La sostenibilità non è più solo un’aspirazione ideale per i giovani italiani, ma una necessità concreta da affrontare con pragmatismo. Questo è quanto emerge dall’indagine Gli italiani tra sostenibilità e Intelligenza Artificiale – Generazioni a confronto, realizzata da BVA Doxa a dicembre 2024 per CDP – Cassa Depositi e Prestiti, l’istituzione finanziaria italiana a controllo pubblico che opera come banca di sviluppo.
Il report, basato su un campione rappresentativo di oltre 3.000 italiani tra i 14 e i 74 anni, evidenzia un cambio di mentalità nelle nuove generazioni: se da un lato il cambiamento climatico resta una delle principali preoccupazioni, dall’altro cresce la consapevolezza che la transizione ecologica sia un percorso necessario ma complesso.

Un alto livello di consapevolezza
La ricerca evidenzia che il 90% degli italiani ha sentito parlare di ESG (Environmental, Social and Governance), un dato che tra i giovani sale al 92%. La sostenibilità non è più percepita come una moda, ma come una necessità: l’81% degli italiani la considera un obiettivo imprescindibile per il futuro del Paese.
Tra le fonti di informazione principali emergono le scuole e le università (70% tra i 14-17enni), segno che l’educazione sta giocando un ruolo sempre più centrale nella diffusione della cultura ambientale.
Comportamenti sostenibili in crescita
I dati confermano che la sensibilità ambientale si traduce sempre più in azioni concrete. L’86% degli italiani adotta pratiche di sostenibilità come la raccolta differenziata e il risparmio energetico. Tra i comportamenti più diffusi:
- 83% pratica la raccolta differenziata
- 64% utilizza elettrodomestici a basso consumo
- 50% sceglie prodotti di seconda mano per ridurre gli sprechi
- 47% preferisce mezzi pubblici o mobilità sostenibile
Investimenti e acquisti più responsabili

L’attenzione alla sostenibilità si riflette anche nelle scelte finanziarie e nei consumi. Il 77% degli italiani ritiene importante acquistare prodotti realizzati con metodi sostenibili, mentre tra i giovani tra i 18 e i 34 anni questa percentuale sale al 80%. Inoltre, il 53% di loro è disposto a pagare di più per prodotti ecologici, dimostrando un forte impegno per il cambiamento.
Anche il settore finanziario è coinvolto in questa trasformazione: il 37% dei giovani ha intenzione di investire in prodotti ESG, una percentuale significativamente più alta rispetto al 27% del campione generale.
Un ruolo chiave per le istituzioni
La maggioranza degli italiani riconosce che il cambiamento deve essere guidato dalle istituzioni. Secondo il 63% degli intervistati, Stato e Regioni dovrebbero essere i principali promotori dello sviluppo sostenibile, seguiti dall’Unione Europea (48%) e dalle grandi aziende (47%). Tra i giovani, l’Unione Europea è vista con ancora maggiore fiducia (52%).
Anche la Cassa Depositi e Prestiti (CDP) emerge come attore chiave nella transizione ecologica: il 75% degli under 35 ritiene che CDP abbia un ruolo determinante per la crescita economica sostenibile del Paese, e l’80% sostiene che debba accelerare le sue attività in questo ambito.
In conclusione, i dati della ricerca BVA Doxa confermano che la sostenibilità è ormai un valore centrale per la società italiana, con i giovani in prima linea nel promuovere comportamenti responsabili e soluzioni innovative. Se il futuro della transizione ecologica dipenderà da istituzioni e imprese, è chiaro che le nuove generazioni saranno il motore del cambiamento.