Consegne sostenibili, arriva l’ultimo miglio con i walker

Con l'aumento dei servizi di consegna a domicilio, cresce l'impatto ambientale del fattore trasporto. Share è una startup nata nel 2020 che risolve il problema 'dell'ultimo miglio' con una filosofia particolare

Per le imprese che operano in un settore cruciale per il mercato italiano come quello delle spedizioni e delle consegne, non è affatto semplice distinguersi: Share è una startup nata nel 2020 che, come emerge dal suo sito, si occupa di spedizioni, ma soprattutto di consegne, con una filosofia particolare. Il nome stesso rimanda a una visione che si fonda sull’idea di condivisione, non solo degli oggetti, ma anche di valori etici e sociali: il “rispetto nelle consegne” espresso nella homepage, dichiara l’impegno che il rispetto per chi lavora con loro, e quindi per i clienti finali, viene prima di qualsiasi consegna.

L’attuale CEO Claudio Di Silvestre, con esperienze decennali nella logistica dell’ultimo miglio, ha fondato Share insieme a Pietro Greppi e Davide Montalto, ponendo come elemento fondante della strategia aziendale l’attenzione all’impatto sociale e ambientale: una sensibilità che accomuna tutti i tre soci.
Per questa ragione il modello organizzativo si basa sull’utilizzo diffuso dei locker, quegli armadi automatici che sono già presenti in molte città, tipicamente posizionati in luoghi con un’alta densità. Essi fungono da mini-centri di distribuzione territoriale, riducendo quindi l’impatto ambientale.

Fotografia di una persona con il pacco di Share

L’obiettivo è quello di delineare un’area di recapito ben precisa, consentendo di concentrare un numero maggiore di consegne in un singolo punto. Ne consegue un’ottimizzazione della capienza di carico dei furgoni, una riduzione dei chilometri da percorrere: di conseguenza diminuiranno i mezzi necessari, favorendo l’impiego di veicoli elettrici e contribuendo così alla riduzione delle emissioni.
Le consegne finali verranno successivamente effettuate nelle vicinanze del mini-hub, per un raggio di copertura massimo di circa due chilometri, da personale a piedi, con l’ausilio di carrelli innovativi, o attraverso e-bike/ cargo bike da residenti del territorio.

Ridurre il traffico, accrescere l’inclusione

Share si propone di risolvere una serie di problemi critici nel settore della logistica e delle consegne. La concentrazione delle spedizioni nei mini-hub non solo semplifica l’organizzazione logistica, ma contribuisce anche a mitigare il problema del traffico urbano e delle emissioni inquinanti.
L’uso di veicoli elettrici e di armadi automatici conferma l’impegno per un’operatività sostenibile ed ecologica, con benefici tangibili sull’ambiente e sulla qualità della vita nelle comunità servite.

Inoltre, la decentralizzazione della distribuzione offre l’occasione di abbattere le barriere sociali, creando opportunità di lavoro per un’ampia varietà di profili, compresi quelli che sono talvolta esclusi dal mercato del lavoro.
È appunto in tale contesto che emerge l’impegno sociale della startup: sono state avviate collaborazioni con alcune associazioni per rivolgersi a individui talvolta emarginati, in modo da promuovere l’inclusività e adoperarsi attivamente per ridurre le barriere sociali.

A tale proposito ’azienda ha ricevuto da UNHCR (l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati) il conferimento del logo Welcome Working for refugee integration per l’anno 2020-2021, che riconosce l’impegno significativo dimostrato nel promuovere interventi specifici per l’inserimento lavorativo dei rifugiati.

Partendo dunque dalla necessità di offrire un servizio di consegne, Share propone una filosofia aziendale che integra innovazione, sostenibilità e inclusività. L’approccio centrato sulla condivisione, unito all’utilizzo intelligente di tecnologie come gli armadi automatici, sta plasmando il futuro delle consegne, rendendolo più rispettoso dell’ambiente e vicino alle esigenze delle persone.

Fotografia di bici elettriche presso il Colosseo
Share ha inoltre stretto alcuni accordi con RideMovi e Bird per la gestione delle bici elettriche della due compagnie di bike-sharing di Roma, in coerenza con la propria missione a limitare il traffico dei mezzi inquinanti nelle città.

Con il suo impatto sociale distintivo e la sua attenzione all’etica aziendale, SHARE si presenta come una scelta all’avanguardia per coloro che vogliono trasformare il modo in cui le merci raggiungono le destinazioni, condividendo non solo pacchi ma anche valori positivi.

Share è stata una delle startup selezionate dall’edizione 2023 di MCE 4×4 – Incroci e transizioni, iniziativa per la mobilità sostenibile promossa da Assolombarda e Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi.

PIù POPOLARI

Step up verso l’inclusione: l’esperienza immersiva di Schneider Electric

Per Schneider Electric, la formazione dei leader di domani passa anche dall'impatto sociale e l'allenamento all’inclusione.
Parità di genere dei CDA EU

Parità di genere nei CDA: woman on board

Con la Direttiva 2022/2381, l’UE spinge per una maggiore equità nei consigli di amministrazione. L’Indice 2024 sull’Uguaglianza di Genere rivela progressi, ma sottolinea le sfide da affrontare per un’Europa realmente inclusiva e paritaria.
Società Benefit

Società Benefit: cosa sono, vantaggi, come diventarlo

Le Società Benefit (SB) sono una forma giuridica d’impresa che integra nel proprio oggetto sociale, oltre agli obiettivi di profitto, anche precise finalità di beneficio comune. Le...
Il 2025 anno boom per le CER

Il 2025 sarà l’anno boom per le CER?

Intervista all'avvocato Michele Loche per capire vantaggi, ostacoli, prospettive di questo modello innovativo e partecipativo per produrre energia rinnovabile.
tre ragazze alla scrivania, concetto di diversity e inclusion nel luogo di lavoro

Il significato di diversity and inclusion

Diversity and inclusion, spesso scritto D&I, letteralmente diversità e inclusione, due parole distinte ma oramai associate nelle politiche e nel lessico aziendale perché giustamente...