Il Monte Taranaki ha la Personalità Giuridica come un essere umano

Il Monte Taranaki, un vulcano sacro per il popolo Māori che adesso potrà possedere proprietà o intraprendere azioni legali. La nuova legge ripaga i torti subiti e onora la cultura dei Māori secondo i quali le formazioni naturali, comprese le montagne, sono considerate antenati ed entità viventi.

In un’audace mossa che rafforza il movimento globale per i diritti della natura, la Nuova Zelanda ha concesso al maestoso Monte Taranaki la personalità giuridica. La decisione storica, entrata in vigore il 30 gennaio 2025, riconosce il valore intrinseco della montagna al di là del suo valore economico o turistico, attribuendole diritti e responsabilità legali simili a quelli di un cittadino.

La decisione rappresenta una vittoria significativa per il popolo indigeno Māori, custodi tradizionali della montagna, il cui legame spirituale e culturale con Taranaki Maunga risale a secoli. La nuova legislazione, denominata “Taranaki Maunga Collective Redress Bill“, non solo onora la profonda connessione tra i Māori e la loro terra ancestrale, ma rettifica anche ingiustizie storiche, tra cui la confisca della montagna da parte del governo neozelandese nel 1865.

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Il momento ufficiale della comunicazione della decisione.

“Questa è una giornata storica per i diritti della natura,” ha dichiarato Hinemoa Te Huhu, rappresentante della tribù locale Ngāti Ruanui. “Per generazioni, abbiamo combattuto per il riconoscimento della sacralità di Taranaki Maunga. Ora, la montagna ha una voce propria e può proteggere se stessa.”

Il Monte Taranaki si unisce ad altre entità naturali neozelandesi che hanno già ottenuto lo status di persona giuridica, tra cui il fiume Whanganui e la foresta di Te Urewera. Come abbiamo evidenziato in altri articoli, questo tipo di riconoscimenti pionieristici stanno trasformando il modo in cui la legge considera l’ambiente, passando da una visione di mera risorsa sfruttabile a una di entità vivente con diritti propri, garantendo una maggiore tutela dell’ambiente naturale.

Te Kahui Tupua, il nome legale attribuito alla montagna, sarà gestito da un consiglio composto da rappresentanti Māori e governativi. Questa partnership innovativa mira a garantire la salute e il benessere del Monte Taranaki per le generazioni future.

“Non si tratta solo di proteggere la biodiversità,” ha spiegato il Ministro per la Conservazione, Kiri Allan. “Si tratta di riconoscere che la natura ha un valore intrinseco e che dobbiamo trattarla con rispetto e dignità. La decisione di oggi è un passo fondamentale verso un futuro più sostenibile ed equo.”

Mentre il mondo affronta sfide ambientali sempre più pressanti, la Nuova Zelanda si pone come un esempio di leadership globale nel movimento per i diritti della natura. La decisione sul Monte Taranaki invia un messaggio potente: la natura non è solo qualcosa da utilizzare, ma qualcosa da onorare e proteggere. Un cambio di paradigma necessario per la sopravvivenza del Pianeta.

Punti salienti della nuova legge

  • Diritti legali: Il “Taranaki Maunga Collective Redress Bill” conferisce al Monte Taranaki, noto anche con il suo nome Māori Taranaki Maunga, i diritti, i poteri, i doveri e le responsabilità di una persona. La montagna può possedere proprietà o intraprendere azioni legali.
  • Autopossesso e gestione: Taranaki Maunga possiederà effettivamente se stesso, con rappresentanti delle tribù locali (iwi) e del governo che collaboreranno per gestirlo. Un gruppo composto da quattro membri delle tribù Māori locali e quattro membri nominati dal ministro della conservazione del paese agirà come “volto e voce” della montagna. La personalità giuridica della montagna ha un nome, Te Kahui Tupua, che la legge considera “un tutto vivente e indivisibile”.
  • Contesto storico: La decisione cerca di affrontare le ingiustizie storiche subite dai Māori durante la colonizzazione della Nuova Zelanda, inclusa la spoliazione delle terre. Nel 1865, il governo neozelandese confiscò la montagna ai Māori in risposta a precedenti ribellioni. La nuova legge riconosce il furto della montagna ai Maori della regione di Taranaki dopo la colonizzazione della Nuova Zelanda e adempie a un accordo di riparazione da parte del governo al popolo indigeno per i danni perpetrati contro la terra da allora.
  • Prospettiva Māori: La legislazione onora anche la prospettiva Māori secondo cui le formazioni naturali, comprese le montagne, sono considerate antenati ed entità viventi. La montagna è intitolata all’antenato Rua Taranaki, fondatore della tribù. Nella lingua Māori, “Taranaki” significa “montagna senza vegetazione”.
  • Impatto: I diritti legali acquisiti dalla montagna contribuiranno a proteggerne la storia e consentiranno alle tribù di tutelarne la salute e il benessere.
  • Turismo: Il Monte Taranaki è un luogo popolare per il turismo, l’escursionismo e gli sport sulla neve. L’accesso pubblico alla montagna rimarrà invariato.
Fonte Instagram

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