Il Festival Street Art for Rights di Roma è giunto alla sua terza edizione e si è svolto in alcune zone del Lazio e a Roma. Nella capitale, numerosi quartieri sono stati coinvolti, da Corviale e Settecamini, fino a Ponte Mammolo e San Paolo oltre alle zone di Cassino, Fiumicino e Latina.
In tre anni, questo interessante progetto vuole dare vita ad un vero e proprio museo a cielo aperto che tutti possono visitare gratuitamente semplicemente girando per i quartieri della città.
Il festival di arte di strada Street Art For Rights è stato ideato e diretto da Giuseppe Casa e Oriana Rizzuto e organizzato dall’associazione culturale Taste & Travel insieme a MArteSocial e MArteGAllery.
Una meraviglia di colori tra i palazzi della città di Roma che hanno dato un nuovo look a numerosi quartieri della periferia. Allo stesso tempo, l’arte aiuta a far conoscere i principi della sostenibilità e gli impegni che abbiamo preso per raggiungere 17 obiettivi comuni entro il 2030.
Obiettivi che sono stati reinterpretati dagli artisti, utilizzando colori e immagini diverse per comunicare l’urgenza di un mondo più equo e sostenibile.
Gli organizzatori hanno indetto una selezione per trovare gli artisti più interessati e adatti a portare avanti un messaggio sociale ed ambientale.
La parte scientifico ambientale diventa anche pratica, attraverso la scelta della vernice utilizzata: si tratta di AirLite che da anni viene impiegata per realizzare i murales nelle città perché è in grado di purificare l’aria circostante.
Gli artisti del Festival Street Art for Rights di Roma e le loro opere
Al progetto Street Art For Rights hanno preso parte artisti italiani e stranieri. Tra gli italiani: Fabio Petani, Attorep, Barbara Oizmud, Davide Toffolo con Marqus, Manuela Merlo, conosciuta come Human. Dalla Spagna ha partecipato a questo festival l’artista NSN997, Natalia Rai dalla Polonia e Etnik, di nazionalità italo-svedese.
È un festival che vuole unire la divulgazione dei problemi ambientali alla realizzazione di opere e attività in ambito sociale. Raccontare, anche attraverso l’arte e il disegno, le buone pratiche di sostenibilità per dare speranza e contagiare tutti verso un modo più green e colorato.
Nei primi due anni di attività del festival sono stati rappresentati i primi nove obiettivi dell’ONU sulla sostenibilità. Questa terza edizione di Street Art for Rights ha continuato il lavoro con le rappresentazioni degli obiettivi dal numero dieci al numero diciassette.
L’obiettivo dieci delle Nazioni Unite, ridurre le disuguaglianze, è stato rappresentato dall’artista italiano Attorrep con un ritratto che fa riflettere sulle relazioni umane. Due volti che si guardano con amore e affetto.
Città e comunità sostenibili è l’obiettivo 11 ed è stato seguito da Davide Toffolo insieme a Marqus con un’opera che mostra un gigantesco gorilla ai confini della città come immagine del consumismo e dell’eccessiva urbanizzazione.
L’artista italo-svedese Etnik ha dato vita all’obiettivo 12 che parla di consumo sostenibile. Nel suo murales, la casa nella casa, le geometrie sottosopra ci mostrano un mondo che vive un equilibrio precario che non sempre rispetta le risorse del pianeta Terra.
La lotta al cambiamento climatico è il tredicesimo goal delle Nazioni Unite. Fabio Petani lo rappresenta con le immagini di un ghiacciaio che si scioglie e dà origine al deserto, tutto chiuso all’interno di una clessidra che conta il tempo che ci resta per salvare noi stessi e il pianeta Terra.
A Barbara Oizmud è toccato l’obiettivo quattordici, vita sott’acqua. Nel suo dipinto troviamo un mondo subacqueo ricco di flora e fauna. La vita sulla Terra, goal ONU numero quindici, è stata presa in esame dall’artista polacca Natalia RaK che lo ha rappresentato come una leggenda, raffigurando la natura come un bambino che suona il flauto circondato da fiori e farfalle.
Pace, giustizia e solide istituzioni è il traguardo che si pone il sedicesimo obiettivo e che Manuela Merlo ha rappresentato nella sua opera a cielo aperto: il volto di una donna che simboleggia la giustizia con i suoi orecchini a forma di bilancia e la colomba della pace.
Obiettivi comuni, ultimo goal delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile è stato rappresentato da NSN997 mettendo insieme varie parti dei murales creati dai suoi colleghi in un’opera che ci fa riflettere sulle relazioni tra culture diverse.
Il Festival della Street Art for Rights non è solo un’insieme di murales che abbelliscono le città, ma anche un’occasione per riunire la popolazione e confrontarsi attraverso dibattiti ed eventi pubblici. Sostenibilità ambientale e sociale, governance e buone pratiche sono stati i titoli di incontri sul territorio.
Coinvolgere tutta la comunità è l’obiettivo che il festival porta avanti attraverso workshop aperti al pubblico, incontri nelle scuole di diverso ordine e grado, eventi di musica e danza e passeggiate sostenibili nei parchi cittadini.
L’intera opera è stata fotografata da una giovane artista che realizzerà un catalogo finale dal titolo Goal zero per indicare la conclusione del progetto.
Airlite, la vernice dei murales che purifica l’aria
La storia dei murales inizia verso il 1910 in Messico, come forma di protesta all’interno della rivoluzione messicana. Ancora oggi, questo tipo di pittura all’aria aperta vuole portare un messaggio di denuncia e sensibilizzare le persone verso un tema. Viene molto utilizzata anche dai marchi di moda e di pubblicità per promuovere nuovi prodotti. Per questo ha trovato ampio utilizzo in campo ambientale per far conoscere temi legati alla salvaguardia della natura e dell’ambiente e ai cambiamenti climatici.
La vernice scelta è quasi sempre AirLite, una vernice in grado di purificare l’aria attorno al murales. Grazie ad una speciale combinazione di minerali che la compongono, depura l’aria quasi come se fosse un albero o una pianta perché utilizza la luce del sole in una sorta di fotosintesi. Col regno vegetale ha anche in comune la capacità di riflettere la luce calda del sole in estate e rendere così l’edificio più fresco al suo interno.
Nei murales realizzati a Roma e Milano Airlite ha la funzione di mettere in pratica il contrasto al cambiamento climatico, mentre l’immagine ha il compito di abbellire la città facendo riflettere. L’opera Hunting pollution di Iena Cruz a Roma è un esempio di murales che purifica l’aria utilizzando vernice Airlite, così come AnthropOceano che lo stesso artista ha realizzato nel capoluogo lombardo.
Dai murales alla messa in pratica dei 17 obiettivi dell’Onu la strada da percorrere è ancora lunga, ma ogni giorno, passando davanti ai murales, potremo ricordarci di questo importante impegno preso verso noi stessi, l’ambiente e il mondo.