Amiamo la natura perché il verde è sinonimo di vita e ci fornisce risorse vitali.
La biofilia è l’innato amore per la vita e la natura. È stata coniata da Erich Fromm nel 1964 e successivamente descritta da Edward Osborne Wilson.
La biofilia si manifesta attraverso l’attenzione verso le forme di vita e il sentimento di connessione con la natura. È un complesso di regole di apprendimento che influenzano i nostri sentimenti verso la natura, che possono variare dall’attrazione (biofilia) all’avversione (biofobia). Questi sentimenti sono radicati nel nostro patrimonio genetico.
Nonostante la nostra storia evoluzionistica sia stata fortemente legata alla natura, sembra che abbiamo dimenticato la sua importanza. Tuttavia, sincronizzare i nostri ritmi di vita con quelli della natura può portare a una maggiore sensazione di comfort e benessere.
The Good in Town ha incontrato Rita Trombin, Psicologa Ambientale ed Esperta di Biophilic Design. Le abbiamo chiesto di raccontarci la sua passione e professione.
Rita, potresti descriverci brevemente il tuo percorso professionale e come sei arrivata a specializzarti in biofilia e psicologia dell’ambiente?
Sono appassionata di natura, psicologia e viaggi sin da giovanissima. Cresciuta in una famiglia olivettiana sono stata educata ai valori di Adriano Olivetti. Ho maturato nel tempo la consapevolezza che l’ambiente modella le nostre funzioni corporee, le emozioni, i pensieri, i comportamenti. Che a loro volta modellano l’ambiente. Ne sono così convinta che sono arrivata a scegliere intenzionalmente gli ambienti in cui e da cui farmi modellare per crescere.
Dopo gli studi in psicologia, ho continuato il mio percorso di specializzazione con la tradizionale psicologia clinica, ma non soddisfatta e limitata dagli input che trovavo, ne ho creato uno tutto mio. Cercavo qualcosa che rispecchiasse la mia visione, la mia vocazione e che potesse valorizzare il bagaglio di competenze acquisite tra studi, ricerche e vita nel mondo.
Da Calcutta a Londra, Hong Kong, Bali, Oslo, New York, la psicologia ambientale mi è arrivata come un insight durante un periodo di lavoro a Singapore.
Anche la biofilia è arrivata attraverso un viaggio a Singapore nel 2016, in questo caso uno particolare, in un tunnel di luce di cui parlo nel mio TEDx talk “All We Need is Biophilia”.
Ho creato una professione che combina in modo pratico e scientifico discipline come: psicologia evoluzionistica, clinica ed ambientale; design ed architettura; neuroscienze e fisica. Una professione che mi consente di interfacciarmi con professionisti e persone di ogni background, attraverso un linguaggio universale e che accomuna tutti noi: la nostra interrelazione con l’ambiente e la biofilia.
Cosa ti ha attratta verso questa direzione? Quali sono i principali aspetti che ti affascinano di queste discipline?
La comprensione che non può esserci una mente, e quindi una società, sana, in un ambiente non sano o non in grado di soddisfare i bisogni fondamentali dell’essere umani: fisici, cognitivi, psicologici, sociali.
Come dico sempre: ciò che è dentro è anche fuori e ciò che è fuori è anche dentro. Viviamo in un continuum spazio-temporale con il nostro ambiente, che rappresenta la base imprescindibile per il nostro benessere.
Tradizionalmente in psicologia si tiene scarsissimo conto dell’ambiente fisico nei servizi di prevenzione e la cura, focalizzandosi piuttosto su aspetti emotivi e relazionali.
Tuttavia, l’ambiente ha il potere di fungere da medicina così come da patogeno, in base alle sue caratteristiche. Piccole dosi quotidiane di un ambiente benefico sono un elisir per la nostra prosperità, al contrario un ambiente non sostenibile e insoddisfacente per i bisogni umani è come un veleno.
Potresti spiegarci cosa si intende per biofilia e come si collega alla psicologia dell’ambiente?
La biofilia è un concetto dato per scontato su cui raramente ci si sofferma a riflettere. La biofilia è il nostro ancestrale ed innato amore per la vita e la natura di cui noi siamo parte.
Per il 99% della nostra storia evolutiva abbiamo vissuto a stretto contatto con la natura e ancora oggi la nostra specie radica in essa i suoi bisogni.
