Si è chiuso con successo l’Xl edizione del Salone della CSR. Dal 4 al 6 ottobre presso l’Università Bocconi di Milano sono state registrate 4.600 presenze e oltre 9.000 i collegamenti.
La manifestazione, di cui è ideatrice Rossella Sobrero dal 2005, è ormai diventata una grande palestra per il confronto, e non solo un palcoscenico per valorizzare esperienze di successo. Promuovere la consapevolezza e l’importanza della responsabilità sociale d’impresa e dell’innovazione sociale, fornendo uno spazio di sharing e dibattito tra diverse organizzazioni e esperti del settore, è l’obiettivo principale.
Le principali evidenze emerse quest’anno fanno capire che c’è maturazione nel settore, sempre più aziende integrano la CSR nelle strategie d’impresa e si ispirano allo sviluppo sostenibile, è maggiore il senso della responsabilità sociale d’impresa e dell’innovazione sociale, nonché la volontà di mettere in atto azioni concrete per la sostenibilità.
Ma non basta: il cambiamento verso un modello di sviluppo sostenibile è spesso una sfida (soprattutto nelle filiere), molte organizzazioni stanno sperimentando modalità innovative per superare le difficoltà, ancora è centrale il ruolo di spinta svolto dalle normative e non sempre l’approccio scientifico e la misurabilità dell’impatto vincono sullo storytelling.
Le organizzazioni che stanno sperimentando modalità innovative nella gestione della propria organizzazione hanno condiviso i ritorni positivi dell’agire responsabile, ma anche le difficoltà incontrate lungo il percorso e le azioni messe in campo per superarle. Un confronto tra diverse realtà che ha permesso di comprendere meglio le sfide comuni e di scambiarsi esperienze e soluzioni.
Le sfide emerse: cultura, concretezza e coinvolgimento
Le principali sfide affrontate afferiscono innanzitutto la necessità di cambiare mentalità e cultura all’interno delle organizzazioni stesse.
Spesso, il passaggio a un modello di sviluppo sostenibile richiede una trasformazione profonda dei processi decisionali, delle strategie aziendali e delle pratiche operative. È necessario coinvolgere tutte le parti interessate, dai dipendenti ai fornitori, dai clienti alla comunità locale, per creare un vero e proprio ecosistema di sostenibilità.
Un’altra sfida importante riguarda l’implementazione di azioni concrete per la sostenibilità. Non basta parlare di responsabilità sociale d’impresa, ma è fondamentale mettere in atto misure efficaci e misurabili per ridurre l’impatto ambientale, promuovere l’inclusione sociale e garantire la trasparenza e l’etica aziendale. Questo richiede investimenti, risorse e un impegno costante da parte delle organizzazioni.
Inoltre, è emerso che la sostenibilità non può essere affrontata in modo isolato, ma richiede un approccio multistakeholder e multidisciplinare. Solo attraverso la collaborazione e la condivisione di conoscenze e risorse si possono ottenere risultati concreti e duraturi.
Le azioni messe in campo
Per affrontare le sfide, le attività sono varie e dipendono dalle specificità di ciascuna organizzazione.
Alcune aziende stanno adottando strategie di economia circolare, riducendo gli sprechi e promuovendo il riciclo e il riutilizzo delle risorse. Altre stanno investendo in tecnologie innovative per ridurre l’impatto ambientale delle proprie attività, ad esempio attraverso l’utilizzo di energie rinnovabili o l’implementazione di processi produttivi più efficienti.
É emersa inoltre l’importanza di creare una cultura aziendale orientata alla sostenibilità. Molte organizzazioni stanno promuovendo la formazione e la sensibilizzazione interna, incoraggiando i dipendenti a adottare comportamenti sostenibili sia sul posto di lavoro che nella vita quotidiana.
La ricerca e l’attivazione non riguarda solo le grandi aziende, ma coinvolge anche le piccole e medie imprese. Durante il Salone sono state presentate esperienze di successo di imprese di diverse dimensioni che hanno dimostrato come anche con risorse limitate sia possibile adottare pratiche sostenibili e ottenere risultati significativi.
La ricerca IPSOS: la propensione al cambiamento
Nella giornate del Salone è stata presentata in anteprima la ricerca condotta da IPSOS sulla propensione delle persone al cambiamento per un futuro sostenibile. Su un campione di 1000 individui di età superiore ai 16 anni, emerge che il 46% degli italiani è incline a compiere sacrifici riguardo al proprio stile di vita al fine di favorire l’ambiente. Tali sacrifici comprendono una riduzione del consumo energetico, una diminuzione del consumo di carne e un limitato utilizzo di plastica monouso. Inoltre, il 31% degli italiani è disposto a effettuare acquisti sostenibili, anche se ciò comporta un impatto sulle proprie finanze.
I dati emersi hanno mostrato che c’è una crescente sensibilità verso la sostenibilità e una volontà di adottare comportamenti più responsabili.
Abitare il Cambiamento
Il tema del Salone di quest’anno è stato “Abitare il cambiamento” perché si voleva mettere l’accento sull’importanza di adattarsi e affrontare i cambiamenti che stanno avvenendo nella società e nell’ambiente.
Si è voluto promuovere l’idea che il cambiamento è inevitabile e che è necessario trovare modi innovativi per abitarlo, cercando soluzioni sostenibili e responsabili.
Ebbene nelle tre giornate di manifestazione sono state presentate numerose esperienze di successo e sono state condivise best practice che possono ispirare altre realtà. Questo dimostra che non solo è possibile conciliare la sostenibilità con la crescita economica, anzi rappresenta una reale opportunità per creare valore a lungo termine.