Settimana STEM 2024, lauree, lavoro e gender gap

I percorsi di studio e i lavori 'STEM' sono ancora a prevalenza maschile. Un mix di retaggi culturali e condizionamenti sociali ed economici che lentamente si stanno evolvendo, grazie anche a tante iniziative di sensibilizzazione

L’11 febbraio ricorre la Giornata Internazionale delle Donne e delle Ragazze nella Scienza. Si tratta di una giornata che celebriamo dal 2015, promossa dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per riconoscere il ruolo delle ragazze e delle donne nella tecnologia. Anche l’Ente delle Nazioni Unite per l’Uguaglianza di genere e l’empowerment femminile, l’UN Women, appoggia questa giornata per “promuovere il pieno ed equo accesso e la partecipazione alla scienza per donne e ragazze”. Ma è davvero così? Vediamo cosa dicono i dati.

La prima Settimana STEM in Italia

Quest’anno in Italia viene celebrata per la prima volta la “Settimana nazionale delle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche”, detta Settimana STEM. La Settimana STEM è stata approvata con la legge 187 del 2023 e ha l’obiettivo di stimolare l’interesse delle giovani ragazze verso le materie STEM.

Cosa significa STEM

La sigla STEM nasce dall’inglese Science, Technology, Engineering and Mathematics ed è usata anche nella nostra lingua per indicare l’insieme delle discipline scientifico-tecnologiche, l’ingegneria e la matematica: indica i relativi corsi di studio e di laurea e i corrispondenti settori lavorativi.

Durante la Settimana STEM dal 4 all’11 febbraio 2024 il Ministero dell’Istruzione e del Merito promuove incontri, eventi ed iniziative in tutte le scuole ed università per far conoscere i percorsi di studio e gli sbocchi professionali delle discipline tecnico-scientifiche.

Cosa dicono i dati su lauree e lavori STEM

I dati di Almalaurea relativi al 2023 indicano come tra le donne laureate nel 2022 solo il 19% ha conseguito il proprio titolo di studio in una delle discipline STEM. Gli uomini che hanno conseguito una laurea STEM sono il 40%.

I lavori del prossimo futuro saranno molto legati all’intelligenza artificiale, alla valutazione dei dati, al settore dell’informatica e delle tecnologie.

Analizzando in profondità i dati che riguardano i settori STEM troviamo che le laureate in informatica e tecnologie ICT sono il circa 16% del totale. Nel campo dell’ingegneria industriale e dell’informazione, le donne laureate sono il 27% del totale mentre nei settori dell’architettura e ingegneria civile sono attorno al 48%.

Il mondo del lavoro si dirige verso la necessità di competenze tecnologiche: per questo la Settimana STEM è un momento importante per chi sta scegliendo la scuola, il corso di studi o il lavoro del futuro.

Discipline STEM e divario di genere

La Settimana STEM mette in evidenza come sia ancora molto forte il divario di genere nelle discipline tecnico-scientifiche.

Iniziamo col vedere cosa dicono i dati relativi al gender gap. In un recente articolo di Campus, sono riportati i dati relativi all’Unione Europea. I laureati in discipline STEM sono circa 21 su 1.000 nei giovani europei con un’età tra i 20 e i 29 anni. Le donne laureate sono circa il 15% a fronte di un 28% di uomini. In Italia, ogni mille laureati, 16,4% lo sono in materie STEM e le femmine sono il 13,3% contro un 19,4% di maschi.

Il Focus Gender Gap 2023 è uno studio condotto da Almalaurea che mette in relazione il rapporto di uomini e donne col mondo della scuola, dell’università e del lavoro. Le donne che hanno conseguito una laurea STEM sono circa il 41% rispetto al 59% degli uomini. Spesso sono più brave, con un voto medio di laurea pari a 104/110 e concludono il percorso di studi nei tempi previsti il 57,6% delle donne rispetto al 53% degli uomini.

La condizione occupazionale dopo cinque anni dalla laurea indica che il dato di occupazione femminile è al 90% rispetto al 94% degli uomini e il divario retributivo è di circa il 12% in meno per le donne.

Ancora oggi il divario di genere è molto alto per quanto riguarda gli studi e i lavori STEM. Una serie di fattori incidono su questo: in primo luogo si pensa erroneamente al fatto che gli uomini siano più portati delle donne a studi di tipo tecnico-scientifico.

Valore D evidenzia come questo pensiero derivi da pressioni sociali e culturali tanto che già a partire dai primi anni di età, dai 6-7 anni, le bambine che dicono di voler fare lavori legati alla scienza, alla tecnologia e all’ingegneria sono in un numero minimo rispetto ai coetanei maschi. A questo dato fa riferimento lo spot da loro promosso lo scorso anno: “un lavoro da favola”.

Nel suo articolo per LaSvolta, Andrea Laudadio cita sette possibili cause per le quali molte meno donne studiano e lavorano in ambito STEM rispetto ai maschi.

Molti bias e pregiudizi di genere sono ancora forti nella nostra società, come il fatto che ci siano lavori da uomini e lavori da donne.

Anche la Sindrome dell’Impostore, cioè il fatto di non sentirsi adeguati, all’altezza, che colpisce più le donne rispetto agli uomini, potrebbe giocare un ruolo importante, così come l’eccessiva competitività dei settori STEM. Le donne, in generale, sono più portate alla collaborazione che alla competizione: per questo spesso si dedicano a carriere che riguardano l’insegnamento, la comunicazione, il settore sociale.

Alcuni eventi della Settimana STEM 2024

Numerosi sono gli eventi della Settimana nazionale delle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche.

Il MUR, Ministero dell’Università e della Ricerca, ha lanciato la campagna social rivolta ai giovani dal titolo “Io sono STEM”, #settimanastem. La scienziata Amalia Ercoli Finzi, l’astronoma Marica Branchesi, la fisica Lucia Votano, il Premio Nobel Giorgio Parisi, il neuroscienziato Giulio Deangeli e il biologo marino Mauro Celussi faranno da testimonial per promuovere la scelta delle discipline tecnico-scientifiche tra gli studenti.

Tra le campagne online, Valore D ha realizzato WE Stand for STEM, #ValoreD4STEM, per promuovere il superamento degli stereotipi di genere in ambito scientifico e tecnologico. Un percorso iniziato nel 2022 con un’indagine sul lavoro che ha coinvolto oltre settemila donne. A livello pubblicitario, Valore D è partita lo scorso anno con la campagna “un lavoro da favola” e la promozione del podcast SCELTE che racconta le storie di chi ha intrapreso percorsi STEM.

Il divario di genere è ancora forte in tutti i settori di vita e di lavoro. Speriamo che la Settimana STEM possa aiutare a conoscere meglio e capire le diverse strade e possibilità che le giovani ragazze e le donne in generale possono intraprendere per dare il loro contributo nel mondo della matematica, dell’ingegneria, delle scienze e della tecnologia.

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