L’Ospedale dei Bambini Vittore Buzzi di Milano si occupa da oltre un secolo della cura materno-infantile, con un particolare impegno sulle tematiche legate alla prematurità: la competenza dei medici e di tutto il personale sanitario, le attrezzature all’avanguardia e l’attenzione al benessere globale dei pazienti ne fanno un punto di riferimento a livello europeo. L’ospedale registra annualmente oltre 3.300 nascite.
In questo contesto, è presente l’Associazione OBM – Ospedale Bambini Buzzi Milano, che si caratterizza per l’aiuto che offre a bambini e famiglie. Nata nel 2004 da un gruppo di professionisti, in vent’anni di storia l’associazione è cresciuta ma ha sempre mantenuto la sua vocazione iniziale: farsi carico dei problemi di salute dei bambini e delle donne, affiancando le famiglie che hanno un figlio ricoverato in ospedale. Nello stesso tempo si vuole promuovere una sanità inclusiva e sostenibile, garantendo cure di alta qualità accessibili a tutti.
Le aree d’intervento riguardano in particolare i reparti di Pediatria, Chirurgia, Ortopedia e Terapia Intensiva Neonatale: in quest’ultima unità vengono mediamente ricoverati ogni anno circa 400 bambini, nati prematuri o che richiedono cure molto specifiche.
Abbiamo incontrato la Direttrice Antonella Conti che, dopo un passato lavorativo nel settore della Comunicazione, da anni sta dedicando le sue energie a OBM: “le famiglie con un bimbo ricoverato al Buzzi vengono spesso accolte nelle nostre strutture”, ci racconta presentandosi, “ma le seguiamo in ogni fase del periodo di degenza del figlio”.
Passione per la vita
A dirigere la struttura di Terapia Intensiva Neonatale (TIN) c’è il dottor Gianluca Lista, che abbiamo l’opportunità di conoscere mentre ci rechiamo all’interno dell’ospedale: “qui noi accompagniamo i genitori in un viaggio in cui non si hanno certezze”, ci confida il neonatologo, “perché per qualsiasi creatura in terapia intensiva ogni minuto è un dono”.
La chiacchierata imprevista ci permette di apprezzare il suo grandissimo spessore, sia professionale che umano: due aspetti inscindibili in questo reparto che, ci conferma Antonella Conti, caratterizzano tutto il personale che vi lavora, composto da 15 dottori e 35 infermieri. “Quello che accomuna le persone che operano nella TIN è la passione per la fragilità”, aggiunge il dottor Lista: “chi è qui ha capito che deve fare il compagno di viaggio”.
OBM lavora a strettissimo contatto con questa struttura, dove la vicinanza è fondamentale: una malattia pediatrica ha un impatto profondo sull’intera famiglia. L’associazione offre perciò vari tipi di supporto, che aiutino genitori e bambini a gestire il periodo del ricovero nel modo migliore, riducendo il carico emotivo e le situazioni di stress.
“Alle volte il percorso inizia prima del ricovero”, continua Antonella, ”come quando le mamme arrivano al centro di Medicina Materno Fetale”: molte donne giungono da altre città e pertanto vengono accolte nelle strutture che l’Associazione ha a disposizione.
Negli anni OBM ha potenziato le sue capacità di accoglienza, specialmente per le famiglie provenienti da altre regioni italiane e dall’estero: nell’ultimo decennio sono state ospitate 1.839 famiglie, per un totale di 3.323 persone, offrendo 13.590 notti gratuite. Nel 2023, 320 famiglie (775 persone) hanno beneficiato di questa accoglienza, soggiornando mediamente sei giorni: fra queste, anche famiglie provenienti da paesi in guerra.
Gli alloggi messi a disposizione includono:
- 4 appartamenti in Via Castelvetro, 28, per brevi permanenze e emergenze;
- 6 appartamenti nei pressi dell’Ospedale (entro un chilometro);
- 1 appartamento monofamiliare a circa 15 minuti dall’Ospedale, ideale per lunghe degenze e per ospitare l’intera famiglia
Rendere ogni ricovero meno traumatico
L’accoglienza offerta dall’Associazione non si limita a fornire un alloggio gratuito, ma include un sostegno a 360° per rispondere a tutte le necessità delle famiglie: “nel nuovo reparto di Terapia Intensiva i genitori potranno stare più vicini ai loro bambini”, aggiunge la direttrice, “così da poter svolgere ad esempio la marsupioterapia o l’allattamento al seno in totale rilassatezza”.
