Il maltempo può causare danni gravi a persone e cose, come dimostra la recente situazione in Emilia-Romagna. Non si tratta solo di una tragedia umana, ma anche di una perdita economica ingente per le famiglie colpite. Una perdita solo in parte compensabile. Un risarcimento parziale, che sarà comunque possibile ottenere solo dopo tanto tempo e tanta burocrazia.
Elemento cruciale per qualsiasi percorso di indennizzo: certificare la verità, avere le prove.
Strumento privilegiato: le immagini.
Foto che dimostrino l’entità del danno e l’esistenza del pericolo il più tempestivamente possibile, per contestualizzare ed evitare che le prove si dissolvano. Per la validazione temporale e geo locale, si può ricorrere a testimoni, a certificati medici o verbali di Polizia o Vigili del Fuoco. E poi si aspetta.
Il governo italiano ha approvato il “Decreto alluvioni” che prevede l’allocazione di circa 2 mld di euro per fornire aiuti alle zone colpite. La misura si concentra sulla copertura delle spese di soccorso, sulla messa in sicurezza di edifici e infrastrutture danneggiate, sull’aiuto alle persone che non possono lavorare e sul sostegno al settore agricolo. È stata anche estesa l’emergenza per 12 mesi a tutti i comuni alluvionati, concedendo alla giunta regionale di stanziare fondi eccezionali per la riparazione di infrastrutture e il sostegno a persone e imprese. Sono stati rinviati i processi civili e penali e sospesi i versamenti tributari e contributivi, mentre la cassa integrazione è stata prorogata fino a 90 giorni, con un sostegno fino a 3.000 euro per chi ha interrotto la propria attività. Ci sono anche sostegni per le piccole e medie imprese, la sanità, la scuola, l’università, la cultura, l’agricoltura, il turismo e lo sport. Per fare fronte allo stato drammatico in cui versa il territorio è stato ipotizzato l’utilizzo dei fondi del PNRR alla ricostruzione. Il Piano prevede un investimento di 2,49 mld di euro per la gestione del rischio idrogeologico, di cui 1,15 mld sono già stati assegnati. I restanti fondi non ancora attribuiti, non sono destinati alla ricostruzione emergenziale, ma a progetti di prevenzione e la gestione del rischio idrogeologico.
TrueScreen: una soluzione legal-tech dalla parte delle persone
Fabio Ugolini sta camminando per le vie di Lugo (Ravenna) quando The Good in Town lo raggiunge per telefono: un percorso di fango ai cui lati sono accatastati cassettiere, tavoli, comodini, divani, poltrone, sedie, stoviglie, ingombranti di ogni tipo che hanno interrotto la loro funzione anzitempo travolti da un’ondata di acqua, terra e detriti.
Fabio Ugolini è CEO & Co-Founder di TrueScreen, il software e l’applicazione che fornisce certificazione legale e probatoria ai file multimediali acquisiti tramite smartphone o tablet.
Una funzione particolarmente strategica in questo momento di emergenza, per tutto il territorio disastrato dell’Emilia-Romagna.
Grazie all’intelligenza artificiale e ad algoritmi proprietari e brevettati a livello internazionale, TrueScreen analizza i contenuti acquisiti verificandone l’autenticità insieme alle caratteristiche di acquisizione.
Se l’esito è positivo, l’utente riceve un documento di valore forense, e può certificare la verità.
“Quando ho visto che la Pubblica Amministrazione raccomandava ai cittadini alluvionati di raccogliere tutta la documentazione fotografica, procurarsi testimoni, seguire specchietti informativi e istruzioni per una corretta raccolta prove – ci racconta Fabio Ugolini – ho realizzato la complessità dell’iter burocratico, cui tutti noi stavamo andando incontro.
La necessità emergente è quella di comprovare e certificare la verità. Il minimo che potevo fare per la nostra terra e le popolazioni colpite, era di mettere a disposizione la nostra applicazione gratuitamente per snellire e semplificare le procedure burocratiche.”
Ed è andata proprio così.
I documenti di TrueScreen vengono firmati digitalmente, marcati temporalmente e incorporano tutti i parametri tecnici utili a definire precisamente il contesto in cui si è verificata l’acquisizione; il tutto in linea e in accordo alle principali direttive internazionali in ambito di conservazione della prova digitale.
Ma cosa si può certificare?
Praticamente di tutto: screenshot e registrazioni dello schermo, foto e video in tempo reale, registrazioni audio e localizzazione. Non è possibile barare.
“L’applicazione è cominciata a girare velocemente tra tutta la popolazione, – continua Fabio – l’utilizzo si è rapidamente diffuso e continua a farlo; abbiamo capito di aver innescato un passaparola virale e virtuoso quando hanno cominciato ad arrivare anche a noi le notifiche in cui se ne suggerisce l’utilizzo”
L’app è disponibile per dispositivi Android e iPhone.
È sufficiente cliccare sul banner “Certifica danni alluvione” per avviare la semplice istruzione del report certificato dei danni.
Il report legalmente valido ai fini assicurativi rispetta tutte le linee guida internazionali e arriva via e-mail sotto forma di link, da cui scaricare un file compresso .zip che contiene report, foto originali, firma e marca temporale.
Un video tutorial spiega come procedere.
Ecco come il digitale è arrivato in soccorso dei territori emiliano romagnoli colpiti dalle alluvioni.
