Nella Giornata internazionale dell’educazione promossa dalle Nazioni Unite, ricordiamo che in Italia i ragazzi e le ragazze tra i 18 e i 24 anni solo con la licenza media sono il 12,7%, e abbiamo il 13% di dispersione scolastica.
Purtroppo, ancora oggi, circa 244 milioni di bambini e adolescenti nel mondo non vanno a scuola; 617 milioni di bambini e adolescenti non sanno leggere e fare matematica di base; meno del 40% delle ragazze nell’Africa sub-sahariana completa la scuola secondaria inferiore e circa 4 milioni di bambini e giovani rifugiati non ricevono un’istruzione.
La Giornata è stata istituita il 3 dicembre 2018 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per celebrare il ruolo essenziale dell’educazione per raggiungere la pace e lo sviluppo in tutto il Pianeta.
In Italia traduciamo spesso la parola ‘educazione’ in ‘istruzione’. In realtà la stessa parola inglese deriva dal latino ‘educere’ che significa ‘tirar fuori’. A ciò dovrebbe tendere l’insegnamento e la scuola: a far emergere il talento di ogni giovane, non solo a trasmettere nozioni.
L’ istruzione è un diritto, un bene comune, una responsabilità collettiva. Ogni democrazia si propone di garantire ai suoi cittadini l’accesso all’istruzione; e lo sviluppo di ogni Paese e delle sue libertà poggia solidamente sulla conoscenza e l’istruzione.
Da non dimenticare, in questa giornata, che la guerra in corso in Ucraina ha interrotto l’istruzione di oltre 5 milioni di bambini e chiede maggiore supporto internazionale per assicurare che i bambini non vengano lasciati ulteriormente indietro. Le conseguenze di 11 mesi di conflitto si aggiungono ai 2 anni di apprendimento persi a causa della pandemia da COVID-19 e agli oltre 8 anni di guerra per i bambini dell’Ucraina orientale.
Nel video di Asvis – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile – Maria Chiara Carrozza, Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), e a Ferruccio De Bortoli, Editorialista del Corriere della Sera, sottolineano come l’educazione, la formazione, dovrebbe essere sempre la nostra principale preoccupazione.
Dobbiamo risolvere la ‘povertà educativa‘ perché è da questa che parte ogni disuguaglianza sociale.
La giornata di quest’anno ha come tema “Investire nelle persone, dare priorità all’istruzione“.