Collaborazione e condivisione. Sono queste le parole chiave che Gianluca Metalli, cofondatore della società benefit Fattor Comune, ripete più volte durante l’intervista. Due termini che evocano la voglia di fare squadra, di creare una rete di aziende che operano “per” e “con” il territorio, promuovendo innovazione e sviluppo.
Fattor Comune è questo, un’impresa di comunità, una comunità di imprese. Il progetto è nato nel 2018, mettendo nero su bianco un’esperienza che si era già consolidata in anni di collaborazione con diverse aziende di Rimini e della Romagna. “Ho avuto molte esperienze lavorative – ha raccontato Gianluca Metalli – alcune delle quali anche all’estero, lavorando per un’agenzia web ho avuto la possibilità di conoscere tante imprese e, negli anni, è stata fatta una selezione naturale delle persone con gli stessi valori. Si è formato un network intorno all’obiettivo di aggregare le tante eccellenze presenti sul nostro territorio e creare una realtà imprenditoriale unica e innovativa”. Così è nato il primo evento, nel luglio 2018, “Fattore Innovazione”, una sorta di stress test, come lo definisce Metalli, un’esperienza nuova che ha permesso ad aziende diverse tra loro di unirsi in vista di un unico obiettivo. “Abbiamo lavorato insieme per uno scopo comune – ha raccontato il ceo di Fattor Comune – così i problemi del singolo diventavano problemi di tutti. Abbiamo capito che c’era l’esigenza di mettere a fattor comune la nostra esperienza e la voglia di condividerla. L’evento ha richiamato molti professionisti e ha creato una rete di persone che poi è confluita in Fattor Comune”.
Ma cosa distingue Fattor Comune da altri modelli di rete d’impresa?
“Abbiamo voluto creare un habitat aperto – ha spiegato Metalli – inclusivo, curioso, un luogo fisico e virtuale dedicato all’innovazione, uno spazio di dialogo e collaborazione. Ci chiamano “attivatori di energie positive”, perché creiamo sinergie, siamo facilitatori e connettori di competenze. Mettiamo a fattor comune, in modo orizzontale, le competenze verticali e specialistiche delle imprese (active member) per offrire soluzioni semplici alle esigenze sempre più complesse dei clienti. Creiamo valore attraverso l’innovazione, connettendo le imprese del territorio con gli istituti di formazione e le istituzioni locali. È un modello imprenditoriale nuovo, a metà strada tra i coworking americani, il modello educativo dei giovani in Olanda, altre contaminazioni che sono venute dalle nostre esperienze in Israele e altri Paesi”.
Ad oggi ci sono 11 active member che fanno parte della rete, qual è la struttura con la quale operate?
“Abbiamo iniziato a condividere le nostre competenze nelle iniziative comuni e, proprio in quelle occasioni, abbiamo avuto prova delle nostre qualità e della forza della community. Ai primi tre “Fattore Innovazione”, organizzati all’Ecoarea, all’Aeroporto Internazionale di Rimini e San Marino Federico Fellini e al campus di Rimini dell’Università di Bologna, hanno partecipato 600 persone, tantissimi giovani, le istituzioni pubbliche, università e scuole, imprese ed associazioni di categoria, liberi professionisti che hanno deciso di condividere con noi la possibilità di lavorare insieme creando valore aggiunto per le persone e per la comunità. L’ultima edizione, lo scorso dicembre, è stata online e abbiamo creato una giornata aperta, con speech e workshop incentrati su temi di innovazione e digitalizzazione. Investiamo molto sull’interconnessione tra imprese e giovani, per un reciproco arricchimento, e sull’aspetto di crescita sociale e culturale. Proprio perché crediamo molto nella condivisione del sapere, durante la pandemia, abbiamo lanciato il format “Live”, sul nostro canale YouTube, un appuntamento quotidiano e gratuito, durante il quale abbiamo ospitato i contributi di esperti italiani e internazionali su aspetti pratici della vita professionale e del mondo imprenditoriale. Uno spazio aperto per persone, imprese e professionisti alla ricerca di orientamenti e anticipazioni sul mondo che ci attende. Gli active member sostengono economicamente Fattor Comune che fa da anello di congiunzione tra il cliente e il team di lavoro, fa da project manager. L’idea è di creare gruppi trasversali di professionisti che possono offrire le migliori soluzioni in campo. Spesso anche i competitor si trovano a collaborare, ma per noi la diversità è un valore aggiunto e dalla cooperazione possono nascere nuove opportunità.

Perché la scelta di essere società benefit?
“Negli anni ci siamo occupati di progetti di recupero urbano, iniziative a favore dello sport, abbiamo fatto progetti trasversali sempre mossi dal desiderio di portare valore al territorio. Abbiamo così capito che eravamo già una società benefit che perseguiva il bene comune in ogni attività, perciò il percorso è stato naturale. Tutte le esperienze che abbiamo avuto hanno dimostrato che la community ci guadagna ogni volta che ogni singolo membro cresce e che cresce il territorio. Non a caso abbiamo scelto di definirci un’impresa di comunità perché le persone che ne fanno parte hanno un forte legame con il territorio che abitano e operano con l’obiettivo, non solo di generare profitto, ma anche di creare valore per tutti. Mi piace evocare l’immagine di un fiume che attraversa la terra, la fertilizza, la genera e rigenera, è l’idea della circolarità. A questo proposito, siamo tra i vincitori del bando “ideeRete” del Gruppo Assimoco, con il quale realizzeremo una scuola digitale che può portare alfabetizzazione sul territorio, in particolare nelle periferie. Il primo passo sarà una raccolta dati per capire quali sono le esigenze impellenti per la popolazione, ad esempio insegnare a un anziano ad aprire lo Spid. Poi, formeremo degli ambassador che saranno inviati sul territorio attraverso un mezzo mobile proprio per aiutare i cittadini a colmare queste lacune. Collaborazione e condivisione, sono sempre le parole che ci accompagnano e ci ispirano”.
Nella foto di copertina il team dirigente di Fattor comune, Gianluca Metalli è il primo a destra. Visita il loro sito.