Biova Project e Cellini Caffè si uniscono per recuperare il caffè dalle capsule ammaccate e danno vita ad una nuova birra al sapore di caffè che parla di sostenibilità ed economia circolare.
La birra al caffè nata dal recupero delle capsule ammaccate
La produzione di caffè in capsule è un processo tecnologico realizzato in modo da avere il minimo scarto. Succede però che alcune capsule si danneggiano, si ammaccano, durante la lavorazione. La qualità del caffè al loro interno non è intaccata, ma la legge impedisce di venderle. Cosa fare di questa preziosa sostanza?
“La qualità prima di tutto” è il motto di Cellini Caffè che si impegna ad essere un’azienda sempre più circolare e sostenibile. Perciò Cellini ha pensato di recuperare le miscele di caffè di alta qualità presenti nelle capsule danneggiate.
Ma come utilizzare il caffè recuperato?
“Non esiste uno scarto, dipende da come guardi ogni cosa”: questo è il pensiero di Franco Dipietro, founder e CEO di Biova Project. Cellini Caffè e Biova Project hanno capito che questo caffè recuperato poteva diventare una risorsa, una materia prima, per realizzare un nuovo tipo di birra.
Sono circa 10.000 le capsule che vengono danneggiate ogni giorno, capsule che contengono circa 50 chilogrammi di caffè. Con questo caffè, Biova Project e Cellini Caffè oggi realizzano 2.500 litri di birra artigianale dal nome Biova Cellini.
Biova Cellini è una nuova birra artigianale al caffè, realizzata con caffè di altissima qualità in capsule non più vendibili a causa di ammaccature e piccoli difetti. Una birra leggera, simile alla Schwarzbier, lager scura tedesca, dal colore scuro e intenso, dal profumo di torrefazione con note di caffè 100% arabica.
La sua gradazione alcolica di circa 4,7% la rende adatta all’ora dell’aperitivo. Biova Project e Cellini Caffè la propongono infatti per l’orario dell’happy hour, dalle 17 alle 20, dando il via al Coffe Hour Tour per presentare e far assaggiare il nuovo prodotto.
Chi sono Biova Project e Cellini Caffè
Biova Project è un’azienda torinese certificata B Corp che dà vita a birra e snack partendo dagli scarti alimentari. Il progetto nasce nel 2019 nel quartiere di San Salvario a Torino dal recupero degli scarti del pane. Un rifiuto che diventa risorsa per produrre birre di qualità che oggi sono vendute in diverse città italiane.
Il recupero alimentare come base di partenza per una start up che ha deciso di seguire il processo di certificazione diventando B Corp. Materie prime recuperate fino al 40%, risparmio delle risorse naturali e diminuzione delle emissioni di anidride carbonica in atmosfera sono i principali punti sui quali l’azienda continua a lavorare.
Dalla Torrefazione “Columbia” a Cellini
Cellini Caffè ha una lunga storia italiana. Nasce nel 1946 a Livorno con l’apertura della Torrefazione famigliare Columbia che si trasforma poi in un opificio industriale nel 1973. Dal 1990 l’azienda prende il nome di Cellini Caffè, con l’acquisizione della Ekaf genovese e della bolognese Filicori. Oggi Cellini Caffè è presente in oltre 2.000 bar indipendenti in Italia e in diversi Paesi europei tra i quali la Francia, la Germania e la Grecia.
L’attenzione alla sostenibilità e all’economia circolare sono importanti per Cellini Caffè che da sempre si impegna in questo ambito attraverso:
•utilizzo esclusivo di energia da fonti rinnovabili
•acquisto di caffè certificato
•attenzione al packaging con carta e cartone certificati FSC e plastica riciclabile al 100%
•uso di capsule compostabili nella raccolta dell’umido.
Le moderne tecnologie e l’attenzione alla sostenibilità e all’economia circolare hanno unito Biova Project e Cellini Caffè nel realizzare una birra dal sapore di caffè che invita gustare questa bevanda nel primo pomeriggio, all’ora dell’aperitivo.
Oltre alla birra artigianale al caffè, Biova e Cellini hanno ideato una serie di cocktail a base di caffè che si possono assaggiare in questi giorni nel coffee hour tour in alcuni bar milanesi.