Il termine biofilia è stato introdotto dallo psicanalista Eric Fromm nel 1964 ed è poi stato ripreso 20 anni dopo dal biologo evoluzionista di Harvard, Edward Wilson. Il termine ha dunque una duplice connotazione psico-biologica e indica il legame e bisogno che mente e corpo hanno con la natura. Un ambiente a misura di essere umano è un ambiente naturale, è dove funzioniamo al meglio.
Credi che siamo pronti a capire l’importanza dell’influenza che può avere su di noi ambiente e contesto sul nostro benessere psico fisico?
Assolutamente si. La pandemia ce ne ha appena offerta un esempio, accelerando un processo già in atto. Comprendere l’impatto dell’ambiente sul nostro benessere e risvegliare il nostro legame biofilico e bisogno di natura, per molti atrofizzato dalla vita indoor ed urbana.
Inoltre, è sempre più evidente quanto stressogeni ambientali come l’assenza di natura, rumore, inquinamento, artificialità, siano insostenibili per la nostra psico-biologia. Siamo sempre più consapevoli di quanto la natura diminuisca lo stress, rigeneri corpo e mente, aumenti e migliori le performance, le relazioni sociali ed il valore dell’ambiente stesso.
Quali le sfide più difficili?
Far comprendere che il nostro bisogno di natura non è più un’opzione o qualcosa da limitare ai momenti di tempo libero. Siamo 100% umani quanto 100% natura. Anche se il nostro stile di vita è soprattutto relegato ad ambienti chiusi (90% del tempo), possiamo assicurarci il giusto “apporto di natura” grazie al biophilic design (la progettazione biofilica) di cui sono portavoce a livello internazionale, e che è una scienza applicata volta a creare ambienti “a misura di essere umano” grazie all’evidenza scientifica.
Anche se la biofilia appartiene a tutti gli esseri umani, più forte è la nostra personale connessione alla natura, maggiori sono i benefici emotivi, cognitivi, fisici, sociali, che riusciamo a trarne.
Tre consigli biofilici per vivere meglio
Rita Trombin, ci consiglia di assicurarci ogni giorno delle dosi di natura minime per poter stare bene:
- 20 minuti al giorno di natura urbana: outdoor oppure indoor attraverso il Biophilic Design;
- almeno 5 ore al mese in un paesaggio semi-naturale: luoghi rurali come una cascina, fattoria o stabilimento al mare/lago;
- 3 giorni all’anno in un paesaggio completamente naturale: la natura selvatica di una riserva naturale o luoghi privi della presenza umana.
Ciò che ha maggiore impatto tra queste prescrizioni di natura, sono le piccole dosi di natura quotidiana. Infatti, ciò che più fa la differenza nel lungo termine sono i nostri ambienti di vita di tutti i giorni. Per creare ambienti funzionali, potenzianti e sostenibili per l’essere umano possiamo utilizzare la psicologia ambientale ed il biophilic design.
Rita Trombin
Psicologa Ambientale ed Esperta di Biophilic Design. Ha fatto della riconnessione alla natura la sua missione, per una vita sana, prospera e rigenerativa per tutti. Nel suo lavoro pionieristico come formatrice, consulente, ricercatrice e public speaker di livello internazionale, adotta un approccio interdisciplinare e basato sull’evidenza scientifica. Ha diversi titoli accademici: in Psicologia Ambientale (Università di Padova, Istituto di Architettura di Venezia e Università di Oslo); Psicologia della Conservazione e della Sostenibilità (Università della California a San Diego);Psicologia Clinica (King’s College London); Psicologia (Università di Padova e Università del Kent).
I suoi titoli come psicologa sono accreditati dalla British Psychological Society e dall’Australian Psychological Society, rinomate per promuovere l’eccellenza in psicologia a livello globale. Il suo lavoro si è esteso a molti dei migliori centri educativi al mondo (Hong Kong University, National University of Singapore, University College London, Imperial College London, American University in Dubai). È Coordinatore e Giudice del Biophilic Design Award dedicato a Stephen Kellert (ILFI), TEDx speaker sulla biofilia con il talk “All We Need is Biophilia”, durante il quale ha promesso il suo impegno a sancire la prima Città Biofilica d’Italia: che è oggi Verona, la sua città natale. Collabora con leader globali per la riconnessione alla natura come Terrapin Bright Green a New York ed è co-fondatrice della Biophilic Society (LFE). Sostiene il continuum dentro-fuori e la sua esperienza l’ha portata a vivere, lavorare e viaggiare in più di 35 paesi che l’hanno plasmata in questa direzione. Infatti, la visione di Rita è che: “Ciò che è dentro è anche fuori. Ciò che è fuori è anche dentro”.