Agricoltura rigenerativa di Barilla e Davines

Si chiama Bello e Buono ed è un progetto congiunto di Barilla e del Gruppo Davines volto alla rigenerazione del suolo.

“Bello e Buono” è un progetto triennale dedicato all’agricoltura rigenerativa. L’obiettivo è quello di sviluppare sistemi e pratiche agricole per favorire la “rigenerazione” dei suoli, sia dal punto di vista ambientale che sociale.

Il progetto nasce dall’incontro di Davines Group e Barilla, due aziende storiche di Parma impegnate rispettivamente nel settore della cosmetica professionale e in quello alimentare.

I gruppi di Ricerca Agronomica delle due aziende hanno avviato la sperimentazione della coltivazione in rotazione di cereali e piante destinate al buon cibo: il grano tenero, il grano duro e il cece, la produzione di essenze utilizzate dall’industria cosmetica, come la melissa, la calendula e la lavanda. 

L’area di 10.000mq è a pochi km da Parma, vicino alle due sedi.

La pratica della rotazione

La pratica della rotazione consiste nell’alternare anno dopo anno le colture sullo stesso terreno. Si segue uno schema preciso che permetta alle diverse coltivazioni di avvantaggiarsi l’una dell’altra.
L’obiettivo è dimostrare come qualità, struttura e fertilità del suolo, gestione dell’acqua e biodiversità siano influenzate e migliorate dalle pratiche agricole adottate. L’accordo è stato stipulato per prendersi cura delle aree agricole, dove il suolo ha perso il suo equilibrio naturale a causa di coltivazioni intensive e l’uso non responsabile di fitofarmaci. Per ripristinare e rafforzare la sostanza organica persa nel tempo, Barilla e Davines hanno deciso di investire nell’agricoltura rigenerativa.

Il progetto si inserisce nel più ampio percorso di Barilla e Davines Group: la ricerca e nell’innovazione per un mondo più responsabile e attento al benessere della natura e delle persone.

L’impegno di Barilla nell’agricoltura sostenibile e rigenerativa 

Agricoltura sostenibile e rigenerativa sono ambiti già da tempo esplorati da Barilla. L”azienda, infatti, valuta e aggiorna costantemente le performance ambientali di tutte le principali materie prime strategiche che utilizza: grano duro e tenero, segale, basilico, pomodoro, cacao e oli vegetali. Oggi acquista il 67% delle materie prime strategiche da filiere gestite in modo responsabile, coinvolgendo oltre 9.000 aziende agricole in progetti di agricoltura sostenibile.

campo di agricoltura rigenerativa di Barilla

I 4 disciplinari Barilla per la coltivazione sostenibile

A conferma dell’impegno di responsabilità sociale ed etica nella scelta e utilizzo delle materie prime, Barilla ha adottato quattro Disciplinari per la coltivazione sostenibile dei suoi principali ingredienti:

  • Manifesto del Grano Duro: un Decalogo per la Coltivazione Sostenibile del Grano Duro di Qualità, per quattro selezionate varietà di grano duro (Aureo, Svevo, Puro, Pigreco) coltivate in 13 regioni italiane;
  • Carta del Mulino, in collaborazione con WWF Italia, Università di Bologna e Università della Tuscia. 10 regole pensate per garantire una qualità sempre maggiore dei prodotti, supportare il lavoro delle comunità di agricoltori e limitare l’impatto sul pianeta. Un impegno sostenuto attraverso la tutela della biodiversità (il 3% dei campi di grano è infatti dedicato ai fiori), la riduzione dell’uso di sostanze chimiche e la salvaguardia degli insetti impollinatori;
  • La Carta di Harrys contiene 40 regole agro-ecologiche che definiscono le buone pratiche per la coltivazione responsabile del grano tenendo, conto degli effetti positivi e negativi derivanti dalla coltivazione del suolo. Un disciplinare che oggi vede coinvolte 607 aziende agricole in Francia, per quasi 120.000 tonnellate di farina;
  • La Carta del Basilico copre il 100% degli acquisti di basilico esclusivamente italiano per la preparazione di tutti i nostri pesti, salse e sughi e si basa su alcuni principi chiave: approvvigionamento di basilico proveniente da agricoltura sostenibile, protezione della biodiversità, valorizzazione delle comunità di agricoltori.

