Per anni sono stati i turisti stranieri a scoprire, valorizzare e promuovere il valore culturale, artistico ed enogastronomico del nostro paese in una sorta di gioco di scambio nel quale l’italiano medio organizzava le proprie vacanze subendo il fascino esotico delle mete straniere, raccontate poi come qualcosa di unico che nulla aveva a che fare, in termini di paragone e confronto, con il bel Paese.
D’altra parte un vecchio adagio racconta che l’erba del vicino sia sempre più verde e, forse, anche per questo motivo agli occhi degli italiani i Paesi esteri potevano essere mete migliori per le vacanze rispetto all’Italia. A quanto pare, però, l’estate 2020 sarà ricordata come l’estate italiana per eccellenza anche se come conseguenza, purtroppo, dell’emergenza sanitaria causata dal virus Covid -19.
Virus che ha obbligato le istituzioni a prendere decisioni difficili e complesse sino ad arrivare a bloccare l’intero sistema paese con ricadute economiche e sociali davvero forti che richiederanno tempo e visione per riportare il tutto in equilibrio.
A farne le spese, insieme a molti settori produttivi fondamentali per l’economia italiana, anche il settore del turismo oggetto di incertezze e decisioni precauzionali che hanno fortemente compromesso una stagione partita non solo in ritardo ma con grande difficoltà. A rendere tutto ancora più difficile le molte prenotazioni annullate, la gestione pratica della sicurezza che deve essere garantita ai turisti come agli operatori del settore, i costi di sanificazione che si aggiungono ai normali costi di gestione ordinaria e il fatto, appunto, che la maggior parte dei turisti che vivono l’Italia da maggio a settembre sono per lo più turisti stranieri.
Come reagire quindi a questa situazione se non cercando di gestire il cambiamento con progettazione e buon senso per provare, almeno, a tamponare in piccola parte i danni che evidentemente a fine stagione presenteranno il conto, probabilmente un conto salato?
Un cambiamento radicale quello che viene richiesto all’intero comparto in questo momento che avrà ripercussioni anche sul futuro. Non è detto che tutto si debba considerare in modo negativo anzi ma, come spesso avviene, adattarsi a nuove situazioni e contesti richiede tempo, determinazione e coraggio.
Come cambia il turismo in Italia, quindi, alla luce di tutto questo?
Che estate sarà quella che sta prendendo il via in queste settimane?
Rilanciare la cultura del viaggio, ma responsabile
Per rispondere a queste e altre domande abbiamo chiesto l’opinione di Valentina Carbone, travel blogger, esperta di comunicazione in ambito digitale e ideatrice del progetto di rilancio “Un blogger per l’Italia” che da molti anni lavora e collabora con diversi professionisti del turismo. Insieme abbiamo cercato di capire meglio la situazione facendo chiarezza e cercando di intravedere alcune proposte per il futuro.
Valentina iniziamo dal fatto che oggi si parla molto di rilancio del turismo, valorizzazione del territorio e riscoperta del bel Paese ma, dati alla mano, come stanno veramente le cose?
L’emergenza sanitaria, inutile negarlo, ha portato conseguenze molto negative nel comparto turistico, i flussi turistici secondo le ultime stime dell’Istat hanno subito perdite pari al 18% del totale presenze annuale nonché il 23% di presenze straniere. Sono dati notevoli che incidono molto sull’andamento di una intera stagione e che devono essere studiati e analizzati con attenzione anche da chi, come nel mio caso, occupandosi di turismo si pone come obiettivo anche quello di raccontare il territorio.
Nelle prime settimane di giugno, per fortuna, è stata data la possibilità di poter effettuare spostamenti tra regioni e piano piano si sta lavorando alla riapertura delle frontiere permettendo quindi di iniziare ad avere presenze italiane e straniere nel nostro paese nonché nelle strutture ricettive italiane. È un dato leggermente in crescita e ci si augura possa tornare a raggiungere quello dello scorso anno e – perché no – a superarlo.
Turismo e sostenibilità: cosa ne pensi? Può il turismo essere sostenibile e può, in questo senso, diventare leva di rilancio anche economico per il paese.
Il turismo sostenibile è, senza alcun dubbio, negli ultimi anni il settore trainante del comparto turistico. Sempre più persone preferiscono una vacanza green, a stretto contatto con la natura e con l’obiettivo di salvaguardare quest’ultima in ogni sua sfaccettatura.
Scegliere una struttura ricettiva che si serve di energia pulita, offre cibo locale e utilizza prodotti biologici per la pulizia giornaliera, ad esempio, è ciò che permette di risparmiare quasi la totalità di emissioni di CO2 salvando circa 300 alberi ogni giorno.
La sostenibilità si ravvede non solo nella scelta della destinazione ma anche nella modalità di viaggio che si sceglie per raggiungerla. Basti pensare all’uso del treno rispetto all’aereo: il treno permette un risparmio di più del 75% di gas serra. Una volta giunti a destinazione, poi, il miglior modo per scoprire il territorio salvaguardandolo, è la possibilità di spostarsi a piedi oppure in bici. Serve non solo essere bravi turisti organizzati ma, anche, diventare sempre più turisti consapevoli. In questo modo le nostre scelte possono incidere, in modo positivo, e in un momento come questo credo sia davvero un contributo importante anche quello che può arrivare dall’agire delle singole persone.
Turismo e vacanze 2020, tema a dir poco attuale: come saranno e quali consigli senti di dare a chi avesse incertezze e preoccupazioni.
Ho ripreso a viaggiare proprio nel giorno in cui hanno dato la possibilità di spostarsi tra regioni. Ho atteso così tanto quel momento che la paura si è auto annullata. In tutti i luoghi in cui mi reco, adotto tutte le norme di sicurezza in vigore avendo massimo rispetto degli spazi altrui e delle persone stesse.
