Bond, plastic bond. Quello della World Bank

Un innovativo strumento finanziario viene sperimentato per sostenere la lotta alla plastica e le comunità locali che trasformano un problema in risorsa.

Si stima che il 70% delle circa 350 milioni di tonnellate di plastica prodotte annualmente nel mondo venga depositato nelle discariche o bruciato; solo il 10% viene riciclato, mentre il restante 20% finisce nell’ambiente naturale. L’OCSE indica che quasi 1,7 milioni di tonnellate di plastica terminano nei mari globali. Le popolazioni più povere e vulnerabili sono le principali vittime di questo tipo di inquinamento. Questi gruppi abitano spesso in aree marginali, vicino a luoghi dove la plastica viene bruciata, e subiscono le conseguenze di corsi d’acqua ostruiti che provocano inondazioni locali.

Sperimentare nuovi strumenti finanziari per sostenere lo sviluppo è un po’ il compito della Banca Mondiale (World Bank – Banca Internazionale per la Ricostruzione e lo Sviluppo, IBRD), che ha emesso un’obbligazione (bond) da 100 milioni di dollari, legata alla riduzione dei rifiuti plastici in due progetti specifici. Si tratta, in un certo senso, di una sperimentazione di un modello di finanziamento ai costi ambientali e di transizione che dovremo affrontare nei prossimi anni (qui un approfondimento tecnico).

Questo innovativo titolo offre agli investitori un ritorno finanziario collegato ai Crediti per la Raccolta dei Rifiuti di Plastica, ai Crediti per il Riciclo dei Rifiuti di Plastica (collettivamente, crediti di plastica) e alle Unità di Carbonio Verificate (crediti di carbonio) che si prevede saranno generati da due progetti, in Ghana e Indonesia.

“Questa nuova obbligazione è emblematica delle forti partnership necessarie, in particolare tra investitori, governi, istituzioni finanziarie e partner locali per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs), compresi gli sforzi per ridurre i rifiuti di plastica”, ha dichiarato Jorge Familiar, Vicepresidente e Tesoriere della Banca Mondiale.

Come funziona il plastic bond

Questo tipo di obbligazione facilita gli investimenti di capitali privati per supportare il finanziamento di progetti con impatti positivi sul clima e sullo sviluppo – con risultati misurati dalla generazione di crediti di plastica e carbonio emessi nel Registro Verra. Attraverso la transazione, gli investitori forniscono circa 14 milioni di dollari di finanziamento anticipato richiesto dai progetti per aumentare la capacità degli impianti esistenti, espandersi in nuovi siti di raccolta e riciclo, e installare attrezzature per il riciclo di plastica di grado alimentare. Oltre a ridurre l’inquinamento da plastica, i progetti migliorano la qualità dell’aria locale e riducono gli impatti sanitari correlati, creando lavoro nelle comunità spesso trascurate e marginalizzate.

“Dato l’enorme bisogno di sviluppo, indirizzare il capitale privato a sostegno delle sfide dello sviluppo è stato un elemento fondamentale del nostro lavoro. Le obbligazioni legate ai risultati, come il bond legato alla riduzione dei rifiuti di plastica, allineano gli incentivi in modo che gli investitori traggano vantaggio finanziario quando si raggiungono risultati di sviluppo positivi. Creano una situazione vantaggiosa sia per le comunità locali che per gli ecosistemi che beneficiano di meno inquinamento, e continueremo a emetterle”, ha dichiarato Anshula Kant, Direttore Generale e Chief Financial Officer del Gruppo della Banca Mondiale.

I progetti finanziati

Concretamente, i progetti saranno selezionati e gestiti da Plastic Collective, l’impresa sociale fondata nel 2016 dall’ambientalista australiana Louise Hardman e la cui missione è appunto superare il problema della plastica.

I progetti che beneficiano della operazione includono due iniziative di raccolta e riciclaggio dei rifiuti plastici rispettivamente ad Accra, in Ghana, e a Surabaya, in Indonesia.

La Fondazione ASASE in Ghana, è un’iniziativa locale cooperativa di raccolta e riciclaggio dei rifiuti plastici nato nel 2019. Il progetto prevede l’avvio di piccoli impianti di riciclaggio come imprese sociali nelle comunità in cui l’inquinamento da plastica è più grave e l’abilitazione delle donne imprenditrici a creare le proprie attività di raccolta dei rifiuti plastici come fonte sostenibile di reddito e occupazione.

SEArcular di Greencore, in Indonesia, è un impianto di raccolta e riciclaggio di rifiuti plastici creato nel 2018. L’impianto dà potere alle comunità costiere fornendo formazione, occupazione e offrendo premi di prezzo per la plastica destinata all’oceano che raccolgono. SEArcular si concentra sulla fornitura di un fine vita appropriato per i tipi di plastica più difficili da riciclare.

Tra i due progetti, in Ghana e Indonesia, si prevede di raccogliere circa 230.000 tonnellate di rifiuti plastici nel prossimo decennio, di cui 180.000 saranno riciclate in borse riutilizzabili, oggetti elettronici, bagagli e altro. Una piccolissima parte rispetto alla gigantesca mole di plastica prodotta, ma esemplare (per ora sulla carta) per la modalità di finanziamento che propone e i risultati locali sul migiormento della qualità della vita.

Per approfondire, l’articolo della World Bank.