milano, sempre stando ai soli dati ufficiali, i decessi sono stati quasi 4.300 su oltre 25.000 cittadini contagiati. Oltre 15 i miliardi di fatturato mancato per la sola area milanese. Un secondo lockdown sarebbe un colpo devastante ed è pertanto fondamentale evitare una seconda, tragica, ondata.
L’iniziativa civica “Milano Covid Free”, promossa da un gruppo di imprenditori milanesi guidato da Nuvolab, è semplice: test Covid gratuiti prima del rientro in azienda dalle ferie o dai lunghi mesi di smart working, offerti dalle aziende del territorio a tutti i propri collaboratori.
Il sito dedicato è online da pochi giorni – milanocovidfree.org – per il suo tramite anche altre aziende del territorio milanese possono aderire impegnandosi ad offrire gratuitamente i test (sierologici e/o tamponi naso-faringei) ai propri dipendenti. Il sito segnala tutti i centri medici che propongono pacchetti di test Covid (sierologici e/o tamponi) per le aziende del territorio. La rete di “Milano Covid Free”, inoltre, ha l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini milanesi sui temi di testing e contact tracing, promuovendo anche la app “Immuni”.

Gli ingredienti di Milano Covid Free sono semplici: un sito web (milanocovidfree.org) che si rivolge ad aziende, centri medici (e cittadini) per promuovere il testing e il contact tracing e ridurre il rischio una “seconda ondata” di Covid a Milano; una lista pubblica delle aziende e centri medici attivamente aderenti all’iniziativa (ad oggi: Centro Medico Santagostino, Gruppo Multimedica, Gruppo San Donato, Istituto Auxologico Italiano, Punti RAF – San Raffaele Resnati); un logo facilmente riconoscibile che gli aderenti useranno per promuovere l’adesione al progetto tramite i propri canali di comunicazione; una rete di partner sul territorio in continua crescita che sosterranno l’adesione all’iniziativa tra i propri associati.
A questi elementi di base in futuro se ne aggiungeranno altri con l’evoluzione dell’iniziativa grazie ai suggerimenti degli aderenti per migliorarne l’efficacia e massimizzarne l’impatto sul territorio.
Un’iniziativa partita “dal basso” ma che ha trovato subito un forte sostegno di numerosi soggetti istituzionali a cominciare dallo stesso Comune di Milano, delle associazioni di categoria e delle realtà che rappresentano il mondo dell’innovazione nazionale come Confcommercio Milano, Assintel e Italia Startup. Come segnala Francesco Inguscio, CEO di Nuvolab: “per sconfiggere il virus, dobbiamo rendere virale la prevenzione: il testing e il contact tracing da esempi “isolati” di senso civico individuale devono diventare parte di un protocollo di buon senso collettivo”.
I danni dalla “prima ondata” e la minaccia reale della “seconda ondata”
La pandemia e conseguente lockdown oltre al drammatico tributo di vite umane ha avuto però un costo anche in termini economici: secondo l’analisi dell’osservatorio Covid Analysis, la Lombardia è la stato il territorio in cui l’economia ha sofferto di più in Italia, con oltre 35 miliardi di mancato fatturato per le aziende del territorio (di cui -16,291 miliardi dell’industria e -19,430 per i servizi); l’area metropolitana di Milano ha avuto le conseguenze economiche più critiche in Italia (15,737 miliardi di mancato fatturato, di cui ben 11,7 nei servizi).
I preoccupanti segnali di una ripresa del contagio Covid di queste settimane hanno portato molti imprenditori milanesi a fare, nel proprio piccolo e in silenzio, la propria parte per ridurre il rischio di una “seconda ondata” offrendo test Covid a tutti i propri dipendenti di rientro dalle ferie e/o da lunghi mesi passati in smartworking.
Ora è arrivato il momento di “alzare il volume” e farlo diventare una buona prassi condivisa tra gli imprenditori e non semplici casi isolati lasciati alla sensibilità della singola azienda. Questo sia per sicurezza sul lavoro, sia per senso civico ma anche per buonsenso di business.
Un solo dipendente positivo in ufficio infatti porterebbe a dover richiedere l’isolamento fiduciario dell’intero ufficio con cui ha avuto contatti, con conseguenti difficoltà di ritorno alla (nuova) normalità per tutta l’azienda; a questo punto “meglio testare ciascuno prima, piuttosto che isolare tutti dopo”.
Se tutti gli imprenditori facessero così a livello individuale, si avrebbe l’effetto positivo a livello collettivo di ridurre il rischio di una seconda ondata e conseguente impatto sanitario ed economico su un territorio già fortemente provato dalla pandemia.
L’auspicio è, quindi, che la campagna possa essere promossa a livello nazionale.
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