Cosa c’è di più bello, sano e green di una confezione per frutta e verdura fatta a sua volta di materiale vegetale? Nel mondo del packaging, c’è un’innovazione molto interessante per un futuro sempre più sostenibile.
Si chiama Lincredibile il progetto che ha permesso di realizzare retine per alimenti, ovvero imballaggi per prodotti alimentari, fatte con fibra di lino.
Linificio e Canapificio Nazionale, azienda della provincia di Bergamo, e Kuku International Packaging, una società della provincia di Bologna, hanno progettato, studiato e infine realizzato insieme un imballaggio per frutta e verdura fatto di fibre di lino.
Si tratta di una retina in fibre di lino pensata per avvolgere patate, noci, aglio cipolle, agrumi. Quelle che troviamo nei negozi e nella grande distribuzione sono retine realizzate in materiale sintetico. Questo progetto si propone di arrivare alla loro sostituzione con queste innovative fatte col lino, materiale naturale che, una volta utilizzato, torna alla natura, alla terra, perché ecologico, sostenibile e biodegradabile.
Il lino è una pianta che cresce senza bisogno di tanta acqua. Anche questo è un punto a suo favore in un mondo che sta facendo i conti con il serio problema della siccità. Dal lino è possibile ricavare un filato molto resistente che si presta ad essere lavorato per creare una confezione a basso impatto ambientale.
Il progetto è sostenuto dall’associazione Marevivo: nata nel 1985, è impegnata nella salvaguardia del mare e dei suoi abitanti.
L’idea di realizzare confezioni in lino per prodotti alimentari permetterebbe di eliminare 11 milioni di chilogrammi di plastica: a tanto ammonta il quantitativo di plastica utilizzata per creare questo tipo di imballaggio. Plastica che, se non è riciclata correttamente, finisce per inquinare i mari e uccidere i suoi abitanti. Per questo Marevivo supporta il nuovo progetto Lincredibile.
Germania e Francia stanno già utilizzando il lino nel packaging di prodotti alimentari anche per creare delle finestre nelle confezioni in carta o per ricoprire cassette per verdure e ortaggi. Visto che entro il 2030 in Europa gli imballaggi di plastica che sono sul mercato dovranno poter essere riciclati o riutilizzati, il lino è una materia naturale da tenere in considerazione per imballare i prodotti provenienti dalla nostra agricoltura. Anche per quanto riguarda la lavorazione, le due aziende che hanno realizzato il progetto ci dicono che non servono macchinari speciali: quelli utilizzati nella loro produzione di packaging hanno permesso di lavorare anche questa fibra naturale.
Le retine in fibre di lino sono un prodotto davvero innovativo e interessante. Al momento sono utilizzate solo da poche aziende ma troveranno di sicuro applicazione su larga scala e anche per altri cibi che necessitano di un simile imballaggio.
La scorsa COP26 ha invitato tutti noi ad agire insieme verso un mondo sostenibile, attraverso il reciproco aiuto e la cooperazione. La cooperazione è alla base di questo interessante progetto dal nome Lincredibile: due aziende che si sono messe a progettare e realizzare insieme un prodotto utile ad entrambe, innovativo ed ecologico.
Linificio e Canapificio Nazionale Società Benefit
Linificio e Canapificio Nazionale è diventato Società Benefit dalla fine del 2021. Una storia aziendale di oltre 150 anni nella progettazione e produzione di filati di alta qualità e bellezza, nuovi, tracciabili e certificati. Oggi questa azienda che ha riportato la coltivazione del lino in Italia, è anche molto impegnata nella ricerca di nuovi impieghi e applicazioni per il lino e la canapa.
Impegno etico nella produzione, lavorazioni eco-compatibili, filiera sostenibile e modelli di economia circolare sono i punti di forza dell’azienda insieme alla cooperazione e alla collaborazione e il loro progetto Lincredibile ne è un esempio pratico.
Lino, super materiale amico dell’ambiente
L’Amministratore delegato della società, Pierluigi Fusco Girard, intervistato da Linkiesta, ha messo in evidenza i vantaggi del lino, della sua coltivazione e delle fibra che si ricava.
In Europa si trova l’85% del lino coltivato nel mondo. Francia, Belgio e Olanda sono tra i principali Paesi produttori. È una pianta resistente, che non necessita di diserbanti e fertilizzanti e che consuma meno acqua rispetto ad altri filati naturali:
“ In Europa, 150 mila ettari sono coltivati a lino. Se li coltivassimo a cotone, consumeremmo 1 milioni di litri di acqua in più solo per irrigare.
Inoltre, i campi di lino di tutta Europa assorbono circa 250 mila tonnellate di CO2 e ne rilasciano altrettante di ossigeno”.
Durante la crescita della pianta non si misurano emissioni di anidride carbonica: al contrario delle fibre di origine sintetica o animale che hanno un elevato costo ambientale in termini di anidride carbonica prodotta.
Della pianta di lino si hanno pochi scarti e gran parte della pianta può essere utilizzata e riutilizzata. Dai materiali per l’edilizia ai pannelli fonoassorbenti, dalle lettiere per le stalle fino al riciclo: il lino è una pianta davvero ecologica e sostenibile. Inoltre, il lino è un filato del tutto compostabile e biodegradabile.
Linificio e Canapificio Nazionale studiano il ciclo di vita del prodotto e tutta la coltivazione e lavorazione si svolge in modo circolare: anche l’energia elettrica utilizzata proviene per oltre la metà da fonti rinnovabili.
Il lino e la canapa sono due fibre di origine vegetale che si potranno utilizzare come materiale composito. Il linificio ha iniziato una serie di studi con centri di ricerca per arrivare a sostituire la fibra sintetica con fibre di lino e canapa.
Ecco allora che questo materiale potrà trovare impiego nel settore automotive, nelle scocche di motorini e scooter, nelle aree portabagagli degli aeroplani.
Alcune case automobilistiche italiane, tra le quali Alfa Romeo, hanno già realizzato delle scocche esterne in lino per alcuni loro modelli di autovetture.