Il settore dell’arredamento, storicamente legato a processi produttivi ad alto impatto ambientale, sta attraversando una profonda trasformazione. Spinto dalla crescente consapevolezza ambientale e dalla domanda di prodotti più etici e sostenibili, il design degli interni si sta reinventando. I materiali riciclati, le pratiche di economia circolare e l’attenzione alla durabilità stanno diventando nuovi standard. Ma a che punto siamo realmente? E quali sono le innovazioni che stanno facendo la differenza?
Ecco una panoramica anche alla luce di quanto merso al recente Salone del Mobile di Milano.
Un cambiamento sistemico: perché la sostenibilità è diventata centrale
Secondo il report “Sustainable Furniture Market Report 2024” di Research and Markets, il mercato globale dell’arredamento sostenibile passerà dai 53,57 (miliardi di dollari) nel 2024 a 133,3 (miliardi di dollari) entro il 2035, con un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 8,64%. La domanda è spinta soprattutto dai consumatori millennial e Gen Z, attenti a valori come l’ecologia, l’etica produttiva e la trasparenza nelle filiere.

In Europa, il Green Deal e la strategia per la sostenibilità dei prodotti della Commissione Europea hanno posto nuove regole sul design ecocompatibile, sulla tracciabilità dei materiali e sull’estensione della vita utile dei prodotti. Questo influisce direttamente su uno dei settori più esposti all’obsolescenza percepita: l’arredamento.
Materiali sostenibili: dal legno certificato ai biomateriali innovativi
La scelta dei materiali è oggi uno dei fattori chiave per ridurre l’impatto ambientale dei mobili. Il legno proveniente da foreste gestite in modo responsabile (con certificazioni come FSC o PEFC) è ormai una scelta obbligata per molti produttori. Ma la vera innovazione si gioca su altri fronti:
- Bioplastica e biocompositi: materiali derivati da scarti agricoli o alghe, biodegradabili e spesso prodotti a filiera corta.
- Tessuti riciclati: come quelli ottenuti da bottiglie in PET recuperate, o lana rigenerata da vecchi indumenti.
- MDF e compensati green: privi di formaldeide o prodotti con leganti naturali, meno nocivi per la salute e l’ambiente.
- Upcycling e design modulare: alcuni marchi, come il danese Mater o l’italiana Krill Design, utilizzano scarti alimentari o plastica recuperata per creare arredi di alta qualità e dal design contemporaneo.
- Durabilità: sotto la spinta normativa, la durabilità dei prodotti ritorna protagonista. I mobili sostenibili devono essere progettati per durare nel tempo, essere facilmente riparabili e, una volta giunti a fine vita, risultare riciclabili o biodegradabili.
- Artigianato e personalizzazione: il ritorno all’artigianato e alla produzione su misura permette di valorizzare materiali locali e ridurre sprechi, offrendo prodotti unici e sostenibili.
Economia circolare e design rigenerativo
Sempre più aziende adottano un approccio circolare, progettando arredi che possano essere facilmente smontati, riparati e riciclati. Il design modulare, ad esempio, consente di sostituire solo le parti usurate, prolungando la vita del prodotto. Marchi come IKEA stanno sperimentando il noleggio di mobili e sistemi di take-back per il riciclo, mentre Vestre, azienda norvegese di arredo urbano, ha integrato la sostenibilità in tutta la sua catena del valore, con una fabbrica alimentata da energia rinnovabile e arredi pensati per durare 50 anni.
Il concetto di design rigenerativo, che va oltre la sostenibilità per creare impatti positivi sull’ambiente, si fa strada soprattutto tra le startup del settore. È il caso, ad esempio, di arredi realizzati con micelio (la parte vegetativa dei funghi), in grado di biodegradarsi completamente in natura.
Nella tabella sottostante, un elenco di materiali ritenuti ecosostenibili
Materiale | Caratteristiche Sostenibili | Utilizzi Principali |
Legno certificato | Rinnovabile, biodegradabile, da foreste gestite responsabilmente | Mobili, pavimenti, rivestimenti |
Legno di recupero | Riutilizzo di materiali, riduzione sprechi | Tavoli, librerie, arredi vintage |
Bambù | Crescita rapida, resistente, versatile | Mobili, pavimenti, accessori |
Metallo riciclato | Riduzione rifiuti, lunga durata | Strutture, dettagli, arredi industriali |
Vetro riciclato | Riciclabile all’infinito, elegante | Tavoli, lampade, complementi |
Plastica riciclata | Riduzione plastica monouso, innovazione | Sedute, tessuti, arredi moderni |
Pietra locale | Minore impatto trasporto, durevole | Pavimenti, rivestimenti, dettagli |
Tessuti naturali | Biodegradabili, privi di sostanze chimiche | Tappezzerie, tende, cuscini |
Sughero, rattan | Rinnovabili, versatili, leggeri | Sedute, rivestimenti, accessori |
Lana di pecora | Naturale, isolante, traspirante | Tappeti, coperte, imbottiture |
Certificazioni e trasparenza: la fiducia si costruisce anche con i dati
Nel 2025 non basta dire “eco-friendly”. I consumatori vogliono prove. Certificazioni ambientali (come EPD, Cradle to Cradle, EU Ecolabel) e l’uso del Life Cycle Assessment (LCA) diventano strumenti indispensabili per dimostrare l’impatto ambientale reale dei prodotti.