Credo che viaggiare sia il modo migliore che abbiamo per tornare alla realtà anche se, inevitabilmente, porteremo sempre con noi gli strascichi del buio periodo che abbiamo trascorso.
Molti miei lettori mi chiedono come sia possibile tornare a muoversi in tranquillità e, magari, con i bambini. Io mi sposto per lavoro perché di turismo e promozione turistica mi occupo per professione e sento il dovere di comunicare nuovamente la fiducia verso l’esperienza del viaggio nella speranza di poter diminuire qualche incertezza. Il nostro paese è davvero bello e offre davvero molte soluzioni adatte a diverse situazioni. Mare e montagna certo ma anche il lago, i borghi, le città d’arte, i percorsi da fare in bici oppure dedicati al trekking, i campeggi. Cogliamo l’occasione per provare e sperimentare un modo diverso di fare vacanza, rispettiamo le regole minime e di base che servono a tutelare noi stessi e chi incontriamo e pensiamo all’impegno dei tanti lavoratori del settore che stanno facendo tutto il possibile per rendere questa nuova esperienza non solo piacevole ma, soprattutto, sicura. Da oggi, infatti, la sicurezza sarà un nuovo parametro di cui si dovrà tener conto anche rispetto a quello che si deve offrire al turista.
Dietro al turismo ci sono tanti professionisti che si impegnano per garantire la migliore esperienza di visita e soggiorno al cliente. Da questo punto di vista una tua opinione?
Il turista vede la destinazione ma dietro a quella c’è una filiera di coinvolgimento davvero importante che funziona grazia al contributo e alla professionalità di tante persone ognuna delle quali fa parte di un meccanismo molto complesso e strutturato. Ci sono gli operatori turistici, le strutture ricettive e il loro personale, le aziende presenti sul territorio, le realtà produttive locali, musei e beni culturali, attività di ristorazione. E poi ci sono le persone che, come nel mio caso, comunicano e promuovono il territorio grazie alla loro professionalità. Tutto questo può e deve cooperare con sinergia con l’obiettivo di promuovere non solo il paese ma anche tutto ciò che serve a rendere il turismo uno dei comparti più importanti per la nostra economia.
Idee per rilanciare il settore?
Durante l’emergenza sanitaria sono nate numerose iniziative tutte finalizzate a creare qualcosa di bello per il turismo italiano. Dal mio canto avendo sempre lavorato come travel blogger durante la pandemia ho sentito la voglia e la necessità di fare qualcosa di concreto per il settore e per questo è nato il progetto “Un Blogger per l’Italia” che mette in comunicazione travel blogger e operatori turistici nella creazione di destination tour finalizzati alla promozione di destinazioni e strutture ricettive. Tutti gli enti e gli operatori avranno la possibilità di essere “raccontati” attraverso i canali sociali dei professionisti selezionati in modo che i loro lettori possano conoscere un nuovo luogo, approfondirne le peculiarità e magari essere invogliati ad organizzare una gita o una breve vacanza. Un progetto nato dalla volontà di fare rete anche insieme ad altri colleghi ricordando che anche chi lavora, come nel mio caso, affidandosi ai racconti delle esperienze di viaggio ha in questi mesi dovuto affrontare non solo difficoltà ma anche riflessioni perché è evidente che se tutto cambia anche il modo in cui racconti il viaggio dovrà necessariamente essere rivisto. In questo spero di aver dato un piccolo contributo ma positivo.
Il turismo del futuro sarà davvero un turismo sostenibile, di prossimità, di valorizzazione e più lento?
Che ne pensi?
Ne sono fortemente convinta e credo che il periodo buio che abbiamo vissuto ci abbia ancor di più fatto riscoprire la necessità e la voglia di non dover fare necessariamente ore e ore di viaggio per raggiungere la meta di vacanza ma che, con molta probabilità, anche il paese accanto a quello in cui abitiamo ha qualcosa di bello da vedere, da raccontare e da scoprire basta avere solo voglia di tornare piano piano a viaggiare.
I consigli di Valentina Carbone per le vacanze 2020
- In fase di prenotazione porre tutte le domande necessarie relative alla sanificazione dei luoghi, la gestione delle distanze, l’organizzazione della struttura, la gestione dei momenti comuni come la colazione ad esempio.
- Gel sanificanti monouso personali da portare con sé nei vari zaini, borse da spiaggia o zainetti da trekking e simili così da evitare spiacevoli inconvenienti durante la giornata.
- Fare attenzione agli oggetti come il telecomando del televisore e del condizionatore presenti nelle stanze. Certamente vengono sanificati ma, spesso, sono gli oggetti a cui facciamo meno attenzione. Utile riporli in semplici sacchettini trasparenti così da non toccarli direttamente
- Lavare spesso le mani, mantenere le distanze di sicurezza nei luoghi chiusi e informarsi correttamente sull’uso dei mezzi di trasporto pubblico come autobus di linea locali che possono avere, in questo periodo, regolamentazioni agli accessi diverse rispetto alla normalità
- Mascherine di ricambio non necessariamente usa e getta anche per non impattare troppo sull’ambiente. Ricordando che in caso di gite o escursioni potrebbero, ad esempio, essere dimenticate o essere perse. Meglio averne con sé sempre una di scorta
- Ricordare che il nostro comportamento può essere esempio positivo. Ognuno di noi può contribuire a migliorare la situazione generale e insieme possiamo davvero fare la differenza, anche in vacanza.
Foto di copertina: Sud Tirolo, Lago di Braiese by Pietro De Grandi on Unsplash