A Milano il ‘Panino Giusto‘ è un vero e proprio ‘monumento’ e adesso l’aver aderito al sistema internazionale delle B Corporation segna una nuova pietra miliare del suo sviluppo come azienda sostenibile e orientata al bene comune.
E’ l’8 febbraio 1979 quando, fra i palazzi della vecchia Milano in Corso Garibaldi, apre il primo locale Panino Giusto e insieme a lui, un nuovo modo di pensare il panino, “The Italian Art of the Panino”. Erano gli anni della ‘Milano da bere’, era il momento in cui scoppiava nelle città italiane il fenomeno dei fast food e dei ‘paninari’, e il Panino Giusto si dava l’obiettivo di cavalcare entrambe le tendenze, trasformando il classico panino, legato soprattutto a un consumo casalingo, in un prodotto più sofisticato che negli anni è diventato sempre più di valore facendo leva sull’alta qualità e la ricercatezza dei suoi ingredienti, eccellenze del made in Italy, ma anche sul design del panino e sull’attenzione allo sviluppo di un brand e di una community.
Un’idea decisamente centrata: nel 2019 Panino Giusto ha festeggiato 40 anni di storia, con ricavi oltre i 33 milioni dieuro grazie a una rete di 32 locali (18 a Milano gli altri all’estereo, per esempio in Francia, Giappone, Hong Kong, Ginevra) che impiegano oltre 450 dipendenti e ha persino una una Fondazione culturale Accademia del Panino Italiano. Dal 2010 la società Panino Giusto è stata acquisita da Antonio Civita ed Elena Riva (nella foto di copertina), marito e moglie, prima frequentatori e lover del locale, poi gestori in franchising di 15 locali e infine proprietari, sono loro che hanno dato un’importanza fondamentale alla svolta di sostenibilità.
“Le aziende sono luoghi dove le persone condividono tempo, idee e progetti e dove immaginano e creano, costruendo insieme qualcosa di speciale.
Elena Riva, presidente di Panino Giusto
Ciascuno può fare la propria parte, anche noi imprenditori.
Per questo abbiamo aderito con entusiasmo al modello delle B Corp, aziende che credono che il bene dell’impresa e il bene comune non siano in contraddizione ma anzi possano influenzarsi in maniera virtuosa. Abbiamo voluto rendere misurabile il nostro impegno attraverso una certificazione riconosciuta a livello internazionale e che non si limita a certificare un singolo prodotto ma che coinvolge tutti i processi aziendali verificandone l’impatto a livello ambientale e sociale.”
Rendere il mondo un posto più giusto un panino alla volta è, in sintesi, l’obiettivo di Panino Giusto per i prossimi anni.
Roberta Pontrelli, CFO Panino Giusto Italia e Impact manager del progetto B Corp racconta la nuova identità di Panino Giusto. “Abbiamo raggiunto in meno di un anno il punteggio indispensabile alla certificazione (80) e lo abbiamo superato, da anni nel nostro DNA abbiamo una vocazione B Corp: dalla lotta allo spreco (espressa dalla scelta di fare panini solo al momento), alle pratiche formative e inclusive per i lavoratori sottoccupati come i giovani migranti, fino al grande spazio occupato dalle donne in azienda. L’80% degli store manager in Panino Giusto, infatti, è donna”.
Panino Giusto è una delle dimostrazioni (come anche Fratelli Carli, o Illy) che per un’azienda che ha sempre prestato attenzione a certi valori (ambiente, persone, territorio, qualità), l’evoluzione in azienda certificata B Corp e in società benefit è un passaggio naturale.
“Dobbiamo confrontarci con una situazione di urgenza e non dobbiamo delegare ad altri quello che possiamo fare noi. – sottolinea ancora Roberta Pontrelli – Ogni azienda B Corp deve diventare un esempio da seguire, perché abbiamo la consapevolezza che siamo gli unici responsabili e i soli a poter fare qualcosa per la società che ci circonda“.
Tutte le aziende B Corp e società benefit sono un modello che deve ispirare altre aziende perché rappresentano il futuro e la dimostrazione che non bisogna per forza essere delle no-profit per fare il ‘bene comune’ , ma è possibile conciliare l’attività economica con un modo più etico di gestire il proprio business.
Un approccio che nel lungo periodo ha un impatto positivo sull’economia e crea nuovo valore, invece che erodere risorse limitate.
Inclusione sociale e empowerment femminile
Tra i temi maggiormente sentiti da Panino Giusto (e che coincidono anche con obiettivi di sviluppo sostenibile) ci sono quelli che riguardano le persone, sia rispetto ai dipendenti che relativamente all’impegno per la comunità e il rispetto dei consumatori.
Ci sono diverse attività pratiche formative e inclusive per i lavoratori sottoccupati come i giovani migranti, così come programmi dedicati all’empowerment femminile.
“Nelle “persone” includiamo anche i clienti – dice ancora Roberta Pontrelli – è infatti nei nostri prossimi obiettivi istruire gli store manager di Panino Giusto con corsi di disostruzione delle vie aeree, un incidente che può essere fatale e può accadere in ogni luogo legato alla ristorazione, così come man mano installeremo nei nostri locali dei defibrillatori, a beneficio della clientela e delle persone nelle vicinanze. Abbiamo avviato delle survey con i nostri collaboratori esterni e un codice condotta per i nostri fornitori, perché con le nostre scelte possiamo influire sulle loro“.
In campo ambientale Panino Giusto ha scelto di attuare politiche bio, gli acquisti locali (entro gli 80 km), il monitoraggio del consumo delle acque, eliminare la plastica dai locali e di usare già un tipo di energia 100 % rinnovabile, per la quale si rifornisce da un’altra B Corp.