In questi giorni si è parlato molto delle attività e degli impegni presi dal G7 che si è svolto in Cornovaglia.
Ricordiamo che il G7, o Gruppo dei Sette, è un’organizzazione intergovernativa e internazionale composta da sette Stati economicamente avanzati del pianeta, ossia: Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti d’America. Hanno riunioni periodiche e in esse defininiscono una strategia comune per affrontare sfide e problemi importanti e comuni.
Quello che si è svolto nei giorni scorsi (11-13 giugno), è il primo vertice post-pandemia, dal vivo, e si è svolto in Gran Bretagna, precisamente in Cornovaglia, e ha visto la partecipazione eccezionale anche di India, Australia e Corea del Sud. Il vertice ha promosso una serie di importanti decisioni sul piano delle politiche economiche internazionali, sulla crisi climatica, sulla Cina, ha rinforzato le alleanze tra Paesi e anche stabilito qualcosa di molto importante per quanto riguarda la pandemia.
Le 7 potenze hanno infatti preso l’impegno di donare 870 milioni di dosi di vaccini contro il COVID-19 ai Paesi più poveri per porre fine alla pandemia a livello globale.
“L’accesso equo ai vaccini per il COVID-19 rappresenta la via più chiara per uscire da questa pandemia per tutti noi e gli impegni annunciati dai membri del G7 sono un passo importante in questa direzione”, ha dichiarato la Direttrice Esecutiva di UNICEF Henrietta Fore.
I Paesi del G7 si sono impegnati a consegnare almeno la metà delle dosi entro la fine del 2021. Hanno inoltre riaffermato il loro sostegno all’iniziativa COVAX delle Nazioni Unite, definendola come “la via principale per fornire vaccini ai Paesi più poveri”.
Durante il vertice, il Direttore Generale dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus ha ricordato l’inequità nella distribuzione delle dosi tra i vari Paesi del mondo. “Accogliamo con favore l’annuncio generoso sulla donazione di vaccini e ringraziamo i leader”, ha commentato, aggiungendo però che “servono più dosi e servono urgentemente”.
Covid-19, i morti aumentano
Per noi italiani, negli ultimi mesi, il progredire spedito della campagna vaccinale e la diminuzione di morti e contagi ha generato un clima di fiducia, ci ha fatto vedere la fine del tunnel. Ma in realtà, a livello globale, non è ancora finita, anzi.
“Abbiamo raggiunto una triste pietra miliare in questa pandemia: ci sono già più morti per COVID-19 nel 2021 che in tutto l’anno scorso“, ha detto la Direttrice Fore. “Senza un’azione urgente, questa devastazione continuerà. Questa crisi non sarà finita finché non sarà finita per tutti. Siamo particolarmente preoccupati per le ondate in Sud America, Asia e Africa”.
Inoltre, mentre la pandemia infuria, il virus muta e produce nuove varianti che potrebbero potenzialmente minacciare sia i vaccinati che i non vaccinati.
“Donare dosi ora è una politica intelligente a vantaggio dei più importanti interessi della collettività”, ha continuato la Fore, aggiungendo che oltre agli impegni sui vaccini, “la distribuzione e la prontezza hanno bisogno di tempi chiari” su quando saranno disponibili, in particolare nei Paesi con scarse infrastrutture sanitarie.
“La pandemia di COVID-19 ha sconvolto la vita dei bambini, colpendo ogni aspetto della loro vita: la loro salute, l’istruzione, la protezione e la prosperità futura. Ora più che mai, quello che facciamo oggi avrà un impatto significativo e duraturo sul nostro domani collettivo. Non c’è tempo da perdere“, ha concluso.
Anche il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha detto che siamo in guerra contro il coronavisur, che non c’è altro modo di sconfiggere un virus che si diffonde nei Paesi in via di sviluppo “a macchia d’olio” e rischia di mutare, se non attraverso una vaccinazione equa e di massa, aggiungendo che le vaccinazioni devono essere “disponibili e accessibili a tutti”.
“Questa non è solo una questione di equità e giustizia, ma è anche una questione di efficienza“, ha detto, sottolineando che le mutazioni “rispettano le leggi dell’evoluzione di Darwin” – il che significa che i virus peggiori tendono a sopravvivere, moltiplicarsi e alla fine disattivare i vaccini.
I programmi di vaccinazione finora sono stati “ineguali e molto ingiusti”, ha detto il capo delle Nazioni Unite.
Foto di copertina, credits: Karwai Tang/G7 Cornwall 2021
G7 leaders plenary: Building back better from COVID19