Da un paio di mesi entrando in Concorezzo, comune di circa 15mila abitanti in provincia di Monza e Brianza, campeggia lo striscione ‘Concorezzo, borgo del futuro’.
Cuncurèss, come si dice in brianzolo, è uno dei 12 comuni italiani (unico della Lombardia) selezionati per diventare “Borghi del Futuro”, cioè territori di sperimentazione di tecnologie avanzate applicate ai servizi per i cittadini: circolazione stradale, tutela del territorio, benessere dei suoi abitanti.
Di fatto, tutto quello che concretamente si sperimenterà a Concorezzo, come negli altri comuni selezionati, è ancora tutto da scrivere, ma il primo passo è stato essere inclusi in questa esclusiva e ambita lista dei 12 ‘borghi del futuro’ che da’ accesso a risorse economiche per 90 milioni di euro, che andranno a finanziare la realizzazione di progetti digitali innovativi.
Per capire meglio di cosa si tratta siamo andati a trovare direttamente Mauro Capitanio, sindaco dal 2019, in un sabato mattina particolarmente solenne e impegnativo per lui, dedicato alle cittadinanze, i giuramenti per l’acquisizione della cittadinanza italiana. “E’ una mattina movimentata, ma ci tengo a spiegare bene cosa significa il progetto dei borghi del futuro’.
Smarter Italy, 90 milioni per l’innovazione
“Iniziamo spiegando che la cornice di riferimento è Smarter Italy, un programma rivolto all’innovazione che è organizzato e gestito da Agid, Agenzia per l’Italia digitale, in collaborazione con tre ministeri (MID, MISE che finanzia, e MIUR). Il programma coinvolge 23 comuni, tra cui 11 smart city (città di determinate dimensioni) e 12 borghi del futuro, città medio piccole, che si sono dimostrate ricettive e proattive in termini di innovazione e possono essere la culla di sperimentazioni, di progetti innovativi che migliorano la qualità della vita. I progetti sperimentati possono poi diventare dei modelli replicabili in altri comuni. Ci sono 90 milioni di euro destinati a finanziare tali sperimentazioni e il tutto dovrebbe svolgersi anche abbastanza velocemente in circa due anni’.
Come è avvenuta la selezione dei ‘borghi’ e quali sono state gli elementi vincenti per il comune di Concorezzo
‘Il processo di selezione è durato praticamente un anno, per tappe successive, la lista dei comuni candidati si è via via assottigliata. Inizialmente il ministero ha comunicato tramite Anci a tutti i comuni questa iniziativa, poi ogni centro interessato ha presentato una manifestazione d’interesse all’interno della quale bisognava ‘promuovere’ la propria candidatura indicando per quali motivi tale comune avrebbe dovuto essere scelto. Noi abbiamo voluto puntare sui nostri successi degli scorsi anni, sia come buona amministrazione del bene pubblico che per progetti di innovazione come quello della banda ultralarga (Brianza Speed Net) che hanno già dimostrato la capacità del territorio di comprendere un certo tipo di sviluppo e di innovazione, sia a livello amministrativo, sia da parte del tessuto sociale. Abbiamo puntato anche sulla nostra identità, sui valori della comunità e sulla sua forza come ecosistema sano che funziona. Il programma prevede di coinvolgere il più possibile il territorio, qui ci sono oltre 60 associazioni, tra sport, cultura, ambiente, sociale, benessere, anche in momenti drammatici come il Covid la comunità ha saputo rispondere con responsabilità e unità. Abbiamo fatto capire ad Agid che questa amministrazione è in grado di interagire con il tessuto cittadino ed economico, abbiamo un tavolo sempre aperto per interloquire con tutti e con tutte le realtà, dal comune cittadino alle importanti aziende del territorio, tra cui diverse di rilievo internazionali. Un altro fattore sul quale abbiamo puntato per sostenere la nostra candidatura è che Concorezzo non ha delle peculiarità così spinte da rendere difficilmente replicabile altrove quello che si sperimenta qui. Abbiamo un sistema industriale evoluto, ma anche tante cascine, un centro storico piuttosto vivo, rappresentiamo una realtà piuttosto ‘standard’ nel panorama del nord Italia”.
Nel borgo del futuro lo scuolabus è a guida autonoma
Il programma ha individuato 4 sfere di sperimentazione (mobilità smart, valorizzazione del patrimonio culturale, benessere sociale e la tutela dell’ambiente) e ha stabilito il meccanismo che permetterà ai progetti di tradursi in realtà che prevede l’utilizzo della nuova piattaforma digitale appaltinnovativi.it, sulla quale verranno pubblicati i bandi e raccolte le proposte degli operatori dell’innovazione (startup, imprese, centri di ricerca, ecc) i quali dovranno proporre delle soluzioni innovative che non sono ancora sul mercato.
