Biodiversità e persone, la sostenibilità nelle grandi aziende

Aprirsi alla sostenibilità per le grandi aziende non è semplice, ma genera un enorme valore. Ecco undici imprese che lo hanno capito e hanno condiviso le proprie esperienze in un evento: per un giorno non si è parlato di business ma di impatto ambientale, sociale, futuro

Un evento che ha soddisfatto le aspettative. Al Phyd di Milano undici importanti aziende hanno condiviso i propri percorsi di sostenibilità proprio negli ambiti ‘biodiversità e persone’ un binomio nel quale gli organizzatori dell’evento, Bee it e Apicoltura Urbana, hanno inteso racchiudere tutta l’importanza dell’interdipendenza tra i due concetti e la necessità di salvaguardarli entrambi.

Un evento che, come hanno sottolineato Paola Di Feo e Nicola Iacopelli di Bee it e Beppe Manno di Apicoltura Urbana, è il primo di una serie, che servirà a creare una community chiamata #Beeyourself, che mira a unire persone e aziende con valori comuni e rafforzare una rete di sostegno e ispirazione. Usare il business come una forza per il bene comune, a favore di tutti: lo spirito è quello delle società benefit e B Corp, molte delle realtà presenti all’evento lo erano. Hanno condiviso esperienze e storie di responsabilità sociale non comuni e le hanno raccontate con quel trasporto che solo persone autenticamente animate da valori di sostenibilità riescono a trasmettere.

Persino James Mark di Petronas ha saputo aggiornare l’idea che abbiamo di un’azienda ‘oil and gas’ raccontando dei progetti a impatto ambientale che sta portando avanti, sia in termini di Ricerca e Sviluppo, che in termini di restituzione al territorio. “Non siamo solo il problema, – ha sottolineato il manager – siamo anche parte della soluzione’.

Parte della soluzione intende essere anche un’altra azienda ad alto impatto ambientale, CNH Industrial, multinazionale della produzione di macchinari agricoli e per l’edilizia, che sta sviluppando tra le altre cose il primo mezzo agricolo elettrico autonomo per colture specializzate chiamato T4 e la tecnologia per l’irrorazione intelligente dei campi.

Feralpi, che produce acciaio da rottami pari a ‘una Tour Eiffel ogni due giorni’, in prima linea nell’economia circolare, ha messo in evidenza con l’intervento di Marco Pesce come l’approccio sistemico sia indispensabile per fare sostenibilità in una industria ‘pesante’ come quella siderurgica. In Feralpi, l’approccio sistemico si è tradotto nel progetto SteelZeroWaste (cioè azzeramento totale degli scarti), un modello pluri-circolare per ridurre l’impronta ambientale.

Diverse le società tecnologiche presenti, Cisco, STMicroeletronics, Siemens, hanno dato dimostrazione di come la sostenibilità sia parte integrante del core business e guidi lo sviluppo di nuovi prodotti; al tempo stesso è molto elevato il livello di attività che queste aziende dedicano ai propri dipendenti: Cisco coinvolgendoli sui temi ESG attraverso gare, Siemens puntando sugli spazi green per favorire il loro benessere, STMicroeletronics promuovendo una cultura inclusiva e la parità di genere.

Tutte queste realtà hanno anche avviato progetti con le api, a supporto della biodiversità, spesso integrandolo con attività con i dipendenti o con il coinvolgimento della comunità.

Mulino Bianco, storico brand Barilla che tutti conosciamo, ha abbracciato la responsabilità che consegue a essere il principale ‘consumatore’ di grano tenero in Italia e viaggia verso l’agricoltura sostenibile, portandosi dietro una lunga filiera di agricoltori, ai quali chiede tra le altre cose di coltivare il 3% del fondo agricolo a fiori, fatto che ‘ha condotto a un incremento del 64% di insetti impollinatori’, evidenzia Andrea Dipace; e in prossimità dei Fiori del Mulino ha installato i Mulini delle Api, veri e propri rifugi dedicati ad api selvatiche, farfalle e molti altri insetti impollinatori.

Iren, ha raccontato Arturo Bertoldi, ha adottato un approccio alla sostenibilità abbastanza unico, fondando Eduiren, un’iniziativa che si propone di formare cittadini consapevoli sin dalla giovane età attraverso diverse attività, come la collaborazione con le scuole e l’iniziativa degli ‘impianti aperti’. Ma non solo: Iren ha accolto gli alveari di api nei suoi impianti come sentinelle ambientali.

La Fondazione Lene Thun (del Gruppo Lenet, oggi società benefit) ha, invece portato la sua straordinaria esperienza nel sociale. La Direttrice Paola Adamo ha raccontato come la fondazione abbia scelto di adottare un modello di impegno diretto, creando per i bambini delle oncoematologie pediatriche un servizio permanente di terapia ricreativa attraverso laboratori di modellazione ceramica: oggi la fondazione è presente in 33 ospedali con 52 laboratori.

Una collocazione tutta sua, un vero case study, è quella di Flowe, app fintech che fa capo al gruppo Mediolanum, nata come società benefit e carbon neutral. Flowe porta avanti il suo business con un robusto framework di principi basato su parole chiave come rigenerazione, brand activism, design for life, gentle nudge, prosperità, virtù. Uno dei suoi punti forti – per impatto ambientale e coinvolgimento dei clienti – è il suo modello di business rigenerativo: per esempio, con il suo programma ‘Freshback’, ogni 100 pagamenti realizzati dagli utenti con la carta di debito, Flowe pianta un albero in Guatemala, per ridurre la CO2 in atmosfera e aiutando anche una comunità locale.

Non è mancato, all’evento, nemmeno un rappresentante dell’industria tessile, decisamente sotto osservazione negli ultimi anni per questioni legate all’ambiente, ai rifiuti, ai diritti umani: Macron, brand leader nell’abbigliamento tecnico, ha intrapreso da tempo un percorso di sostenibilità che ha chiamato ‘Macron 4 the Planet‘ che ha condotto anche alla produzione di capi in Eco Fabric, un tessuto realizzato con filato di poliestere riciclato al 100% proveniente da bottiglie di palstica.

La conversazione su ‘Biodiversità e Persone’ continuerà su The Good in Town con interviste e articoli di approfondimento su ognuno di questi progetti, stay tuned.

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