Dal Baltico al Mediterraneo, la cintura di Posidonia per la biodiversità marina

Le fanerogame, di cui conosciamo soprattutto le alghe Posidonia, assorbono CO2, rendono le acque limpide e creano habitat unici per diverse specie marine. Un progetto europeo tra Italia, Francia e Finlandia ne rafforza la tutela attraverso diffusione della conoscenza e la riforestazione

La Fondazione MEDSEA in Italia, la Fondation de la Mer in Francia e la John Nurmisen Foundation in Finlandia si sono unite nel progetto comune di realizzare una grande cintura verde marina che unisce il Mar Baltico al Mar Mediterraneo.

Un progetto europeo che dimostra quanto sia sempre più importante rafforzare le misure internazionali di protezione marina. La natura, e ancor di più il mare, non hanno confini; per proteggerli occorrono accordi validi a livello internazionale.

Questo interessante progetto, nato la scorsa primavera, si pone l’obiettivo di ripristinare habitat costieri di piante come le fanerogame marine e creare una grande zona verde, una sorta di cintura, per collegare il Mar Baltico al Mar Mediterraneo.

Gli obiettivi dell’Agenda 2030 numero 13, agire per il clima, e numero 14, la vita sott’acqua, hanno guidato il progetto di riforestazione del mare.

Negli ultimi cinquant’anni, il 46% delle praterie del Mar Mediterraneo ha visto una riduzione dell’estensione, della densità e della copertura e il 20% è gravemente degradato (dati del sito Fondazione MEDSEA). Occorre una risposta urgente e comune, come quella proposta da Italia, Francia e Finlandia.

Cosa sono le fanerogame marine e perché sono importanti

Quando parliamo di fanerogame intendiamo specie di piante marine che hanno semi; le più conosciute sono la Posidonia oceanica e la Zostera marina, ma questo gruppo di piante è ben più numeroso. Sono piante che hanno colonizzato l’ambiente marino e si sono evolute e adattate a vivere in questo habitat. Tollerano bene la salinità, la loro impollinazione è favorita dall’acqua e hanno parti simili alle piante terrestri come le radici, i fusti e le foglie.

Sono distribuite in quasi tutti i mari del Pianeta, fatta eccezione per l’Antartide: per questo la loro protezione e conservazione è fondamentale. Queste piante fanno fotosintesi, forniscono habitat e cibo ideali per tante altre specie e proteggono la costa dall’erosione.

Le praterie sottomarine di fanerogame sono essenziali alla biodiversità:

• Creano habitat unici al mondo

• Permettono la vita, danno cibo e luoghi idonei alla riproduzione per numerose specie lungo le coste europee

• Riducono l’erosione del suolo

• Diminuiscono la torbidità delle acque.

Le piante sottomarine, grazie alle loro radici, si ancorano al sedimento che ricopre i fondali e migliorano la qualità del terreno e delle acque. Quando un ecosistema è sano, anche l’acqua è pulita e sana, i nutrienti sono abbondanti e a disposizione di ogni componente della catena trofica del mare.

Inoltre le piante marine costituiscono importanti serbatoi di di carbonio e ci permettono di mitigare i problemi che abbiamo sulla terraferma con la nostra produzione eccessiva di anidride carbonica.

Negli ultimi decenni, le praterie di Posidonia sono in sofferenza. Le principali cause sono da collegare all’azione dell’uomo. La pesca a strascico, soprattutto quella illegale vicino alle coste, e le imbarcazioni che si ancorano ai fondali non rispettando le regole, hanno danneggiato le distese di queste piante.

Si ha così una maggiore erosione delle coste, una perdita della quantità di ossigeno nel mare e della biodiversità.

Finlandia, Francia e Italia e il progetto ‘Una foresta marina per salvare il Mediterraneo’

Tre Stati europei si sono uniti alle istituzioni locali per realizzare un progetto di cura e salvaguardia delle praterie dei fondali del Mar Mediterraneo.

La Finlandia aderisce al progetto di salvaguardia delle fanerogame marine. Il progetto Baltic Seagrass è curato dalla John Nurmisen Foundation, fondazione che ha come sua missione quella di salvare il Mar Baltico e il suo patrimonio per le generazioni future. La Fondazione sostiene progetti che aiutano concretamente il mare e si occupa di trasmettere saperi e buone pratiche alle generazioni future. È un’ente indipendente che si basa sui dati e sull’amore per il mare per realizzare progetti di cura degli habitat marini.

Il loro obiettivo è quello di piantare mille piante di Posidonia oceanica lungo la costa del Golfo di Finlandia nel corso del 2023. Il Mar Baltico settentrionale ha una bassa salinità e in questo habitat le piante di Posidonia non riescono a produrre semi. Gli operatori del progetto devono quindi raccogliere le piante dalle zone vicine e poi inserirle in questo tratto di costa. Il primo traguardo da raggiungere sarà quello di avere una zona uniforme di Posidonia lungo tutto il fondale.

In Francia, il progetto è portato avanti dalla Fondation de la Mer, fondazione che si occupa di progetti scientifici sulla protezione della biodiversità marina. La Fondazione nasce nel 2015 in risposta all’emergenza climatica e al degrado della vita negli oceani. Oggi supporta enti locali e programmi per proteggere la biodiversità marina; ha un approccio globale rispetto a tutto ciò che riguarda l’oceano e sostiene la ricerca, l’innovazione e l’informazione.

Da una prima analisi delle fasi iniziali del progetto, i risultati nell’area francese si sono dimostrati molto interessanti e incoraggianti. Come si legge sul sito italiano di MEDSEA, il delegato generale della fondazione francese, Alexandre Iaschine, ha evidenziato che il monitoraggio scientifico in corso mostra un tasso di successo dell’80%. Il progetto che riguarda il Mar Mediterraneo francese vuole ricreare una prateria di Posidonia che arrivi fino alla costa atlantica.

Nel nostro paese, Fondazione MEDSEA, Mediterranean Sea and Coast Foundation, ha dato inizio ad un progetto di riforestazione dei fondali marini che prende il nome di “Una foresta marina per salvare il Mediterraneo”.

MEDSEA nasce dalla volontà di ricercatori e ricercatrici che si impegnano per la tutela e la gestione sostenibile delle risorse marine, soprattutto nella zona della Sardegna e del Mar Mediterraneo. La bellezza e la fragilità del nostro mare ci spingono a mettere in atto progetti concreti per arrestare la perdita delle risorse naturali e creare modelli alternativi sostenibili e responsabili.

L’obiettivo è molto ambizioso e vuole arrivare ad avere un milione di piante di Posidonia oceanica, una specie endemica del Mar Mediterraneo, entro dieci anni. Le aree italiane interessate a questo progetto sono le coste della Sardegna, in particolare l’Area Marina Protetta di Capo Carbonara e le zone di Sinis e Villasimius.

Proteggendo e ripristinando gli ecosistemi di fanerogame marine si aiuta la biodiversità e si favorisce allo stesso tempo un buono stato di salute del fondale marino, l’ossigenazione e la limpidezza delle acque. Lavorare insieme, collaborare a livello europeo e internazionale è la chiave per raggiungere obiettivi utili a tutto il mare e al mondo intero.

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