Cos’è il climate change litigation?
Il termine climate change litigation si riferisce a azioni legali in cui individui, ONG, comunità, investitori o autorità pubbliche portano governi e aziende in tribunale per responsabilizzarli sui cambiamenti climatici. Queste cause legali possono avere molti obiettivi: spingere a ridurre le emissioni, chiedere risarcimenti per i danni ambientali o fermare progetti che aggravano la crisi climatica.
Il climate change litigation rappresenta uno strumento per realizzare la cosiddetta giustizia climatica, cioè il riconoscimento che i cambiamenti climatici ledono diritti umani fondamentali (vita, salute, cibo, acqua, abitazione). Questo aspetto è molto importante per comprendere la crescente legittimazione dei cittadini e delle ONG ad agire in giudizio.
Secondo il Grantham Research Institute della London School of Economics, il contenzioso climatico si sta affermando come una leva cruciale per accelerare le politiche di mitigazione e adattamento al cambiamento climatico.
Perché il climate change litigation è importante?
Il contenzioso climatico ha un ruolo strategico per almeno tre motivi:
- Aumenta la pressione sui governi e le imprese affinché rispettino gli impegni internazionali, come l’Accordo di Parigi, e adottino politiche più ambiziose.
- Rende visibili le responsabilità storiche di chi contribuisce in modo significativo alle emissioni di gas serra.
- Dà voce alle comunità e ai cittadini, che possono chiedere giustizia per i danni ambientali e sociali subiti.
- Contribuisce a contrastare le pratiche di greenwashing.
Sempre più tribunali riconoscono che i cambiamenti climatici violano diritti fondamentali, come il diritto alla salute, alla vita e alla proprietà. Questo approccio sta trasformando la crisi climatica da tema politico a questione di diritto.
Come funziona una causa climatica?
Le cause sul clima si possono suddividere in due grandi categorie:
- Contenzioso contro governi e autorità pubbliche, per contestare politiche insufficienti o inadempienze. Ad esempio, chiedere piani più efficaci per ridurre le emissioni.
- Contenzioso contro imprese private, come compagnie petrolifere o aziende di settori ad alta intensità di carbonio, accusate di contribuire al riscaldamento globale o di fare greenwashing.
Le azioni legali si basano su diverse basi giuridiche: violazioni di leggi ambientali nazionali, diritti umani, obblighi internazionali o normative sulla pubblicità ingannevole (greenwashing).
Uno dei problemi giuridici che determinano spesso la riuscita della causa è la prova del nesso causale: dimostrare che un singolo soggetto (o organizzazione) è responsabile di un determinato danno climatico è estremamente complesso. La climate attribution science è la disciplina emergente che cerca di quantificare questa relazione.
Inoltre, il diritto internazionale non contiene ancora regole univoche e vincolanti per il risarcimento dei danni da cambiamento climatico. Tuttavia, gli accordi come la Convenzione di Parigi e la Convenzione quadro ONU hanno stabilito principi fondamentali (responsabilità comune ma differenziata, tutela dei diritti umani) che sono alla base delle azioni giudiziarie.
Un esempio molto citato è la sentenza del 2021 del tribunale olandese che ha ordinato a Shell di ridurre in modo sostanziale le proprie emissioni, aprendo la strada a contenziosi simili in altri Paesi.
Dove si stanno moltiplicando queste cause?
Il fenomeno del climate litigation è globale. Secondo l’LSE e il Sabin Center for Climate Change Law, entro il 2024 sono stati depositati quasi 3.000 casi in oltre 60 Paesi, con numeri in forte crescita in Stati Uniti, Europa, Australia e America Latina.
In particolare, negli ultimi anni si stanno sviluppando nuove tipologie di contenzioso, come le climate washing cases, che contestano l’uso improprio di dichiarazioni di sostenibilità e di compensazioni di carbonio.
Qual è l’impatto del climate litigation?
