L’allarme ambiente cresce e forse per questo anche gli italiani sono sempre più attenti alla sostenibilità anche in vacanza, sebbene potrebbero migliorare tanti comportamenti.
Per esempio, il 46% preferisce alloggiare in strutture con certificazione di sostenibilità ambientale, mentre il 77% fa attenzione a non disperdere rifiuti nella natura (il 43% raccoglie e smaltisce invece correttamente i rifiuti che trova dispersi nell’ambiente). In più, il 41% evita prodotti usa e getta preferendo, per esempio, la borraccia alle bottigliette di acqua. In generale, l’86% delle persone intervistate dall’indagine condotta dalla società di ricerche di mercato NielsenIQ per Pulsee Luce & Gas Index, si impegna ad avere in vacanza comportamenti rispettosi dell’ambiente.
Tuttavia, alcuni comportamenti sono migliorabili: solo il 28% non si fa cambiare gli asciugamani tutti i giorni in hotel ed è contenuta anche l’attenzione verso prodotti cosmetici ecofriendly, come le creme solari che non inquinano i mari e non danneggiano i coralli (18% del gruppo analizzato). Inoltre, un italiano su due (51%) non raccoglie sabbia, rocce o vegetali locali per portarli a casa come souvenir, abitudine ancora radicata. Addirittura, il 14% degli intervistati ammette di tenere comportamenti meno ecosostenibili in vacanza rispetto alla quotidianità della vita lavorativa.
E se il 73% degli italiani va in vacanza in auto, seguita subito dopo da aereo (23%) e treno (14%), mentre solo il 2,8% si affida a servizi di mobilità in condivisione, come car sharing o pooling, una volta arrivati a destinazione, la situazione cambia radicalmente. Oltre il 75% dichiara infatti di muoversi rispettivamente a piedi (57%) o in bici (18,5%).
In generale, il 50% degli intervistati ha affermato che, in vacanza, fa più attenzione a scegliere alternative di turismo sostenibile rispetto al passato. Questa sensibilità si declina nel criterio di scelta delle mete: più dell’88% del campione ha deciso di trascorrere le vacanze entro i confini nazionali (il 23,1% nella regione di residenza).
Peraltro, la paura per il cambiamento climatico è molto alta per il 93% degli italiani. Tra i fattori di rischio figurano la contaminazione dell’acqua (90% del campione), la perdita della biodiversità (96%), gli eventi metereologici estremi e i disastri naturali (91%), l’inaridimento dei suoli (90%) e le microplastiche (92%).