Ce lo dice lo studio “Donare 3.0”, condotto da BVA Doxa con Paypal Italia e Rete del Dono, secondo il quale gli italiani sono sempre più ‘buoni’, digitali e anche cauti: sono sempre di più quelli che fanno donazioni a enti e associazioni benefiche, ma le modalità con cui effettuano tali donazioni stanno cambiando.
L’82% degli italiani afferma di aver effettuato donazioni nel 2019. Il contante è ancora la modalità preferita (40%), ma continua la crescita delle donazioni online, soprattutto via mobile.
Mentre il livello assoluto delle donazioni rimane abbastanza stabile negli ultimi anni, lo studio rivela che tra le modalità utilizzate per fare donazioni (bonifici, sms, bollettini, contanti, online) l’unica a crescere è la modalità online (mobile, carta di credito, Paypal e altri borsellini virtuali tipo Satispay), che oggi rappresenta il 22% delle donazioni.
Forse perché si sta creando anche una sorta di passaggio genrazionale: sebbene attualmente i donatori più attivi in Italia siano ancora i Baby Boomer (87%), crescono gli under 40, Gen X (82%) e Millennial (79%).
L’anno scorso gli italiani hanno preferito donare a più di una associazione (63%), concentrandosi soprattutto sulle categorie “Salute e ricerca” (54%) ed “Emergenza e protezione civile” (32%).
Tra i punti di maggiore interesse della ricerca: il 71% degli italiani afferma di non donare a enti che non permettono di verificare come vengano utilizzate le donazioni e i risultati raggiunti. Per i giovani, poi, non è importante la sola donazione, ma anche il coinvolgimento con l’associazione che si vuole sostenere: i giovani donatori sono alla ricerca di una relazione più profonda con l’organizzazione selezionata. Donano nella misura in cui trovano sia spazio per dialogo, sia trasparenza e chiarezza sul progetto di raccolta fondi che li coinvolgerebbe. Parallelamente, il motivo per cui tanti NON donano è proprio la mancanza di fiducia rispetto all’utilizzo dei fondi.