Il passaggio dalla vita scolastica a quella adulta rappresenta una sfida per molti giovani, ma per coloro con disabilità intellettiva, questo percorso può diventare un “buco nero” senza un adeguato supporto. Spesso, l’accesso ai Centri Diurni e ai Servizi di Formazione per l’Autonomia è limitato, lasciando questi giovani senza opportunità di sperimentarsi, di capire quali siano le proprie attitudini e acquisire quindi competenze pratiche necessarie per affrontare il mondo del lavoro.
Questo vuoto può portare a una regressione delle capacità e a una mancanza di autonomia che risulta poi difficile da recuperare, come sanno molto bene le famiglie di questi ragazzi. Per affrontare tale sfida, la Fondazione La Comune ha scelto da tempo di concentrarsi sul settore del verde, offrendo ai giovani con disabilità una responsabilità diretta e immediata: il punto di partenza è stata la gestione di alcune serre per arrivare poi ad aprire il negozio Fiori all’Occhiello, in una bella zona centrale di Milano.
Apprendere le competenze fondamentali nella cura delle piante e sperimentarsi nella relazione con i clienti è stato il primo traguardo raggiunto da molti ragazzi. Da qui si è delineata l’idea di attivare un percorso formativo, per rispondere al bisogno delle numerose famiglie che si erano rivolte alla fondazione.
Un progetto per creare un futuro
Nel settembre del 2022 nasce quindi il progetto Innesti Lavorativi, promosso da La Comune in collaborazione con alcune organizzazioni, per avvicinare i giovani con disabilità intellettiva al mondo del lavoro nel settore verde. “Con questo percorso vogliamo fornire loro un orientamento completo, con la formazione adeguata, per un corretto inserimento lavorativo”, sottolinea Valentina Mari, Responsabile Comunicazione della Fondazione. Il progetto di Innesti Lavorativi si svilupperà fino a giugno 2024, con la possibilità di coinvolgere ciclicamente nuove persone, fino a un massimo di 40: proprio in questo momento si stanno accogliendo altri ragazzi, per la sessione che partirà a settembre 2023.
Il percorso è strutturato in diverse fasi, tra cui i colloqui conoscitivi per la selezione dei partecipanti: la durata media del corso di formazione è di 6 mesi, con un impegno di almeno 4 mattine a settimana, ma può variare in base alle esigenze e alle capacità individuali.
Una parte importante di questo iter riguarda la testimonianza di un paio di giovani che, dopo aver completato con successo il percorso di formazione, già vivono la realtà del lavoro: costoro diventano quasi una sorta di riferimento per i nuovi partecipanti. Altrettanto prezioso è il coinvolgimento delle famiglie, che partecipano attivamente fin dalla fase di selezione e condividono il percorso di formazione e valutazione finale.
I risultati raggiunti dopo 9 mesi sono decisamente lusinghieri: 19 giovani sono stati inseriti nel progetto e 10 hanno concluso il loro percorso di formazione. Attraverso assunzioni in Art.14, tirocini professionali, borse lavoro, 3 di loro sono stati inseriti nel mondo del lavoro, 4 sono stati assunti dalla Fondazione stessa, uno ha iniziato un tirocinio lavorativo presso un’altra realtà.
Naturalmente questo tipo di insegnamento si svolge soprattutto sul campo, e ha avuto luogo presso l’azienda agricola Il Giardino del Loto, che ha generosamente offerto la propria ospitalità al progetto. Guidati da due giardinieri esperti che li accompagnano nel loro percorso, i giovani acquisiscono progressivamente le competenze necessarie e la pratica per lavorare nel settore.
I partecipanti iniziano con attività più semplici e, successivamente, si specializzano in base alle loro attitudini e interessi. “Durante questi mesi, abbiamo verificato che i ragazzi non solo hanno appreso nuove capacità e abilità”, continua Valentina, ”ma c’è stato un miglioramento significativo nello sviluppo delle relazioni sociali”.
Prendersi cura delle piante per sviluppare relazioni
La collaborazione con esperti e operatori specializzati ha infatti permesso di raggiungere miglioramenti e progressi da parte di tutti i giovani coinvolti. Il passaggio nel mondo del lavoro è uno dei momenti chiave, in cui si sperimenta anche il grado di autonomia raggiunto.
Per questa ragione durante il percorso di formazione, si pone molta cura a una serie di comportamenti: i ragazzi vengono infatti sollecitati a un maggiore rispetto per la puntualità e alle tempistiche lavorative, oltre a sviluppare un notevole spirito di collaborazione. Sono emerse anche capacità di problem-solving e un’attitudine proattiva, con i partecipanti che si propongono volontariamente per assumere responsabilità aggiuntive e offrire soluzioni alternative quando necessario.
Un elemento importante del progetto è la presenza costante di un’educatrice specializzata in relazioni d’aiuto, il cui ruolo è quello di sostenere i giovani nel mettersi alla prova e nell’acquisire proprio quelle competenze trasversali fondamentali per qualsiasi contesto lavorativo.
Il successo dell’iniziativa Innesti Lavorativi rappresenta un passo significativo verso l’inclusione sociale e il potenziamento dei giovani con disabilità intellettiva, offrendo opportunità concrete e stimolanti per realizzare il proprio potenziale lavorativo.