Auto elettrica, le buone pratiche in condominio

Le buone pratiche per evitare discussioni in condominio sull'installazione delle colonnine di ricarica

Le auto elettriche sono in pieno boom in questi ultimi anni e l’approvazione da parte del Parlamento europeo, lo scorso giugno, della proposta della Commissione Europea di bloccare la vendita di auto nuove a diesel o a benzina nel 2035 produrrà l’effetto di inventivare ancora di più la transizione di tutti i cittadini verso questo tipo di veicoli, attualmente l’unica alternativa ai carburanti di origine fossile e alla promozione di una mobilità più sostenibile.

Una parte importante di questa transizione riguarderà la difussione capillare di colonnine per la ricarica, attualmente sono poco più di 30.000 i punti di ricarica sparsi per tutto il territorio italiano, sicuramente non sono sufficienti a permettere l’acquisto in tranquillità di auto completamente elettriche.

Qualche cambiamento dovrà avvenire anche in ambiente privato però, visto che la maggior parte di tutte le operazioni di ricarica viene effettuato a casa o sul posto di lavoro. Nel primo caso, se si vive in condominio, installare una stazione di ricarica può rivelarsi un’operazione non del tutto semplice.

Secondo Wallbox, un’azienda che opera nel settore delle ricariche per veicoli elettrici e di altri dispositivi per la gestione energetica, seguire alcune semplici regole per facilitare l’installazione senza problemi.

  1. La normativa da conoscere per installare una ricarica per veicoli elettrici in condominio

Per installare una ricarica per veicoli elettrici in condominio è utile distinguere tra due diverse ipotesi di scenario: che la colonnina venga installata in una parte privata del condominio oppure che venga collocata in una zona comune. In quest’ultimo caso, sarà indispensabile rivolgersi all’amministratore di condominio, che convocherà l’assemblea condominiale. Durante la riunione dovrà essere presentata la domanda corredata da adeguato progetto e all’assemblea sarà richiesto di votare per raggiungere la maggioranza semplice di voti favorevoli. Ma è bene precisare come le colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici potranno essere installate anche a seguito di parere negativo o  di una non assunzione della richiesta da parte dell’assemblea, a patto che il condomino che decide di installare la ricarica si faccia carico dei costi di installazione della stessa. La redistribuzione delle spese all’interno del condominio verrà chiarita più approfonditamente al punto sei.

  1. Scegliere la soluzione di ricarica più adatta al proprio condominio

Quando si sceglie un caricatore è importante tener conto non solo della sua utilità attuale, ma anche di quella futura. Sarà quindi opportuno scegliere un caricatore che sappia soddisfare le esigenze attuali e quelle future dei condòmini e dei loro veicoli (tipo di connettore, potenza in uscita, ecc.). Sarà inoltre fondamentale verificare che il caricatore disponga di una certificazione di sicurezza, controllandone il grado di protezione.

  1. Nessuna autorizzazione da parte delle autorità locali

Per installare in condominio una ricarica per veicoli elettrici non sono richiesti permessi specifici: la loro installazione è infatti libera. Non serviranno dunque autorizzazioni particolari da parte del comune o da altre autorità locali. L’ENEA, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, ha però imposto un numero massimo di colonnine installabili nelle parti comuni di un condominio, che non può superare la totalità delle unità immobiliari presenti nello stesso.

  1. Nessun bisogno di energia elettrica aggiuntiva nell’edificio

Oggigiorno sono presenti sul mercato svariate opzioni di ricarica per veicoli elettrici. Una soluzione di ricarica intelligente permette di bilanciare le fonti di energia presenti nel palazzo così che i caricatori stessi non necessitino di energia extra per alimentare il veicolo usufruendo pertanto dell’energia extra che l’edificio non utilizza.

  1. Calcolare i costi di acquisto e di installazione dei caricatori 

Per l’installazione di un caricatore per veicoli elettrici nel proprio condominio è importante tenere conto di tutti i costi da sostenere oltre a quello per l’acquisto del caricatore di per sé.  Ci sono infatti alcune variabili che vanno tenute in considerazione, come: l’intervento di un professionista qualificato durante il processo di installazione, la distanza che intercorre tra il caricabatterie e la fonte di energia elettrica, il tipo di caricatore e il diverso processo di installazione che ne deriva. Tuttavia è possibile che vi siano delle agevolazioni fiscali in grado di facilitare l’adozione delle colonnine o altri interventi finalizzati all’efficienza energetica.

  1. Definire un sistema di pagamento intelligente per gli utenti

L’ultima questione riguarda la redistribuzione delle spese tra i condomini, sia quelle operative sia quelle del consumo di elettricità. Per quanto riguarda la prima voce, bisognerà innanzitutto valutare chi tra i condomini usufruirà della ricarica per veicoli elettrici, così da poter individuare subito chi partecipa alle spese per la sua installazione e per il consumo di elettricità.

PIù POPOLARI

Primo appuntamento con ‘Biodiversità e Persone’ a Milano il 13 ottobre

9.30 - 13.30 amVenerdì, 13 ottobre 2023PHYD - Milano, Via Tortona 31MM2 - Sant'Agostino per info e registrazione Due realtà impegnate nella tutela delle api e...
scarti uva

Tre esempi di utilizzo delle vinacce in ottica di economia circolare e sostenibilità

Una delle principali coltivazioni italiane è quella della vite legata alla produzione del vino. La filiera enologica, come molte altre filiere, produce numerosi scarti...
La biofilia

Cos’è la biofilia? Ce lo spiega l’esperta

Nell'articolo parliamo di biofilia e intervistiamo la psicologa dell'ambiente Rita Trombin.
blue economy

I benefici e i vantaggi della Blue Economy

Gli oceani e le grandi distese marine sono da sempre fonte di meraviglia per la loro accattivante bellezza: tuttavia in essi si nasconde una...
neom

NEOM, il folle progetto di una megalopoli sostenibile nel deserto

Nel 2017, il principe ereditario dell’Arabia Saudita Mohammed bin Salman ha annunciato NEOM, un progetto utopistico e apparentemente folle di una megalopoli nel deserto...