La mappa delle imprenditrici innovative top nel mondo

Da Lucy Peng ad Hannah Teichmann, ecco le female founder più finanziate al mondo

Spesso si dice che per ridurre la disparità di genere sia necessario anche spronare le donne a osare di più e che possa essere di aiuto nel dare la carica guardare a quello che hanno fatto altre donne (li chiamano role model). Spesso quando si sottolinea come le donne, a parità di ruolo, siano pagate meno, la risposta preconfezionata è che in definitiva le donne lavorano meno, fanno figli e ci devono badare, sono più incastrate dalla famiglia, e così. Ovviamente tutto questo è pretestuoso, i dati dimostrano esattamente il contrario, e cioè che dove ci sono più donne le aziende funzionano meglio.

Addirittura, riporta Visual Capital, le aziende innovative con almeno una fondatrice donna generano 78 centesimi di reddito per ogni dollaro di finanziamento ricevuto, mentre le startup guidate da uomini generano circa 31 centesimi.

Eppure, ancora, le start-up con sole fondatrici donne (female founder) ricevono solo il 3% del totale dei dollari investiti a livello globale.

L’infografica che qui presentiamo, realizzata da Business Financing esplora il panorama globale delle startup guidate da donne e mostra una classifica di fondatrici sulla base della quantità di investimenti ricevuti, in ogni paese profilato.

Per vedere la mappa ingrandita clicca qui.

La lista delle Top 10, qui di seguito, sempre basata sugli investimenti ricevuti, dimostra che le donne possono misurarsi in qualsiasi campo, non ci sono settori per i quali è ‘più portata”: finanza, fintech, trasporti, agri-tech, tutti settori ad altissima presenza maschile.

Lucy Peng, co-fondatrice di Ant Group e Alibaba è in cima alla lista, con 22 miliardi di dollari di finanziamenti ricevuti. Peng ha insegnato economia per cinque anni prima di cofondare Alibaba nel 1999. Oggi, si stima il valore del suo patrimonio personale oltre 1 miliardo di dollari e la sua quota di partecipazione del 2,1% di Peng in Ant Group vale circa 4,8 miliardi di dollari.

Insomma, la ‘prof’ ne ha fatto di strada. Il suo credo è che nell’era digitale la tecnologia avrà un ruolo vitale nel sostenere lo sviluppo inclusivo e sostenibile in tutto il mondo, perché renderà il sostegno finanziario più facilmente disponibile per la gente comune.

L’italiana nella mappa: Hannah Teichmann

Italiana d’adozione, origini tedesche e formazione a Cambridge e Stanford, Hannah Teichmann è cofondatrice della società MMI che si occupa di robotica per la microchirurgia, società basata a Calci (Pisa), fondata nel 2015 da Carlo Alberto Marcoaldi, Giuseppe M. Prisco, Massimiliano Simi e lei. 

La società ha raccolto investimenti per circa 35 milioni di euro complessivamente.

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