Dal 30 novembre al 12 dicembre 2023, la COP28 approda a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, presso un centro congressi costruito appositamente chiamato Expo City Dubai. L’ultima edizione, COP27, si era svolta a novembre dello scorso anno nella stessa area geografica, a Sharm-El-Sheikh.
Cos’è COP28, dove e quando si svolge?
La sigla COP indica le iniziali di Conference of Parties, Conferenza delle Parti, un incontro con negoziati a livello internazionale sul tema del cambiamento climatico che si svolge annualmente per volere delle Nazioni Unite. Il numero ventotto indica che siamo arrivati alla ventottesima edizione. La prima edizione si è svolta a Berlino nel marzo del 1995.
La scelta degli Emirati Arabi Uniti come Paese ospitante per questa edizione 2023 ha fatto molto discutere. Si tratta di uno tra i dieci maggiori Stati del mondo che esportano gas naturale e petrolio. Considerato che per restare al di sotto di 1,5°C di aumento della temperatura media globale bisognerebbe lasciare sottoterra tutti i combustibili fossili, lo Stato che ospiterà COP28 lascia diversi dubbi sul raggiungimento di buoni risultati per limitare le estrazioni di petrolio e combustibili fossili.
Anche l’opzione del Presidente di COP28 è piuttosto controversa. Sultan Al Jaber è stato scelto perché da alcuni anni rappresenta gli Emirati Arabi nel mondo sui temi del cambiamento climatico, ma è anche amministratore delegato della compagnia petrolifera nazionale.
I dubbi sulla scelta del Paese ospitante la prossima COP28 non riguardano solo i combustibili fossili ma anche i diritti umani, come hanno evidenziato numerose ONG tra le quali Human Rights Watch.
In mezzo a queste perplessità, la Conferenza delle Parti si è appena aperta e ospiterà, oltre ai rappresentanti di governi e capi di Stato, numerose ONG, organizzazioni, imprese e rappresentanti delle comunità.
Il programma di COP28 a Dubai
Dal 30 novembre 2023 al 12 dicembre 2023, i rappresentanti di oltre 200 Paesi del mondo, oltre 70.000 persone, si incontreranno a Dubai per la ventottesima edizione della Conferenza delle Parti delle Nazioni Unite, COP28.
Sono previste due settimane intense per i negoziati internazionali. Dopo l’inaugurazione del 30 novembre, COP28 ha in calendario il Vertice Mondiale sull’Azione per il Clima previsto nelle giornate dell’1 e del 2 dicembre.
La Presidenza di COP28 ha annunciato quattro grandi aree di azione e di discussione:
• Una transizione energetica che sia equa e giusta
• Finanziamenti per l’azione climatica
• Focus sulla natura, sulle persone, sulla vita e sui mezzi di sussistenza
• Inclusività a COP28.
Il programma completo dell’evento, consultabile sul sito ufficiale di COP28, prevede giorni di discussione sui temi dell’economia, della natura, della finanza e dell’energia.
In particolare, nelle giornate dal 3 al 10 dicembre 2023 si discuterà sui seguenti argomenti:
• salute, sollievo e aiuti, recupero e pace
• finanza, commercio, uguaglianza di genere, responsabilità
• energia e industria, giusta transizione, popolazioni indigene
• azioni multilivello, urbanizzazione e ambiente urbano, trasporti
• giovani, bambini, istruzione e competenze
• natura, uso del territorio e oceani
• cibo, agricoltura e acqua.
La chiusura di COP28 è prevista per martedì 12 dicembre, ma in passato è capitato di dover attendere qualche giorno in più per vedere siglato l’accordo finale.
Come per la precedente Conferenza delle Parti, Expo Dubai è suddiviso in due settori distinti: la Zona Blue e la Zona Verde.
La Zona Blu ospiterà negoziatori delle diverse Nazioni, delegati e osservatori di agenzie e ONG, stampa e media. Sempre in quest’area sono previste tavole rotonde ed eventi culturali.
La Zona Verde è gestita dalla Presidenza di COP28 e dagli Emirati Arabi Uniti e ospiterà i giovani, il settore privato, i rappresentanti della società civile. Sarà un’area di promozione del dialogo e delle diverse voci per il cambiamento climatico.
I tre temi principali per COP28
Il 2023 è stato dichiarato dagli esperti del clima come l’anno più caldo degli ultimi secoli e quello che ha registrato il maggior numero di eventi meteo estremi.
Con queste premesse si apre COP28, con i cambiamenti climatici che ormai sono sotto gli occhi di tutti, in ogni area del mondo.
Uno dei punti principali della discussione a livello internazionale riguarda senz’altro l’aumento della temperatura media globale. Si tratta probabilmente dell’ultima occasione che abbiamo per cambiare rotta e adottare concretamente stili di vita più sostenibili.
Nel 2015 con l’Accordo di Parigi l’obiettivo che ci eravamo fissati era quello di mantenere l’aumento della temperatura media globale entro 1,5°C rispetto ai valori registrati fino al periodo della Rivoluzione Industriale. Oggi siamo vicini ad un punto di non ritorno, con buone possibilità che questo obiettivo non sia più raggiungibile. I dati scientifici più recenti ipotizzano che, senza cambiamenti sostanziali, il riscaldamento globale raggiungerà un valore di +2,5°C nel 2050.
Un secondo punto da affrontare riguarda la messa in atto del fondo Loss and Damage, perdite e danni, che era stato firmato su carta durante la precedente COP27 ma mai applicato in concreto. Questo fondo prevede che, oltre alla mitigazione e all’adattamento, ci sia una riparazione economica dei danni ambientali. I Paesi che inquinano di più dovranno rimborsare i Paesi che inquinano meno per questo loro sfruttamento eccessivo delle risorse naturali.
Stati Uniti, Europa, Cina sono tra i più grandi emettitori globali di gas serra e dovranno rimborsare gli Stati che emettono meno, ma che sono più colpiti dalla crisi climatica. Si calcola che il 79% delle vittime dei cambiamenti climatici vive in Paesi in via di sviluppo, aree del mondo a basse emissioni di gas serra. Ricordiamo, come esempio, il caso dell’arcipelago delle Vanuatu che ha dichiarato lo stato di emergenza climatica.
Terzo importante punto riguarda il resoconto sulle azioni che ogni Stato ha compiuto per il clima. Durante questa edizione di COP28 saranno presentati i risultati, i passi avanti concreti, verificabili attraverso dati numerici e quantitativi, che ciascun Stato ha fatto rispetto agli Accordi presi a Parigi nel 2015.
Verrà valutato come ogni Stato ha messo in pratica il Global Stocktake, GST, definito a Parigi.
Con alcuni dubbi sul Paese ospitante e sul problema ambientale legato ai combustibili fossili, si apre COP28, una conferenza per la quale le aspettative a livello mondiale restano comunque molto alte.
Ogni incontro a livello internazionale rappresenta un’opportunità di confronto da non perdere. Occorre ricordare anche che dagli accordi firmati durante le Conferenze delle Parti si ricavano linee guida utili per dare un indirizzo strategico globale, molto importante soprattutto per le industrie e la finanza.