Il contenzioso climatico sta diventando uno strumento potente per:
- Spingere le istituzioni a fissare obiettivi più ambiziosi di riduzione delle emissioni.
- Incrementare la trasparenza sulle strategie aziendali.
- Creare precedenti legali che rafforzano la protezione del clima e dei diritti umani.
- Porre limiti allo sviluppo di nuovi progetti di combustibili fossili.
Molti osservatori ritengono che nei prossimi anni il climate litigation sarà sempre più integrato nella strategia di advocacy delle ONG e nella valutazione dei rischi ESG da parte di investitori e imprese.
Perché le aziende devono prestare attenzione
Oggi le imprese che operano nei settori ad alte emissioni, o che comunicano obiettivi climatici senza basi solide, si trovano esposte a un rischio crescente di cause legali. Per questo è fondamentale:
- Garantire la trasparenza dei piani di decarbonizzazione.
- Evitare pratiche di greenwashing.
- Adottare sistemi di verifica indipendente delle proprie strategie climatiche.
Il climate change litigation è diventato, a tutti gli effetti, un rischio reputazionale e finanziario che le aziende non possono più ignorare.
Casi emblematici di climate change litigation
Urgenda Foundation vs. Stato dei Paesi Bassi
Paese: Paesi Bassi
Anno della sentenza: 2015 (confermata in appello nel 2018 e in Cassazione nel 2019)
Importanza: Prima storica sentenza in cui un tribunale ha stabilito che uno Stato ha un dovere legale di proteggere i cittadini dai cambiamenti climatici, imponendo una riduzione delle emissioni di almeno il 25% entro il 2020 rispetto ai livelli del 1990.
Principio chiave: Violazione dei diritti umani e del dovere di diligenza dello Stato verso la popolazione.
Urgenda è una organizzazione ambientalista non governativa olandese.
Klimaatzaak vs. Stato Belga
Paese: Belgio
Anno di avvio: 2014
Importanza: È la prima grande causa climatica in Belgio, promossa dall’organizzazione Klimaatzaak (“Causa per il Clima”) insieme a oltre 58.000 cittadini firmatari.
Principio chiave:
I ricorrenti hanno sostenuto che l’inazione dello Stato belga e dei governi regionali nel ridurre le emissioni violava: il diritto alla vita e alla protezione della salute; gli obblighi internazionali derivanti dall’Accordo di Parigi e dalle direttive europee; il principio costituzionale di diligenza.
Esito:
Nel giugno 2021, il Tribunale di prima istanza di Bruxelles ha stabilito che lo Stato e i governi regionali avevano effettivamente violato i loro doveri di protezione e gli obblighi legali di riduzione delle emissioni. Tuttavia, non ha imposto obiettivi vincolanti di riduzione (come invece fece la sentenza Urgenda nei Paesi Bassi).
La sentenza è stata considerata un passo importante per il riconoscimento della responsabilità statale, pur non avendo avuto un effetto immediato sulla politica climatica belga.
Rilievo:
È un caso simbolo di contenzioso climatico strategico in Europa e un esempio di come la società civile possa portare le istituzioni a giudizio per obbligarle ad agire contro la crisi climatica.
Milieudefensie (Friends of the Earth Netherlands) vs. Royal Dutch Shell
Paese: Paesi Bassi
Anno della sentenza: 2021
Importanza: La Corte ha ordinato a Shell di ridurre le emissioni nette di CO₂ del 45% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2019, comprese le emissioni dei fornitori e dei clienti.
Principio chiave: Le imprese hanno una responsabilità diretta per i propri impatti climatici e devono agire in coerenza con l’Accordo di Parigi.
Milieudefensie è un’organizzazione di attivisti ambientali.
Lliuya vs. RWE
Paese: Germania
Anno di avvio: 2015 (processo ancora in corso)
Importanza: Un agricoltore peruviano (Lliuya) ha citato in giudizio la società energetica tedesca RWE, chiedendo un contributo ai costi per la protezione del suo villaggio dal rischio di alluvioni causate dallo scioglimento dei ghiacciai.
