Sempre di più le scelte di chi acquista si orientano verso prodotti sostenibili e spesso uno degli elementi per valutare l’impatto ambientale di un prodotto è il packaging: secondo un’indagine è un fattore che influenza il 43% dei consumatori nella scelta dei prodotti alimentari.
A volte, il packaging apparentemente sostenibile riserva delle sorprese, di cui puntualmente ci si accorge quando si va a fare la differenziata e ci si rende conto di come una bottiglia, una scatola, un’astuccio, un barattolo, un contenitore dal simpatico design, abbiano componenti stridenti con le buone regole dello smaltimento.
Sono spesso i dettagli a rendere più sostenibile un prodotto.
Per esempio, un elemento del packaging molto importante e di dettaglio è l’etichetta, dietro di essa si cela un mondo di professionalità che vanno dal creativo al tecnico, e si cela anche un processo industriale ad alto impatto ambientale.
“Stampare etichette responsabili è la scelta giusta per l’ambiente che ci circonda” sostiene l’azienda bolognese Rotocel, fra i più importanti produttori italiani di etichette adesive di alta qualità, che recentemente ha ottenuto la certificazione FSC® (Forest Stewardship Council). Per certificarsi c’è un iter da seguire, un sistema produttivo a controllata conversione di scarti, l’utilizzo esclusivo di materie prime certificate, regole e principi rigorosi da rispettare e da rispettare sono tutti, non la maggior parte, non solo quelli più importanti. “L’ente certificatore non lascia nulla al caso – spiega Federica Mazza, di Rotocel – se vuoi che venga riconosciuto il tuo sforzo, a farlo deve essere tutta la catena di custodia a cui appartieni, mettendo un’azienda nella posizione di poter garantire il mercato circa la provenienza del legno o della carta utilizzati per i propri prodotti e quindi dimostrare in maniera corretta, trasparente e controllata il proprio attivo contributo alla gestione forestale responsabile”.
Per quale motivo un’azienda si complica la vita in questo modo, considerato anche il fatto che tra i consumatori non in molti (ancora) si chiedono se un’etichetta sia green?
Rotocel ha sposato da sempre una filosofia ecosostenibile, nella convinzione che sia possibile ridurre in maniera significativa il peso ambientale dell’etichetta.
“Abbiamo sempre sposato una filosofia sostenibile – prosegue Federica – e per noi era importantissimo ottenere questa certificazione. La responsabilità stessa diventa è un modo di fare business, guidando l’innovazione e ispirando maggiori efficienze e risparmi, e i risultati parlano da soli: il Meltwater Benchmark report del 2017 ha constatato che il 50% dei consumatori globali riconosce distintamente un prodotto con l’etichetta FSC® (Forest Stewardship Council), e di questi l’82% lo consiglia a famigliari ed amici. Non è moda, non è un trend tantomeno un’abitudine: è una coscienza collettiva che sta crescendo e che va sostenuta. E ogni azienda, in ogni settore, dovrebbe capire l’importanza di utilizzare etichette certificate FSC® (Forest Stewardship Council)”.
FSC® (Forest Stewardship Council)
FSC® (Forest Stewardship Council) è un’organizzazione internazionale non governativa, indipendente e senza scopo di lucro, nata per promuovere la gestione responsabile di foreste e piantagioni. Oltre ai 900 membri di questo organismo è supportata da ONG, gruppi ambientalisti del calibro di WWF e Greenpeace, e gruppi sociali. Il marchio FSC® identifica i prodotti contenenti legno proveniente da foreste gestite in maniera corretta e responsabile secondo stretti standard ambientali, sociali ed economici.
La sostenibilità è anche nell’innovazione tecnologica
L’attenzione di questa azienda per la sostenibilità riguarda anche la scelta della tecnologia utilizzata per la stampa delle etichette, della carta, dei fornitori selezionati in base a precisi criteri di sostenibilità. “Scegliamo macchine e inchiostri Hp Indigo e valutiamo con attenzione i supporti che acquistiamo”, spiega Catia Cantelli, CEO di Rotocel. “Hp ha istituito un programma in collaborazione con la Good Energy Initiative per compensare le emissioni di carbonio associate alla produzione delle sue macchine da stampa, che sono certificate con il marchio Green Leaf Intertek proprio perché in linea con le normative di tutela dell’ambiente”. L’azienda bolognese, inoltre, collabora da anni con Avery Dennison (azienda francese di etichette e packaging innovativi): “ci siamo orientati verso l’utilizzo di loro supporti anch’essi certificati FSC® e di natura riciclata”, prosegue Catia Cantelli. “Stiamo utilizzando anche supporti con componenti riciclate: una carta costituita al 20% di bucce d’uva, una con bucce di mela, un’altra fatta con la canna da zucchero”.
Ultimamente ha anche investito in un nuovo evoluto macchinario, la MGI JETVarnish 3D Web dotata di una nuova tecnologia digitale che permette di personalizzare e processare digitalmente le finiture consentendo di avere meno spreco di carta per l’avviamento delle diverse lavorazioni.
Rotocel, azienda familiare e sempre etica
La storia di Rotocel ha radici antiche: i Cantelli si reinventano tipografi nel 1935, grazie a Marino Cantelli, trisavolo dell’attuale generazione alla guida dell’azienda. Rotocel nasce nel 1980 facendosi strada nel settore della stampa e da allora si evolve e cresce insieme al mercato, in maniera etica e sostenibile, cambiando core business per rispondere alle richieste dei suoi clienti. Nel 2001 si specializza nella produzione di etichette adesive a bobina di alta qualità: pur mantenendo una dimensione familiare il team si è allargato senza perdere di vista i valori che hanno sempre caratterizzato l’azienda. Oggi accanto a Catia Cantelli, CEO dell’azienda, lavorano anche i suoi due figli: Federica, che si occupa di customer service, e Nicola, che lavora nel reparto commerciale e marketing.