Le più convincenti, saranno realizzate nei comuni interessati e finanziate con il budget della misura (i 90 milioni di euro).
“Il link con il territorio è che i comuni dovranno presentare ad Agid (che fa da coordinatore) le problematiche che vorrebbero risolvere, ci sono problemi che tutti i comuni vivono, e sulla base di queste segnalazioni verranno realizzati dei bandi pubblici. A quel punto gli operatori rispondono, la soluzione è validata da un comitato tecnico, e chi si aggiudica la gara, la realizza con i soldi del programma nel comune interessato. Noi abbiamo presentato al momento diverse idee di quello che vorremmo fare in ambito mobilità, a partire da scenari più complessi e ‘futuristici’ come il pulmino a guida autonoma per portare i bambini a scuola o gli anziani a fare la spesa: in un ipotetico ‘borgo del futuro’ vogliamo vedere qualcosa che permetta a tutti i genitori che lavorano di mandare i figli a scuola serenamente, con un sistema comunale, ecologico, autonomo sicuro e che permetta di evitare code, intasamenti, parcheggi folli, inquinamento negli orari di entrata e uscita da scuola. Il pulmino 4.0 sarebbe poi utile negli orari non scolastici per offrire un servizio a persone anziane che hanno bisogno di spostarsi. I comuni oggi non possono offrire questi servizi perché hanno dei costi troppo elevati, con i mezzi a guida autonoma ce la potrebbero fare”.
“Abbiamo proposto anche cose più semplici e immediatamente realizzabili, ma importanti e sofferte da tutte le amministrazioni, come delle soluzioni intelligenti per la redazione dei piani urbani del traffico, per i quali non abbiamo ancora oggi un sistema evoluto, scientifico, basato sui dati, con la mappatura del traffico in tempo reale, che permetta una pianificazione e gestione del traffico più intelligente, efficiente e anche più facile da spiegare alla cittadinanza, perché motivata da dati reali incontrovertibili”.
“Naturalmente il borgo del futuro c’è, se c’è un’infrastruttura potente, come il 5 G. Per questo stiamo anche parlando con i diversi operatori delle telecomunicazioni, in modo da poter migliorare le infrastrutture per la connettività, che sono la base per qualunque progetto digitale. Sotto questo punto di vista ci aspettiamo che anche le grandi aziende colgano le opportunità di questo programma e ci stiano vicini come partner”.
Il borgo del futuro: rilancio, ecologia e giovani
“Smarter Italy è un’opportunità direi storica per Concorezzo di rilanciare la cittadina. In generale è un’occasione unica per tutti i comuni selezionati di modernizzarsi e indirettamente anche per tutti gli altri che potranno sfruttare i risultati delle nostre sperimentazioni. Oggi si parla di transizione digitale ed ecologica, ecco questo è uno strumento unico per tradurla in pratica. E’ una sfida complessa che coinvolge tutte le componenti del territorio, ma il comune rimane centrale, per creare sinergie, aggregare, spiegare, accogliere suggerimenti. In un certo senso è anche un’occasione per stringere un legame più profondo con il territorio, coinvolgere tutte le sue componenti nella stessa progettazione, noi ci stiamo attivando per parlare con i nostri giovani, con le Università, con tutte le imprese, le startup, le associazioni, i comuni cittadini“.
“Stiamo già pensando ai prossimi bandi che saranno incentrati sull’ambiente, il benessere e la tutela del patrimonio culturale, tutti aspetti che insieme alla mobilità hanno impatto sulla qualità della vita delle persone. Come sindaco e come amministrazione è in ultima analisi questa la nostra visione di borgo del futuro: un paese moderno, sostenibile, che utilizza l’innovazione per il benessere sociale a ogni livello, che sostiene lo sviluppo imprenditoriale e attira aziende che a loro volta creano opportunità lavorative, che sa trattenere i giovani anche con la qualità della vita”.
“Nei prossimi due anni Concorezzo diventerà un laboratorio, un cantiere vivissimo in cui vorrei veramente che i giovani potessero sentirsi coinvolti come protagonisti per costruire il loro futuro e quello di questa comunità, qualcuno è già venuto a trovarci, vorremmo che fossero ancora di più, saremmo entusiasti di ascoltare le loro idee e renderli una risorsa preziosa, quando parliamo di borgo del futuro è soprattutto di loro che stiamo parlando”.