Da questo punto di vista è cruciale il ruolo dei volontari, che quotidianamente si dedicano al benessere dei piccoli pazienti e delle loro famiglie. Attività ludiche, assistenza pratica e sostegno emotivo contribuiscono a creare un ambiente familiare: la presenza dei volontari è un elemento chiave per rendere efficaci gli interventi dell’Associazione, garantendo che ogni bambino si senta accolto e protetto.
Un aspetto sostanziale della missione di OBM è l’umanizzazione delle cure, un approccio che rappresenta un modello sostenibile per la sanità, capace di migliorare l’efficienza delle risorse e il benessere complessivo dei pazienti. Questo significa non solo offrire supporto medico di alto livello, ma anche trasformare l’esperienza ospedaliera in un percorso quasi rassicurante, dove possibile. Gli ambienti ospedalieri sono stati infatti riprogettati e decorati con colori e dettagli che favoriscono un senso di accoglienza e serenità, riducendo paure e ansie nei piccoli pazienti. L’umanizzazione si estende anche agli strumenti diagnostici, rendendoli meno intimidatori per i bambini.
La Rianimazione e Terapia Intensiva Pediatrica dell’Ospedale Buzzi è uno dei quattro centri di questo tipo in Lombardia: non a caso è stato designato dalla Regione Lombardia come Centro di riferimento per le cure palliative pediatriche. “Si può facilmente immaginare la delicatezza di queste situazioni e la fragilità delle famiglie”, sottolinea Antonella, “per cui ci concentriamo molto sull’accoglienza e il sostegno emotivo per bambini e famiglie”.
Il calore di un’accoglienza, l’efficacia del supporto
Il ricovero ospedaliero è un evento traumatico sia per i bambini sia per i loro genitori: fin dall’inizio l’Associazione ha messo a disposizione professionisti che offrono supporto psicologico per affrontare le difficoltà. L’intervento dello psicologo tende ad allentare tutte le paure e le ansie che ne derivano, aiutando le famiglie a vivere il percorso di cura con maggiore serenità, anche nei casi più complessi e prolungati.
OBM si adopera anche per favorire il dialogo e lo scambio fra i genitori che vivono l’ospedalizzazione di un figlio: “a volte c’è un po’ di resistenza nell’affidarsi a uno psicologo”, spiega Antonella, “perciò riteniamo molto utile il confronto con altre famiglie”.
Il contributo di aziende e donatori privati è fondamentale, affinché l’Associazione possa continuare a realizzare progetti concreti e mirati, supportando l’aggiornamento professionale del personale sanitario e la ricerca clinica: dal 2004, sono stati investiti oltre 5 milioni di euro in progetti di formazione e tecnologie avanzate. Proprio l’innovazione tecnologica ha migliorato significativamente le possibilità di cura e diagnosi, garantendo un’assistenza sempre più efficace e mirata, consolidando il ruolo dell’Ospedale Buzzi come centro di eccellenza.
Antonella Conti potrebbe raccontarci tantissimi episodi e situazioni che l’Associazione ha vissuto in tutto questo tempo: una delle tante bellissime storie è quella di Yeanoh Turay. Lei proviene dalla Sierra Leone e quando il suo bambino era molto piccolo si sono rese necessarie cure specialistiche per poterlo salvare: è così arrivata al Buzzi, dove è iniziato un lungo percorso per poter raggiungere la completa guarigione.
La rete di solidarietà creatasi attorno a Yeanoh le ha consentito di rimanere in Italia con suo figlio Lamin, che è stato anche sostenuto in tutto il suo percorso scolastico. Ora lei lavora proprio presso il Charity Point di OBM e contribuisce al buon andamento delle case di accoglienza: ancora oggi Yeanoh si commuove nel ricordare la sua vicenda, ma le sue lacrime sono la conferma più chiara dell’importanza dell’attività dell’Associazione.
OBM promuove infine iniziative umanitarie per supportare bambini e famiglie in situazioni di emergenza, come il conflitto in Ucraina e progetti di cooperazione sanitaria in paesi del terzo mondo. Attraverso i suoi interventi l’Associazione vuole trasformare il sistema sanitario in una rete più equa e solidale, favorendo l’integrazione tra innovazione, umanità e responsabilità sociale.
Con la distribuzione di kit di prima necessità, l’assistenza diretta a famiglie in difficoltà e il supporto a ospedali pediatrici in paesi fragili, OBM continua a impegnarsi per sostenere chi affronta momenti di grande vulnerabilità, ricordando l’importanza della solidarietà e della centralità della persona in ogni fase della vita.