Una ricetta particolare e raffinata, per cuochi abbastanza esperti, quella proposta da Caterina Ceraudo, chef che ha portato il ristorante di famiglia ‘Dattilo’ (Crotone) alla stella Michelin.
Questa ricetta mostra come uno scarto poverissimo, la buccia della patata, possa diventare componente fondamentale di un piatto gourmet. Tra parentesi: le bucce della patata sono la parte più interessante di questo tubero da un punto di vista nutrizionale, per esempio sono ricche di fibre e potassio.
Vediamo tutti i passaggi di questa ricetta che è un primo piatto.
Ingredienti farcia
Mandorle 250 g
‘nduja dolce 60 g
Procedimento
Idratare le mandorle in acqua fredda, per una notte. Inserire le mandorle idratate nel pacojet (una sorta di frullatore, ndr.) e abbattere. Pacossare e setacciare la mandorla e aggiungere la ‘nduja, frullata a freddo e setacciata
Ingredienti brodo
Bucce di patate 500 g
Acqua 2 L
Procedimento
Tostare le bucce di patate lavate in forno a 170 °C, per 30’. Mettere le bucce tostate e l’acqua in una pentola a pressione e cuocere 60’. Successivamente filtrare e salare il brodo
Pasta fresca
Semola 500 g
Uova intere 6
Tuorlo 120 g
Procedimento
Mettere tutti gli ingredienti in una planetaria, fare riposare l’impasto per 30’. Stendere la pasta con l’aiuto di una sac à poche, stampare la farcia di mandorle e ‘nduja e formare i bottoni.
Impiattamento
Cuocere i bottoni in acqua bollente, aggiungere il brodo di buccia di patate, qualche goccia di vino bianco Imyr e finocchietto.
Questa ricetta fa parte della campagna di Too Good To Go, l’app contro lo spreco alimentare, realizzata in occasione della Giornata Internazionale della Consapevolezza sugli Sprechi e le Perdite Alimentari 2021 (29 settembre), istituita dalla FAO e dalle Nazioni Unite.
Grazie alla collaborazione di dieci grandi Chef della cucina italiana che hanno ideato particolari ricette antispreco, si cerca di sensibilizzare il consumatore sull’impatto che anche le piccole azioni, come quella di “salvare” e non sprecare un piatto, possono avere per il nostro pianeta. In particolare, punta i riflettori sul fatto che ridurre gli sprechi alimentari contribuisce in modo significativo a contrastare il cambiamento climatico e le emissioni di CO2 nell’atmosfera.