Ecco un esempio di come l’innovazione tecnologica può svolgere un ruolo cruciale per rendere sostenibile un processo altrimenti complesso.
Dietro le quinte, ovviamente, la lungimiranza di generosi registi.
Sostenibilità informatica contro la cyberwar
Se la sostenibilità si riferisce all’utilizzo delle risorse in modo da evitare di esaurirle, per soddisfare strategicamente i bisogni dell’oggi, in vista anche dei bisogni del domani,
la sostenibilità informatica si riferisce all’adozione di pratiche e tecnologie sostenibili per la sicurezza – informatica e non – , per mitigare i rischi, minimizzare i costi e massimizzare l’efficacia delle procedure intraprese oggi, in vista anche dei bisogni del domani.
Sappiamo bene che i pericoli in rete sono molteplici e spesso imprevedibili: dalla violazione della privacy, al phishing, dalle truffe online, alle fake news, deepfake, virus, trojan e malware.
Fra tutte, le fake news, con la manipolazione dei contenuti, può influenzare l’opinione pubblica e mettere a rischio la fiducia nelle informazioni digitali.
Per contrastare questi pericoli, è importante adottare misure di sicurezza informatica, educare gli utenti a riconoscere le potenziali minacce informatiche e adottare tecnologie sostenibili per la sicurezza informatica, per aiutare l’utenza a trovare, sostenere e comprovare la verità. Di queste misure si avvale anche TrueScreen.
La marca temporale è un servizio che permette di associare una data e un’ora certe e legalmente valide a un documento informatico, digitale o elettronico. La marcatura temporale consiste nella generazione, da parte di una terza parte fidata (il Certificatore accreditato), di una “firma digitale del documento” cui è associata l’informazione relativa ad una data e ad un’ora certa. La marca temporale può essere applicata a diversi tipi di documenti, come foto, video, registrazioni audio e localizzazione.
La firma digitale è uno strumento che consente di firmare i documenti direttamente da PC o smartphone mantenendo lo stesso valore legale della tradizionale firma autografa. Grazie ai requisiti della firma digitale, professionisti, aziende e privati cittadini possono utilizzare questo strumento per sottoscrivere contratti, bilanci, atti amministrativi e giudiziari in pochi secondi, senza stampa e senza carta. La firma digitale si basa su tre caratteristiche fondamentali: l’autenticità del documento, la paternità del firmatario del documento e l’integrità del documento.
Come funziona TrueScreen
Fabio ci racconta come è nata l’applicazione e come si è conquistata ‘valore legale’.
“A TrueScreen ci siamo arrivati quasi “per caso” spiega. ” Il mio socio l’ho conosciuto mentre lavoravo per una multinazionale, abbiamo competenze in ambito legale e informatico, abbiamo fondato una software house e velocemente ci siamo resi conto di una necessità di mercato ancora senza una risposta: una tecnologia snella e accessibile che garantisse a determinati contenuti una garanzia di autenticità e immodificabilità.
“La nostra tecnologia ordina un combinato disposto di analisi (di contenuto e dispositivo) secondo una combinazione di parametri; – prosegue Fabio – una volta accertata l’integrità del file, passiamo al secondo step, ossia alla marca temporale e la firma digitale, utili a certificare il corretto procedimento del primo step, quello strategico.
Abbiamo creato in questo modo una catena di custodia del valore probatorio.
Sappiamo che il 94% dei contenuti che vediamo su internet provengono da dispositivi mobili, se vogliamo limitare il deepfake, bisogna agire con software facilmente accessibili da questo tipo di dispositivi. Ci piace pensare che chiunque possa aver la verità a portata di mano. Con un semplice click. Perché se hai l’applicazione sul tuo smartphone , potrebbe non servirti mai, ma nel caso servisse…
Le prove digitali sono un tema complesso perché per loro stessa natura volatili e facilmente modificabili. L’avvento dell’intelligenza artificiale ne ha esasperato il concetto.
Non è stato difficile spiegare all’utenza perché fosse necessario creare un software che potesse conferire istantaneamente valore probatorio e legale a un file, uno screenshot, un video, una audio, una foto o qualsiasi altro flusso di informazioni digitali.
E i settori d’applicazione sono vari e molteplici. Facciamo riferimento a danni di ogni tipo: automobilistici, immobili, grandi strutture, ma anche stalking, revenge porn, cyber bullismo.
L’Emilia-Romagna non è la prima occasione in cui mettiamo a disposizione la tecnologia a scopo sociale. Collaboriamo con diverse associazioni, come il Centro Nazionale Anti-Cyberbullismo (CNAC) e alcune Associazioni contro la violenza sulle donne. Banche e Assicurazioni sono le nostre utenze più strutturate.
La nostra missione è quella di ristabilire la fiducia nelle comunicazioni digitali, fornendo ad aziende, governi, associazioni e privati una tecnologia avanzata e accessibile, indispensabile per prevenire frodi, contestazioni e disinformazione in tutte le relazioni economiche e sociali.
La nostra ambizione è quella di diventare lo standard mondiale per l’acquisizione e la gestione di informazioni digitali certe ed incontestabili. Oggi partiamo dall’Emilia -Romagna.”
La certificazione delle foto è al momento totalmente gratuita e offerta da TrueScreen.
Per qualsiasi informazione sul servizio, c’è un indirizzo e-mail dedicato: alluvione-er@truescreen.io