Principio chiave: Tentativo innovativo di stabilire un nesso causale diretto tra le emissioni di un’azienda e un danno climatico specifico.
Giudizio Universale vs. Stato Italiano
Paese: Italia
Anno di avvio: 2021
Importanza: È la prima causa climatica intentata contro lo Stato Italiano, promossa dall’associazione A Sud insieme a un’ampia coalizione di ONG, cittadini e comunità locali. L’obiettivo è ottenere un riconoscimento giudiziario dell’inadeguatezza delle politiche climatiche italiane rispetto agli obiettivi di riduzione delle emissioni fissati dall’Accordo di Parigi.
Principio chiave:
Sostiene che l’inazione climatica dello Stato viola diritti costituzionali fondamentali, tra cui il diritto alla salute, all’ambiente salubre e alla tutela delle generazioni future.
Esito:
La causa è ancora in corso. È considerata un caso strategico di “climate litigation domestico” e un banco di prova per la giurisprudenza italiana in materia di emergenza climatica.
Caso contro Eni – “La Giusta Causa”
Paese: Italia
Anno di avvio: 2023
Importanza: È la prima causa climatica italiana contro un’azienda privata, promossa da Greenpeace Italia e ReCommon insieme a 12 cittadini italiani. L’azione è stata depositata presso il Tribunale civile di Roma.
Principio chiave:
I ricorrenti accusano Eni di avere una strategia industriale incompatibile con la traiettoria di contenimento del riscaldamento globale entro 1,5 °C e di contribuire in modo significativo alla crisi climatica.
La causa si fonda sull’articolo 2043 del Codice Civile (“responsabilità extracontrattuale”) e sulla violazione dei diritti fondamentali tutelati dalla Costituzione, come il diritto alla salute e all’ambiente sano.
Richieste:
I promotori chiedono al giudice di imporre a Eni di rivedere il proprio piano industriale e di ridurre le emissioni in linea con gli obiettivi climatici internazionali.
Esito:
La causa è attualmente in corso ed è considerata un precedente importante per l’Italia sul tema della responsabilità climatica delle grandi imprese fossili.
Risorse utili per approfondire
Se vuoi saperne di più, puoi consultare la spiegazione completa dell’LSE Grantham Research Institute:
What is climate change litigation? – LSE Explainer
o Climate change litigation e diritto internazionale – Federica Daconto
Domande frequenti sul climate change litigation
Cosa significa climate change litigation?
Traducibile in ‘contezioso climatico’, il climate change litigation fa riferimento all’insieme di cause legali che mirano a far rispettare gli impegni climatici, risarcire i danni e responsabilizzare governi e aziende sul cambiamento climatico.
Quante cause sul clima esistono nel mondo?
Fino al 2024 sono stati identificati quasi 3.000 procedimenti legali in oltre 60 Paesi.
Perché è importante?
Perché rappresenta una leva concreta per accelerare l’azione climatica, tutelare i diritti delle persone e garantire la trasparenza delle politiche ambientali.
Chi può avviare un’azione di climate change litigation?
Le cause climatiche possono essere promosse da cittadini, associazioni ambientaliste, organizzazioni non governative, enti locali, comunità indigene, investitori e, in alcuni casi, istituzioni pubbliche.
Che differenza c’è tra climate change litigation e cause ambientali tradizionali?
Il climate litigation si concentra specificamente sulle responsabilità legate ai cambiamenti climatici globali, mentre le cause ambientali tradizionali riguardano spesso inquinamento locale o danni specifici a un ecosistema.
Qual è la differenza tra public e private climate litigation?
Il public climate litigation riguarda cause contro governi o enti pubblici che non rispettano gli impegni climatici o non tutelano i diritti fondamentali. Il private climate litigation, invece, si rivolge ad aziende private, accusate di contribuire in modo significativo alle emissioni o di comunicare in modo ingannevole (greenwashing).








