Le confezioni di lusso diventano sempre più sostenibili

Sotto la spinta delle normative a tutela dell'ambiente, il settore del packaging si sta evolvendo, anche nel settore del lusso, dove si fa di necessità virtù ed esplode la creatività

Negli ultimi anni l’importanza della sostenibilità nel settore del packaging è andata crescendo: sempre più aziende si stanno impegnando per ridurre l’impatto ambientale dei loro imballaggi attraverso diverse soluzioni innovative. Ad esempio, è molto frequente il passaggio verso materiali ecologici per il packaging, come la carta riciclata, la plastica biodegradabile, il vetro riciclabile: le loro caratteristiche sono paragonabili a quelle dei materiali tradizionali, con pari qualità.

Un’altra tendenza importante riguarda la riduzione della quantità di imballaggio utilizzata per i prodotti: il ridimensionamento, con design più leggeri, ha pure portato all’eliminazione di componenti non necessari. L’attenzione alla riciclabilità e, dove applicabile, al riutilizzo delle confezioni ha portato alla riprogettazione delle stesse: molte soluzioni sono monomateriale oppure realizzate in modo che i materiali che le compongono possono essere separati facilmente.
Non va infine trascurata l’innovazione nella stampa, con la possibilità di utilizzare inchiostri a base d’acqua e materiali ecologici per ridurre l’impatto ambientale: la stampa digitale consente inoltre una produzione più flessibile e riduce gli sprechi.

Nuove norme verso la neutralità climatica entro il 2050

Dal 1° gennaio è entrato in vigore un nuovo regolamento UE in materia di packaging e rifiuti da imballaggio, che si inserisce all’interno del Green Deal europeo e del piano di azione per l’economia circolare. La normativa si è resa necessaria poiché l’UE ha stimato che ogni cittadino europeo produce mediamente 180 kg di scarti di imballaggio ogni anno, con una tendenza in crescita: senza interventi, entro il 2030 l’incremento sarebbe del 19% per i rifiuti di packaging e del 46% per quelli in plastica.

Uno degli obiettivi principali che si vuole raggiungere riguarda la prevenzione dei rifiuti da imballaggio: dovrà essere ridotta la quantità dei monouso, andranno limitati gli imballi non necessari, promuovendo il riutilizzo e la ricarica. Quest’ultimo aspetto si applica ad esempio alle bevande e ai pasti da asporto, come per le consegne del commercio elettronico: tutti costoro dovranno utilizzare il 10% di contenitori riciclabili entro il 2030, percentuale che sale sensibilmente negli anni successivi.
Dovrà poi crescere il riciclo di alta qualità (ciclo chiuso): entro il 2030 tutte le confezioni presenti sul mercato europeo dovranno diventare riciclabili, in un modo che sia economicamente vantaggioso.
Inoltre, sarà necessario sviluppare il mercato delle materie prime seconde: si tratta dei materiali derivati dal riciclo o dalla rigenerazione di prodotti già esistenti che, una volta processati, diventano le materie prime da usare per la produzione di nuovi prodotti. Si ridurrà così la necessità di risorse naturali primarie e aumenteranno le confezioni realizzate in plastica e carta/cartoni riciclati.

Le norme UE specificano infine una standardizzazione dei formati, con etichettature che indicheranno chiaramente di cosa è fatto ogni imballo e come deve essere correttamente smaltito. Saranno poi vietate alcune confezioni monouso per alimenti e bevande come i flaconcini di piccole dimensioni, che già stanno in parte scomparendo dagli alberghi.
L’adozione delle nuove misure al settore del packaging porterà a una serie di risultati, che sono stati così stimati: le emissioni di gas a effetto serra scenderanno a 43 milioni di tonnellate, contro i 66 se non si intervenisse. L’utilizzo d’acqua diminuirebbe di 1,1 milioni di metri cubi, mentre i costi dovuti a danni ambientali si ridurrebbe di 6,4 miliardi di euro rispetto al 2030.

Il miglioramento estetico grazie al settore del lusso

Sempre più operatori si stanno quindi focalizzando su queste tematiche, facendo emergere un forte legame tra l’innovazione e la sostenibilità: senza mai perdere di vista la qualità dei materiali e l’estetica. Le prime realizzazioni basate su materiali riciclati non erano infatti particolarmente ricercate dal punto di vista estetico: negli anni la ricerca tecnologica si è però concentrata molto su questo aspetto, fondamentale nel segmento luxury ma non solo.
Attualmente la plastica riciclabile ha un aspetto pressoché identico a quella vergine, così come carta e il cartone possono essere sottoposti a riciclo e compostaggio; tali caratteristiche appartengono anche al PLA, ovvero l’acido polilattico, un polimero termoplastico di origine biologica, disponibile in numerosi colori, che da molti è visto come un’ottima opzione per le confezioni di lusso con un carattere ecocompatibile.

