“La creatività non è altro che un’intelligenza che si diverte”
Albert Einstein
Se non ci siete mai stati, visitate Barzanò nella Brianza Lecchese, a soli 30 minuti a nord di Milano, il 10-11-12 giugno. E’ un’occasione unica, la prima per l’esattezza, per vedere come questo piccolo comune subirà una divertente e coloratissima trasformazione, si vestirà a nuovo, nel senso stretto della parola, diventerà una sorta di villaggio fantasioso grazie allo Yarn Bombing, festival della fiber art a uncinetto e maglia.
Yarn che?
Lo Yarn Bombing in italiano significa “bombardamento di filati”, non esiste una traduzione più specifica per descriverlo meglio. E’ nato in Texas nel 2005 grazie all’artista Magda Sayeg, considerata la fondatrice del Guerrilla Knitting. Magda per abbellire il suo negozio di Austin decise di ornare le maniglie delle porte con lavori all’uncinetto, l’idea riscosse grande successo, continuò poi con gli spazi urbani della sua città, il fenomeno prese piede e la consacrò artista a livello mondiale.
Quindi lo Yarn Bombing o Urban Knitting è un tipo di arte da strada, con esposizione di opere e installazioni coloratissime o rivestimento di filati di oggetti di arredo urbano pubblici e privati, di grande impatto cromatico e creativo.
Yarn in Brianza
“Fin da subito ho accolto volentieri la proposta di organizzare a Barzanò l’evento dello Yarn Bombing – spiega il sindaco di Barzanò, Gualtiero Chiricò – Per me è stata una vera e propria scoperta, non conoscevo questa arte e devo dire che il livello di adesioni che abbiamo avuto è andato oltre le aspettative. Si stanno creando nuove aggregazioni, nuovi stimoli per vivere gli spazi aperti di Barzanò, un grande entusiasmo attorno a tutta l’organizzazione e sinergie inaspettate per un paese piccolo come il nostro. Barzanò vi aspetta, saranno tre giorni bellissimi”.
Global
La call for artists, partita a gennaio 2022, grazie ai social ha raggiunto in poche settimane knitters in ogni parte del mondo e così sono pervenute circa 300 opere di qualunque dimensione e fattura, con grande soddisfazione dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Barzanò, organizzatore dell’iniziativa. Yarn Bombing ha coinvolto appassionati vicini e lontani, numerosi lavori sono giunti non solo da tutta Italia ma anche dall’estero: Francia, Spagna, Germania, Polonia, Belgio, Finlandia, Malta, Lussemburgo, Svizzera Canada, Messico, Michigan, Virginia. Insomma, una bellissima sorpresa per tutti.
Local
L’iniziativa è stato motore sorprendentemente potente che ha coinvolto anche associazioni, scuole di ogni ordine e grado, gruppi che si sono spontaneamente creati per realizzare le opere da esporre o associazioni come ad esempio ASD Associazione Sportiva Dilettantistica, Associazione Nazionale Alpini sezione Barzanò, Associazione di promozione sociale Pensionati, Auser, Caritas di Barzanò, CDD Centro Diurno Disabili, Cooperativa La Grande Casa, Gemellaggio Barzanò-Mézières en Brenne. Hanno inoltre aderito diversi commercianti che hanno messo a disposizione le loro vetrine.

People
Il risvolto più prezioso del progetto è proprio la forte ricaduta sociale. Ha attirato a sè persone di ogni età e provenienza, dai bambini alle persone più anziane, fino a chi vive situazioni di isolamento. Lo Yarn Bombing ha dato un’occasione concreta per partecipare ad un progetto collettivo e di valorizzare talento e creatività. Saranno infatti presenti: l’opera realizzata dai detenuti del carcere Bassone di Como, il lavoro degli ospiti della Casa di Riposo Enrico Nobili di Viganò, la coperta di grandi dimensioni realizzata dal Comune di Montano Lucino, i lavori del Biblioknitcaffè di Firenze.
Importantissime le collaborazioni che si sono sviluppate al di fuori dei confini del paese. Tra queste, l’Università di Ferrara che ha messo a disposizione del festival una trentina di opere esposte a marzo all’interno dell’Orto Botanico.
E ancora opere di artisti come Elena Muscardini, Francesca Tomasi, Isa Borroni, il gruppo Sul Filo dell’arte, e una installazione sinergica all’opera realizzata da Diego Tomasoni a Barzanò in memoria delle vittime di terrorismo.
Charity
Tra le tante presenze alcune si distinguono per il loro scopo benefico. Come quella della rete comasca “Le sferruzzatrici” che si è creata lo scorso anno in seguito all’omicidio di don Roberto Malgesini, per proseguire la sua opera a favore delle persone in stato di bisogno: a loro si potranno donare quadrotti di lana che verranno utilizzati per realizzare delle coperte; o come le “Casette per l’Ucraina”: piccole casette realizzate ai ferri o uncinetto, la cui vendita andrà a sostenere progetti sanitari o scolastici.
Inoltre, al termine della manifestazione, le opere che non verranno ritirate dagli artisti potranno essere donate alla Caritas per una seconda vita: verranno disfatte e i filati verranno riciclati per realizzare capi o coperte per chi ne ha più bisogno.
Il weekend corre sul filo
Questa prima edizione del festival si svolgerà 10-11-12 giugno dato che proprio sabato 11 ricorre la Giornata mondiale del lavoro a maglia in pubblico (World Wide Knit in Public Day). Nel corso del festival: sabato 11 ore 16.00 in piazza Mercato workshop con Annarita Ceretti, alle 19.30 aperitivo e cena street food con decine di proposte di cibo e cocktail. Domenica 12 dalle 9.00 alle 18.30 in piazza Mercato market artigianale; alle 16.00 in corteo lungo l’itinerario della mostra concerto del Corpo musicale Marco d’Oggiono
Il programma completo qui.
Il percorso artistico creativo
Le opere fatte a maglia o all’uncinetto saranno esposte lungo un circuito studiato per favorire la fruizione di ogni pezzo esposto: dalle maxi realizzazioni che ricoprono intere facciate di edifici, fino a lavori più piccoli e ugualmente preziosi, installati anche in sospensione. Le strade coinvolte sono: via Manara e il Parco delle Rimembranze, vicolo Cappelli, via Pirovano e l’intera piazza Mercato, le ex scuole elementari, via Ferrari e il lavatoio, per poi seguire via Garibaldi e ricongiungersi al punto iniziale.
E se non siete grandi esperti, questa è l’occasione giusta per iniziare. Non dimenticate di portare lana o cotone, uncinetto e ferri: le tutor vi aspettano per workshop gratuiti.