Il Rapporto 2023 sul riciclo in Italia ha nuovamente confermato l’eccellenza del nostro paese per quanto riguarda il legno: con un tasso di riciclo del 62,7%, che equivale a circa 2,2 milioni di tonnellate, è già stato superato da tempo il target fissato dall’Unione Europea per il 2030 per i rifiuti di imballaggio, che è solo del 30%.
Nel panorama dell’industria del legno, quello del Gruppo Saviola è uno dei nomi di riferimento da molti decenni: 1,5 milioni di tonnellate di legno riciclato e 6 milioni di mobili in kit realizzati ogni anno non solo forniscono la misura dell’impatto ambientale dell’azienda, ma anche del suo peso nell’ambito del riciclo italiano. Che si traduce in un numero ancora più importante: si stima che tale produzione eviti l’abbattimento di 4 milioni di alberi.
L’origine di tutto ciò può essere datata nel 1963, quando Mauro Saviola (nella foto di copertina), insieme al fratello Angelo e a Dino Del Ton, getta le basi di quella che è oggi una realtà costituita da 15 stabilimenti distribuiti in Italia, Europa e Argentina, per circa 2.000 dipendenti.
L’azienda ha sede ha Viadana, un paese in provincia di Mantova, a ridosso del Po, che fornisce naturalmente abbondante legname boschivo. Oltre a questo vantaggio logistico, Mauro Saviola aggiunge una visione all’avanguardia, comprendendo l’importanza di un investimento costante in ricerca e sviluppo: un aspetto che continua a caratterizzare la strategia del Gruppo.
Quando negli anni ’80 si sviluppa concetto di riciclo del legno, l’azienda si attiva secondo un modello di economia circolare, senza che venga ancora utilizzato tale termine. La materia prima viene raccolta in abbondanza dagli scarti delle lavorazioni industriali e, anni dopo, anche dagli scarti domestici.
Quando i rifiuti si trasformano in valore
Dotandosi di nuove tecnologie ed espandendo i propri impianti produttivi, il Gruppo Saviola sfida i colossi del settore con una logica di produzione integrata e sostenibile. L’impegno non è banale, poiché il legno va ripulito da chiodi, carta, residui organici e altro ancora, ma Mauro Saviola è convinto della necessità di diffondere l’attività di riciclo in modo capillare.
L’imprenditore intravede un futuro in cui l’ecosostenibilità non è solo un’opzione, ma una necessità imprescindibile: il suo sogno di produrre un pannello truciolare al 100% con legno riciclato diventa realtà a metà degli anni ‘90, quando viene lanciato sul mercato il Pannello Ecologico, prodotto appunto con materiali che erano definiti rifiuti, il primo a essere certificato FSC® Recycled 100%.
Continuando a investire nella ricerca e nell’acquisizione di realtà specializzate in lavorazioni specifiche, nel 1997 viene tagliato un traguardo fondamentale: il 100% della produzione è costituita da pannelli ecologici. In altre parole, da quel momento tutti i pannelli Saviola sarebbero stati realizzati senza più tagliare un albero.
La lungimiranza dell’imprenditore mantovano a ogni aspetto della catena produttiva caratterizza ogni altra azienda del Gruppo: Sadepan Chimica è nata per produrre colle con basso contenuto di formaldeide, Composad è rapidamente diventato un nome di spicco nel settore dei mobili in kit, soprattutto per la cucina e gli uffici. La divisione Savionet si occupa della raccolta, selezione e pulizia del legno post-consumo attraverso una rete di 30 piattaforme (note come “ecolegno”), distribuite in tutta Europa e che forniscono materiali anche ad altre aziende interessate a soluzioni sostenibili; Saviolife, la business unit dedicata alle scienze della vita, testimonia infine l’incessante ricerca di nuove soluzioni sostenibili in settori diversificati.
Punto di riferimento di una filiera virtuosa
Quando nel 1997 è stato fondato Rilegno, il consorzio nazionale per la raccolta, recupero e riciclo degli imballaggi di legno, l’apporto di Saviola è stato fondamentale per potere sviluppare il sistema di raccolta e avvio al riciclo di legno post consumo: se si pensa che il 97% del legno post consumo è trasformato dall’industria del mobile e dei complementi d’arredo in pannelli truciolari, si può ben comprendere il valore delle intuizioni e dell’intraprendenza di Mauro Saviola.
Mauro Saviola scopre il riciclo precocemente: inizia a lavorare già a 11 anni, apprendista falegname nella bottega del padre Alfredo, ebanista. Da giovane imprenditore, Mauro inizia a produrre pannelli truciolari realizzati con gli scarti di lavorazione del pioppo, il materiale con cui sono fatte le cassette di frutta.
Dalla prima macchina acquistata in Germania per frantumare i rami e pressare i trucioli, la crescita dell’azienda è continua: il figlio Alessandro Saviola, dal 2009 ha preso il timone portando avanti la filosofia della TheEcoEthicalCompany. Qui il loro Bilancio di sostenibilità.
Attualmente Saviola fornisce realtà come Scavolini, Mondo Convenienza, Molteni, Ikea, Leroy Merlin, per citare i marchi più noti; le esportazioni verso 88 paesi rappresentano il 40% del mercato di riferimento, un dato destinato a crescere in futuro.
La filosofia di riciclo e riutilizzo del legno si mantiene ben radicata, come il consolidato approccio innovativo: gli investimenti nell’Industria 4.0 sono volti a garantire un processo produttivo sempre più efficiente ed eco-sostenibile. Analogamente, la responsabilità sociale continua a caratterizzare l’azienda, attraverso un dialogo costante con il personale, razionalità gestionale e un forte impegno verso la ricerca e la sostenibilità.
Il Gruppo Saviola è dunque un esempio di sostenibilità nell’ambito industriale, ma anche per quanto riguarda la governance aziendale: la sua storia racconta di un’imprenditorialità guidata dalla passione, dall’innovazione e da un profondo rispetto per l’ambiente. La qualità delle sue soluzioni, con i traguardi e i risultati raggiunti, confermano ancora una volta come il modello di economia circolare possa e debba essere applicato con successo.