Dai progetti si è quindi passati a prototipi e poi a prodotti, che si stanno progressivamente affermando, per la capacità di coniugare la bellezza delle confezioni con un impatto ambientale sempre più ridotto. Oggi possiamo toccare con mano soluzioni concrete, che confermano come sostenibilità e qualità possano viaggiare benissimo insieme.

I packaging realizzati da James Cropper per lo champagne Perrier-Jouët

Creatività per soluzioni all’avanguardia

Le confezioni per anelli realizzate da IDP Direct

Di frequente la collaborazione fra clienti e fornitori ha fatto nascere quelle idee che si sono poi tradotte in soluzioni innovative, in grado di coniugare lo sviluppo tecnologico con un ridotto impatto ambientale. È il caso della carta a base di noccioli di olive, prodotta per Fratelli Carli da myCordenons, cartiera del Gruppo Fedrigoni, che a sua volta presenta nella sua offerta dei materiali autoadesivi ottenuti recuperando il supporto siliconato dell’autoadesivo: con questi vengono realizzate etichette per vini, un vero esempio di upcycling. James Cropper ha realizzato degli affascinanti packaging sostenibili per lo champagne Perrier-Jouët, come pure ha fatto Fedrigoni per una linea di profumi di Guerlain. Le soluzioni monomateriali sono facilmente riciclabili: ci sono esempi da CO&IN, con la sua scatola automontante composta al 100% da carta biodegradabile, e da IDP Direct, che ha realizzato delle confezioni per anelli esclusivamente in carta.

Un film in bioplastica realizzato da Plastigraf Trevigiana

Per abbattere l’impronta di carbonio nel ciclo produttivo Plastigraf Trevigiana ha sviluppato prodotti in bioplastica PLA, biodegradabili e riciclabili per la laminazione della carta, così come Stelmar ha creato un nuovo involucro in bioresina, utilizzando il materiale di scarto prodotto nella realizzazione di un prodotto di moda come materiale di partenza per il suo imballaggio. Grafiche Paciotti ha realizzato una scatola con carta riciclata 100% proprio dagli scarti di produzione; analogamente, da altri residui come erbe, vinacce, fondi di caffè, Rotas ha sviluppato un innovativo processo di conversione dell’inchiostro, usando anche sostanze presenti nell’ambiente che diventano pigmenti sostenibili.

Nella sua offerta Tapì ha un tappo la cui testa è realizzata con scarti e scaglie di legno riciclato, che si affianca ad altre linee di prodotti particolarmente attenti all’ambiente; The Good Idea ha lanciato Rebrain Ocean, un progetto di sostenibilità sociale e ambientale costituito da una catena virtuosa di fornitura, dalla raccolta al prodotto finale. I nastri in carta ecologici di Furlanis combinano la qualità del tessuto con l’ecocompatibilità della carta, la borsa 100% cellulosa di D’Auria è assemblata senza impiego di collanti ma combinando due tipologie di carta con notevole solidità strutturale. Il progetto Magnet Free Solutions di Valtenna propone confezioni monomateriali che non utilizzano magneti per le chiusure, ma si avvalgono di particolari incastri.

Questi sono alcuni dei tanti progetti innovativi che coniugano l’uso di materiali eco-sostenibili a un design accattivante e funzionale: i consumatori hanno dimostrato attenzione e apprezzamento verso tali scelte. Sostenendo le aziende che danno priorità alle tematiche ambientali è possibile generare un impatto positivo: i benefici non sono solo per l’ambiente, ma anche sul piano economico.

I progetti di Avant-Garde

(foto di copertina: il progetto myPowerKit è stato concepito e disegnato per myCordenons – Fedrigoni Group dall’agenzia Robilant, trasformando il packaging in uno strumento per veicolare i valori del brand con un linguaggio visivo phigital.

myPower Kit ridefinisce il concetto di catalogo di ‘carte’ rompendo le regole codificate di questo strumento. Supera il classico e pesante “librone” con le mazzette carte e colori, per diventare uno strumento agile, smart, leggero e sempre funzionale).

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