12 nuovi Comuni italiani sono Spighe Verdi

Un riconoscimento per borghi e località rurali impegnati per la sostenibilità ambientale: sono le Spighe Verdi, equivalente delle Bandiere Blu.

Di fronte ai disastri ambientali che avvengono in tutto il mondo, Italia inclusa – tra incendi e ondate di calore da un lato e, dall’altro, trombe d’aria e violente grandinate – diventa ancora più importante non lasciarsi travolgere dal pessimismo ma, al contrario, spingersi all’azione e alla proattività per proteggere l’ambiente e fare la propria parte. Il ruolo delle amministrazioni locali in questo è decisivo e a esserne un esempio positivo quest’anno sono 12 nuovi Comuni rurali italiani, che vanno ad aggiungersi alla lista delle Spighe Verdi, cioè quei Comuni, ma anche borghi e località sparsi per tutto il Paese che hanno ottenuto il riconoscimento conferito da FEE – Foundation for Environmental Education (Fondazione per l’Educazione Ambientale) per riconoscerne l’impegno ambientale positivo e per dargli ulteriore spinta.

Cosa vuol dire ottenere la Spiga Verde

Nell’elenco delle Spighe Verdi 2023, ufficializzato qualche giorno fa, rispetto alla scorsa edizione compaiono 12 nuovi Comuni, che si sono dimostrati, attraverso le proprie iniziative e programmi, impegnati nei settori della difesa dell’ambiente e dell’inclusione sociale. Salgono così a 72 i Comuni italiani fregiati di questo titolo, che riconosce alle località rurali il proprio percorso verso una maggiore sostenibilità ambientale e sociale e verso l’inclusività.

Tra gli indicatori che vengono valutati per l’assegnazione delle Spighe Verdi, infatti, ci sono: la partecipazione pubblica, l’educazione allo sviluppo sostenibile, il corretto uso del suolo, la presenza di produzioni agricole tipiche, la sostenibilità e l’innovazione in agricoltura e la qualità dell’offerta turistica; e, ancora, l’esistenza e il grado di funzionalità degli impianti di depurazione, la gestione dei rifiuti e in particolare la raccolta differenziata, la valorizzazione delle aree naturalistiche eventualmente presenti e del paesaggio, ma anche la cura dell’arredo urbano e l’accessibilità per tutti senza limitazioni. Ma non basta entrare nella lista e ottenere l’ambito riconoscimento per sentirsi arrivati: bisogna anche essere in grado di portare avanti gli impegni, altrimenti si viene esclusi: è successo a tre Comuni che nel 2022 hanno ottenuto la Spiga Verde ma che non sono stati confermati nella lista di quest’anno.

Cos’è la FEE

Il titolo, che è al contempo un riconoscimento e un incentivo, è il corrispettivo rurale delle Bandiere Blu, attribuite dalla stessa FEE alle località balneari e Comuni rivieraschi che si dimostrano attenti e impegnati per l’ambiente, con l’obiettivo di promuoverne la conduzione sostenibile del territorio; tra gli indicatori considerati per conferire le Bandiere Blu vengono tenuti in considerazione oltre alla qualità delle acque di balneazione, anche la depurazione delle acque reflue, la gestione dei rifiuti, la regolamentazione del traffico veicolare, la sicurezza e i servizi in spiaggia.

FEE Italia, che si occupa di queste valutazioni, è la sezione nazionale della Foundation for Environmental Education, un’organizzazione internazionale senza scopo di lucro presente in 81 paesi al mondo e riconosciuta dall’UNESCO come leader mondiale nel campo dell’educazione ambientale e dell’educazione allo sviluppo sostenibile. Tra le principali attività di FEE ci sono diversi programmi: oltre alle già citate Spighe Verdi, appunto, e Bandiere Blu, ci sono le Eco-Schools, certificazioni rivolte alle scuole che promuovono la sostenibilità attraverso l’educazione ambientale e la gestione ecologica dell’edificio scolastico, ma anche la promozione di buone pratiche non solo tra i giovani studenti, ma anche presso le loro famiglie, le autorità locali e i rappresentanti della società civile.

Green Key è invece il programma della FEE dedicato alla certificazione ambientale delle strutture turistiche e ricettive che si segnalano per azioni positive come le procedure per la produzione e lo smaltimento dei rifiuti, per il risparmio idrico ed energetico, per l’informazione ambientale ai turisti e per la cura del verde. Ci sono poi i programmi Young Reporters for the Environment – che coinvolge gli studenti delle scuole secondarie in indagini su tematiche ambientali nel proprio territorio, comprese le uscite sul campo e, alla fine, la diffusione dei risultati – e Learning About Forests, che utilizza la conoscenza delle foreste per sviluppare, fin dai primi anni di vita dei bambini, una visione ecologica che favorisca l’apprendimento di comportamenti sostenibili.

Tutte le Spighe Verdi italiane

Con i nuovi risultati, in prima posizione per numero di Spighe Verdi si attesta il Piemonte, con ben 12 Comuni impegnati per la sostenibilità ambientale: Alba, Bra, Canelli, Centallo, Castiglione Falletto, Cherasco, Gamalero, Guarene, Monforte d’Alba, Pralormo, Santo Stefano Belbo e Volpedo. Segue la Toscana che ottiene nove riconoscimenti (andati a Bibbona, Castellina in Chianti, Castiglione della Pescaia, Castagneto Carducci, Fiesole, Greve in Chianti, Grosseto, Massa Marittima e Orbetello), poi arrivano le Marche, con otto località premiate: Esanatoglia, Grottammare, Matelica, Mondolfo, Montecassiano, Montelupone, Numana e Sirolo. Otto località Spighe Verdi anche in Calabria: Belcastro, Crosia, Miglierina, Montegiordano, Roseto Capo Spulico, Santa Maria del Cedro, Sellia e Trebisacce; in Puglia ve ne sono invece sette (Andria, Bisceglie, Castellaneta, Carovigno, Maruggio, Ostuni e Troia) come pure in Umbria, che sono Acquasparta, Deruta, Montecastrilli, Montefalco, Norcia, Scheggino e Todi. La Campania ottiene invece sei riconoscimenti: Agropoli, Ascea, Capaccio-Paestum, Foiano di Val Fortore, Massa Lubrense, Positano.

In Lazio si segnalano invece Canale Monterano, Gaeta, Pontinia, Rivodutri e Sabaudia. Il Veneto vanta due località, cioè Montagnana e Porto Tolle, la Liguria Lavagna e Sanremo, l’Abruzzo Gioia dei Marsi e Tortoreto, la Lombardia Ome e Sant’Alessio con Vialone. Un solo Comune è Spiga Verde 2023 in Emilia-Romagna, ma è anche il più grande tra tutti i presenti in lista: Parma. Tra le novità, l’ingresso nell’elenco della Basilicata con Nova Siri.

Nessuna Spiga Verde, invece, per Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Molise, Sicilia e Sardegna. Ma l’esempio degli altri e la diffusione di buone pratiche possono essere di grande stimolo per tutti: lo vedremo con l’elenco del prossimo anno.

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