Secondo un’indagine di Legge3.it, circa un italiano su due è indebitato, eppure cresce del 17% la spesa per i regali di Natale. Secondo questa società, che si occupa di aiutare le persone a uscire dalle sistuazioni di indebitamento, a gennaio si riscontra un +34% di richieste di aiuto, il 67% dei quali risulta essere chi si indebita per Natale e Capodanno.
“La Pandemia ha impoverito moltissime persone, costrette a contrarre debiti per far quadrare i conti. – Commenta Gianmario Bertollo, fondatore di Legge3.it. – Ma va segnalato che ci sono anche molte persone che, forse spinte dai bassi tassi di interesse, stanno chiedendo prestiti in alcuni casi un po’ troppo a cuor leggero. Molte persone che hanno già delle rate da pagare, magari di piccolo importo, pensano che cambierebbe poco se queste aumentassero di 50 o 100 €. Ma non è affatto così. Ogni anno a gennaio le richieste di aiuto che riceviamo da parte di persone indebitate aumentano del 34%, e di queste il 67% arriva da chi ha contratto debiti per i regali di Natale o per festeggiare il Capodanno in luoghi esotici o location esclusive. Credo che contrarre dei debiti per un simile motivo sia davvero da irresponsabili, soprattutto se sappiamo di avere già altro denaro da restituire”.
Molte di queste situazioni di sovraindebitamento dipendono da una mancanza di ‘educazione finanziaria’, che in alcuni casi portano le persone davvero sul lastrico.
“Il problema più grande è che la maggior parte della popolazione si indebita perché non è in grado di valutare in che modo quel prestito andrà ad incidere concretamente sulle proprie finanze. Anche quando si è in difficoltà, non sempre un prestito può aiutare a risanare la situazione, se non si programma come impiegarlo e come restituirlo” conclude Bertollo.
Insomma, il Natale consumistico spesso non è sostenibile per le tasche, ma tantomeno lo è per l’ambiente.
La corsa agli acquisti per i regali e i vari ricevimenti natalizi ha un impatto non indifferente: Selectra, servizio gratuito che confronta le offerte di luce, gas e internet, ha realizzato un’analisi sui costi ambientali che possono avere le abitudini natalizie degli italiani stabilendo che soltanto per addobbare la casa e illuminare l’albero nel periodo che va dall’8 dicembre al 6 gennaio (29 giorni), si emettono quasi 19mila tonnellate di CO2.
E questo naturalmente è il minimo. Pensiamo alle emissioni dovute a una maggiore mobilità e agli spostamenti (dall’auto all’aereo); pensiamo allo spreco alimentare conseguente le grandi abbuffate e l’inquinamento derivante dagli allevamenti di animali che mangiamo; pensiamo a tutta la plastica e al packaging non riciclabile di tutti gli acquisti che facciamo; e i doni…quante fesserie brutte, inutili, di cui non c’è bisogno, si acquistano o si ricevono solo per omaggiare l’idea del ‘regalo’?
Sotto il punto di vista dei regali, l’approccio più sostenibile è cercare di agire con intelligenza, che significa principalmente: ridurre il numero di regali da acquistare, magari sostituendoli con dei doni realizzati da te con un po’ di creatività (dall’upcycling alla poesia, dal carnet con ore del tuo tempo a una playlist musicale); se proprio devi acquistare, che sia per cose di ottima qualità, destinate a durare nel tempo, possibilmente utili o significative, ecosostenibili, per le quali magari spenderai di più, ma ne sarà valsa la pena.
Naturalmente potete anche donare alberi, aderendo a organizzazioni che si occupano di decarbonizzazione; o aiutare lo sviluppo sostenibile donando a non profit internazionali o del vostro territorio.