Come individuare i fattori di stress dalla comunicazione aziendale

Myndoor è un esempio pionieristico di come l’innovazione tecnologica possa essere applicata per migliorare la qualità della vita dei dipendenti

La guida di un aereo militare richiede certamente doti fisiche non comuni e induce livelli di stress piuttosto elevati: Francesco Finazzi è stato un pilota dell’Aeronautica Militare e che, partendo appunto da tale esperienza, ha sviluppato l’idea di base che ha portato alla creazione di Myndoor. La startup è stata fondata nel 2021 con Mauro Delucis e Cecilia Dompè, rispettivamente CTO e Chief of Psychological Research, focalizzandosi sulla gestione dello stress psicologico in ambiente lavorativo.
Grazie a un modello di intelligenza artificiale altamente sofisticato, è possibile rilevare i livelli di stress analizzando il contenuto dei testi generati dai dipendenti. Con oltre sette anni di raccolta dati attraverso tecniche avanzate di “knowledge graph walking”, Myndoor ha affinato la sua capacità di interpretare le sfumature linguistiche e semantiche, raggiungendo un tasso di accuratezza dell’83% nell’identificazione dei segnali di stress.

Sul benessere, o malessere, nel contesto lavorativo esistono molteplici ricerche e tutte le più recenti sono concordi nel sottolineare il peso sempre crescente che questo aspetto riveste all’interno di un’azienda: in una ricerca di Randstad del 2023, il 70% dei Responsabili delle Risorse Umane ha rilevato come il tema del benessere sia diventato più importante nell’ultimo anno, con un 40% di candidati che indica proprio il malessere psicologico come una delle preoccupazioni principali. Dalla ricerca emerge altresì il concetto di occupazione sostenibile, che per i dipendenti vede significa principalmente un buon equilibrio tra vita privata e lavoro (24%), seguito da salario adeguato e attenzione all’ambiente.

Myndoor ha sviluppato una piattaforma software, progettata con una rigorosa aderenza al GDPR, garantendo che le informazioni sensibili siano gestite con la massima riservatezza. La protezione dei dati è un elemento cruciale per qualsiasi realtà che voglia adottare soluzioni di monitoraggio dello stress senza compromettere la fiducia dei loro dipendenti.
Per le aziende questa rappresenta una soluzione molto accurata e precisa per verificare lo stato di benessere del proprio personale: tale approccio proattivo consente di intervenire prima che lo stress raggiunga livelli critici, prevenendo così il burnout e altre conseguenze negative sul benessere psicologico.

Dalla rilevazione dello stress alle contromisure

Nel contesto lavorativo moderno lo stress è diventato un fattore determinante per la produttività e la qualità della vita: grazie alla sua analisi della semantica, la soluzione di Myndoor per monitorare e gestire il benessere psicologico appare decisamente innovativa. “Il modello si è sviluppato attraverso l’analisi di quello che le persone dicono o scrivono”, spiega il CEO Francesco Finazzi: “non esisteva un modello di questo genere, perciò l’abbiamo sviluppato per poterlo poi adattare e applicare diversi ambiti.”
Questo concetto è stato poi adattato per applicazioni aziendali, utilizzando l’analisi semantica delle comunicazioni scritte su piattaforme come Teams e Slack, per rilevare i livelli di stress dei dipendenti e fornire un primo livello di autoaiuto agli utenti stessi; il passo successivo avviene con il supporto di vari partner, professionisti di questi ambiti come psicologi e coach. “In questo modo l’azienda stessa ha il polso della situazione di benessere dei propri dipendenti”, continua Francesco, “e può quindi effettuare quelle azioni che derivano dall’avere tale consapevolezza”.

La piattaforma software, in costante evoluzione, avvisa gli utenti con degli alert quando viene individuata una situazione di disagio: “questa prima linea di intervento, definita di self-help, propone alcuni esercizi auto somministrabili”, aggiunge Francesco, “usufruibili da chiunque e legati principalmente alla respirazione, alla mindfulness (ovvero alla consapevolezza di sé), fino ad altri esercizi più pratici come passeggiate o cose del genere”. Sono esercizi ovviamente studiati con psicologi che poi vengono adattati all’utente in base al livello di stress che sta avendo.
Se il problema è più complesso, viene consigliato l’intervento di uno psicologo o un coach, a seconda che la problematica sia di natura personale o legata alla gestione lavorativa. Le aziende, attraverso una dashboard integrata, possono monitorare i progressi e scegliere le azioni da intraprendere, supportate dai partner di Myndoor.

La flessibilità della soluzione la rende valida per molteplici e diversi contesti aziendali, come lo testimonia l’adozione da parte di oltre 50 imprese, che ne hanno sperimentato i benefici: “abbiamo iniziato a lavorare con delle startup, ma il nostro target primario sono le grandi aziende, che sono consapevoli della problematica e che investono sugli aspetti del walfare”, continua il CEO. Un aspetto particolarmente importante per quelle imprese che desiderano essere attrattive verso il personale, considerando che le nuove generazioni valutano positivamente le realtà che propongono programmi di attenzione verso i dipendenti: “oggi stiamo lavorando con Gabetti, così come Tiscali, per fare un paio di nomi, e ci stiamo confrontando con altre grandi aziende su cui sviluppare dei programmi ad hoc”.

Una tecnologia applicabile in diversi ambiti

Fotografia di un grafico che monitora i livelli di stress
Un grafico della dashboard che monitora i livelli di stress

Il team di Myndoor si sta inoltre focalizzando su quei contesti dove la conoscenza dello stato di benessere psicologico delle persone può fare la differenza in situazioni critiche, come attività ad alto rischio o missioni complesse, dove la componente umana gioca il ruolo principale. Finazzi prevede infatti che la tecnologia troverà applicazione nei settori governativo e della difesa, ma analogamente nel campo della salute, in particolare come strumento di screening: anche per questa ragione la startup è entrata in VITA, l’acceleratore digital health della rete nazionale CDP, per sviluppare le soluzioni nell’ambito della salute digitale.

Guardando poi al futuro, Myndoor punta a espandere la propria piattaforma, con l’integrazione di strumenti IoT e wearable per fornire un’analisi più completa del benessere: “si tratta di prendere tutto quello che sta attorno alla persona”, aggiunge Francesco, “dal battito cardiaco, alla comunicazione, al sonno e permettere un tipo di analisi che fornisca un’idea più olistica del benessere”.
Dal punto di vista tecnologico questo significa ampliare le piattaforme, non solo il mondo legato a Microsoft ma anche a Google, per arrivare a un’unica dashboard che integri gli strumenti software che l’utente utilizza. Un altro passo importante sarà l’estensione della piattaforma a nuove lingue, oltre all’italiano e all’inglese: obiettivo ambizioso e complesso, come sottolinea il CEO, poiché servono dati specifici e la collaborazione con specialisti del linguaggio e psicologi di quelle altre lingue.

Anche se Myndoor sviluppa una piattaforma tecnologica, definirla una software house sembra essere un po’ riduttivo: è forse più appropriato definirlo un alleato per quelle aziende che vogliono promuovere un ambiente di lavoro sano e produttivo. La sua capacità di rilevare e gestire lo stress psicologico in tempo reale la rende una risorsa preziosa per qualsiasi organizzazione che aspiri a valorizzare il benessere dei propri dipendenti, con evidenti vantaggi in termini di produttività e soddisfazione.

Myndoor

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