Inoltre, cresce l’uso di tecnologie digitali per la tracciabilità delle filiere: etichette intelligenti, blockchain e QR code che raccontano l’origine dei materiali, i processi produttivi e le modalità di smaltimento corretto.
Da ‘nice to have’ a ‘must have’
La sostenibilità nel settore dell’arredamento non è più una nicchia, ma una direzione necessaria. I consumatori, sempre più consapevoli, chiedono prodotti belli ma anche etici e duraturi. Le aziende, spinte anche da normative più stringenti, stanno rispondendo con innovazione, materiali alternativi e un design che tiene conto dell’intero ciclo di vita.
In questo scenario, il futuro dell’arredo passa per la collaborazione tra designer, imprese e consumatori. Un futuro dove ogni scelta di arredo diventa anche una scelta di responsabilità verso il pianeta.
Marchi nel settore arredamento che stanno integrando la sostenibilità nella loro strategia
🔹 IKEA
Cosa fa:
Il colosso svedese si è posto l’obiettivo di diventare “climate positive” entro il 2030. Ha avviato diverse iniziative per ridurre l’impatto ambientale:
- Usa legno 100% proveniente da fonti sostenibili (certificato FSC).
- Ha introdotto prodotti realizzati in plastica riciclata e materiali rinnovabili.
- Sta testando servizi di noleggio mobili, riparazione, e ritiro dell’usato.
- Ha costruito impianti solari in molte sedi e promuove l’economia circolare.
🔹 Kartell
Cosa fa:
Storico brand italiano del design, noto per la plastica, ha avviato il progetto “Kartell loves the planet”:
- Introduzione di materiali bioplastici e plastica riciclata certificata.
- Collaborazioni con designer per linee eco, come la sedia “AI” di Philippe Starck, prodotta con materiale riciclato al 100%.
- Certificazione Greenguard Gold per ridotte emissioni indoor.
🔹 Vestre
Cosa fa:
Azienda norvegese leader nell’arredo urbano sostenibile:
- Produzione a emissioni zero grazie a energia rinnovabile e acciaio a basso impatto.
- Ogni prodotto ha LCA completo (Life Cycle Assessment).
- Impegni netti per la trasparenza e la longevità dei prodotti (durano fino a 50 anni).
🔹 Ethnicraft
Cosa fa:
Marchio belga noto per il design minimalista e l’uso di materiali naturali:
- Utilizza legno massello FSC e impiega oli naturali al posto di vernici sintetiche.
- Investe in progetti sociali nei paesi di produzione.
- Linee pensate per durare nel tempo, riducendo il bisogno di sostituzione.
🔹 Muuto
Cosa fa:
Brand danese parte del gruppo Knoll, è uno degli esponenti dello Scandinavian sustainable design:
- Introduzione di plastica riciclata post-consumo nella produzione di sedute.
- Politiche chiare su tracciabilità e condizioni etiche di produzione.
- Design modulare e smontabile, pensato per la circolarità.
🔹 Arper
Cosa fa:
Azienda italiana attiva nel settore contract e home office:
- Realizza prodotti con materiali riciclati e riciclabili, e riduce al minimo l’uso di colle e schiume.
- Usa EPD (Environmental Product Declaration) per la maggior parte dei prodotti.
- Ha ridotto drasticamente il packaging in plastica.
🔹 Thonet
Cosa fa:
Lo storico marchio tedesco ha rinnovato il suo approccio alla produzione:
- Utilizza legno certificato e processi di produzione a basso consumo energetico.
- Alta durabilità dei prodotti (le celebri sedie possono durare decenni).
- Promozione del restauro e della manutenzione come alternativa alla sostituzione.
🔹 Moroso
Cosa fa:
Design italiano di fascia alta, noto per l’approccio sperimentale:
- Collabora con designer che usano materiali rigenerati e upcycled.
- Sviluppo di linee con tessuti ecosostenibili, come quelli derivati da rifiuti plastici marini.
- Ha intrapreso un percorso di decarbonizzazione della filiera.
Salone del Mobile 2025: le tendenze emerse
Il Salone del Mobile 2025 ha confermato e rafforzato alcune delle tendenze più significative che stanno ridefinendo il settore dell’arredamento. Il tema centrale di questa edizione, “Thought for Humans”, ha posto l’accento su un design empatico, capace di rispondere ai bisogni emotivi e sensoriali delle persone, con una particolare attenzione all’artigianalità, all’innovazione tecnologica, alla personalizzazione e, soprattutto, alla sostenibilità.
Tra le tendenze più evidenti, e forse emblematico di una maggiore connessione con il nostro Pianeta, spicca il ritorno ai materiali naturali: legno grezzo, pietra, sughero, canapa e terracotta sono stati protagonisti, scelti non solo per il loro valore estetico ma anche per la capacità di offrire esperienze tattili e sensoriali autentiche. Le superfici irregolari e le texture organiche raccontano storie di autenticità e rafforzano il legame tra ambiente domestico e natura. La sostenibilità si impone come principio guida, non solo come scelta morale ma anche come elemento di eleganza discreta e consapevole, con una ricerca continua di materiali innovativi e processi produttivi a basso impatto ambientale.