Dal basilico, al pomodoro, ai Wasa

Come il basilico, anche il pomodoro viene coltivato, laddove possibile, vicino agli stabilimenti di produzione, per ridurre al minimo il tempo tra la raccolta e la lavorazione del prodotto.
Il sostegno all’agricoltura locale tocca anche la pasta, di cui Barilla è leader mondiale nelle vendite.
La pasta Barilla venduta in Italia viene prodotta con il 100% di grano italiano. L’idea guida di Wasa è che uno stile di vita sano non produca effetti positivi solo per i singoli individui, ma sia benefico anche per il sistema nel complesso, anche per il pianeta. Il brand Wasa ha avviato un progetto pilota, in collaborazione con Indigo e Svensk Kolinlagring, che ha coinvolto 14 agricoltori in Germania e Svezia, con l’obiettivo di supportare i coltivatori di segale nell’adozione di tecniche “rigenerative” per il suolo. Wasa, insieme a Gran Cereale, è la prima marca del Gruppo a raggiungere la totale compensazione di CO₂eq, riducendo e compensando al 100% le emissioni che sono direttamente correlate ai cambiamenti climatici a livello globale. 

campo rigenerativo davines

Davines Group e il nuovo centro di agricoltura biologica rigenerativa 

Sono numerosi i progetti del Gruppo Davines tesi a contribuire significativamente alla transizione ecologica. Contestualmente il gruppo offre un pratico aiuto agli agricoltori ad applicare pratiche biologiche rigenerative che hanno un impatto positivo sulla biodiversità degli agro-ecosistemi e sulla loro capacità di fornire servizi eco-sistemici, sulle filiere produttive. Lo fa aiutando gli agricoltori a migliorare la salute del suolo, e sul benessere umano, creando paesaggi agricoli biodiversi, più resilienti ai cambiamenti climatici e capaci di produrre cibo sano e ingredienti organici attivi di alta qualità. 

Sede globale di Davines e [comfort zone], è il Davines Group Village, un village carbon neutral e realizzato su una superficie di 77.000 metri quadrati. Nella campagna appena fuori Parma, questo Village comprende uffici, un giardino scientifico, un bistrot e altro ancora. 

Il Gruppo ha avviato da poco un progetto strategico in partnership con il Rodale Institute negli Stati Uniti per creare il primo centro di Agricoltura Biologica Rigenerativa in Italia ed Europa guidato da un’industria cosmetica. L’obiettivo della collaborazione è promuovere attività di ricerca, educazione e divulgazione per dimostrare i benefici dell’agricoltura biologica rigenerativa sulla salute del suolo e sulla qualità di ingredienti organici attivi estratti dalle piante. 

Il nuovo hub internazionale di educazione, ricerca e divulgazione, denominato ‘European Regenerative Organic Center’ (EROC), è situato vicino al Davines Village a Parma su una superficie di circa 17 ettari e amplia l’offerta di ingredienti biologici rigenerativi e fungendo da hub per la ricerca sulla sostenibilità e la formazione degli agricoltori

orto in agricoltura rigenerativa dall'alto Davines e Barilla

PIù POPOLARI

Rilegno contest

Dal riciclo al design, ecco come si trasforma il legno

Gli italiani, come regolarmente ci dicono le statistiche da alcuni anni, sono dei campioni del riciclo, sia per quanto riguarda i rifiuti urbani che...
impatto ambientale guerra in Ucraina

L’impatto ambientale della guerra

Ogni guerra provoca danni all’uomo e all’ambiente. Parlare dell’impatto ambientale di una guerra non è facile, pensando alle persone che hanno perso la vita,...
fotografia di un auto a guida autonoma con sensori

L’auto a guida autonoma ci aiuterà con la sostenibilità?

La rivoluzione delle auto a guida autonoma forse rallenta, ma non si ferma: le sofisticate tecnologie utilizzate da questi veicoli potranno davvero funzionare senza l'intervento umano
neom

NEOM, il folle progetto di una megalopoli sostenibile nel deserto

Nel 2017, il principe ereditario dell’Arabia Saudita Mohammed bin Salman ha annunciato NEOM, un progetto utopistico e apparentemente folle di una megalopoli nel deserto...

Inter, questa è la partita tra i coralli

Calcio d'inizio per il progetto di responsabilità sociale di Inter Campus che formerà 200 adolescenti maldiviani all' educazione ambientale e sportiva.