Con l’estate ormai entrata pienamente nel vivo e con tutto il mondo che arriva da 18 mesi da dimenticare a causa della pandemia, le vacanze quest’anno sono più agognate che mai. Ma proprio in un momento dove non tutte le mete sono disponibili e dove cresce, per fortuna, l’attenzione verso l’ambiente, il clima e non solo, ecco che le cosiddette vacanze sostenibili sono diventate un vero e proprio must. Ma di cosa parliamo esattamente?
COSA SIGNIFICA TURISMO SOSTENIBILE?
Ma, concretamente, cosa significa organizzare una vacanza sostenibile? La definizione di turista sostenibile più immediata è quella che ha dato Alastair Fuad-Luke (attivista, designer e consulente della sostenibilità): “Ama divertirsi, non distruggere”.
Il turismo sostenibile è dunque un tipo di viaggio che soddisfa i bisogni del viaggiatore, ma rispetta i luoghi, le comunità, le esigenze ambientali. Tra queste ultime, assume molta importanza la riduzione delle emissioni di CO2 legata al trasporto nel turismo, che secondo alcuni calcoli sarebbe pari al 5% circa del totale delle emissioni derivanti da attività umane.
Fondamentale, dunque, nel turismo sostenbile è la scelta della meta e del mezzo di trasporto. Ovvio, se vogliamo andare in Nuova Zelanda non possiamo prescindere dall’aereo, ma se optiamo per un molto più “banale” weekend a Parigi perché inquinare arrivando nella capitale francese in aereo, quando possiamo goderci un viaggio più lungo, ma ecologico, in treno, o utilizzando un auto elettrica o, perché no, trovando compagni di viaggio con cui condividere il tragitto? Poi c’è l’alloggio. Anche qui sono molte le strutture nate – o riconvertite – a strutture eco-friendly, cioè che utilizzano fonti rinnovabili, costruite con materiali ecologici e che magari offrono tour o gite improntate proprio sulla natura. Infine, che sia l’albergo o che si scelga un ristorante, anche qui scegliamo locali che privilegino una cucina bio, magari a chilometro zero e che propongano una cucina tradizionale e locale.
Ma il turismo sostenibile passa anche dai piccoli gesti, da quell’educazione spesso dimenticata. Questo significa molto banalmente in montagna seguire i sentieri segnati e non avventurarsi nel bosco, significa non gettare rifiuti nei prati, nei boschi, in spiaggia, ma anche per terra in città. Significa non considerare sabbia o sassi come souvenir da depredare impunemente, o utilizzare una borraccia al posto delle bottigliette d’acqua. Se si va in una comunità ospite è il turista che si adatta allo stile di vita locale, non il contrario.
STOP AL TURISMO DI MASSA, PREVALE L’ ETICA E L’ AMBIENTE
Turismo sostenibile significa, tendenzialmente, un turismo che non sia di massa, e che soprattutto abbia un occhio di riguardo verso i mezzi di trasporto, sia per raggiungere le mete delle vacanze, sia per muoversi all’interno di un determinato territorio. Riguarda, naturalmente, anche l’alloggio scelto e la cucina che si degusta nei giorni di libertà. Per capire cosa sia il turismo sostenibile facciamo due degli esempi più noti ed eclatanti di turismo non sostenibile: le grandi navi da crociera che spuntano spaventose, inquinanti e pericolose in faccia a Venezia, o le centinaia di turisti che affollano contemporaneamente le pendici dell’Himalaya. Due esempi di turismo che, di fatto, impattano direttamente sull’ambiente circostante, sia in maniera visiva – come le navi che incombono su Venezia – sia in maniera fattiva, con le montagne che vengono lasciate cariche di rifiuti, con i percorsi naturistici rovinati. Ma, ancora una volta, non si deve per forza demonizzare la modernità, basti pensare che anche i cantieri stanno lavorando per creare navi da crociera sempre più ecologiche, a basso impatto ambientale, massimizzando l’efficienza energetica.
Il turismo del futuro, quindi, deve da un lato portare ricchezza alle località di vacanza, ma senza distruggerne l’habitat, senza rovinarne la natura, ma allo stesso tempo rendendo l’esperienza turistica il più vicina possibile allo stile di vita di chi in quei luoghi ci vive quotidianamente. Questo non significa dover rinunciare alle comodità moderne tipiche delle vacanze, dall’albergo al ristorante, dal mezzo di trasporto veloce agli optional “cinque stelle”. Turismo sostenibile non significa per forza vacanze avventurose in luoghi sperduti, significa molto più semplicemente una vacanza che strizzi l’occhio all’etica, nel rispetto dell’ambiente e delle tradizioni locali. Come scrive proprio l’Organizzazione Mondiale del Turismo, il turismo sostenibile è un “turismo capace di soddisfare le esigenze dei turisti di oggi e delle regioni ospitanti prevedendo e accrescendo le opportunità per il futuro. Tutte le risorse dovrebbero essere gestite in modo tale che le esigenze economiche, sociali ed estetiche possano essere soddisfatte mantenendo l’integrità culturale, i processi ecologici essenziali, la diversità biologica, i sistemi di vita dell’area in questione. I prodotti turistici sostenibili sono quelli che agiscono in armonia con l’ambiente, la comunità e le culture locali, in modo tale che essi siano i beneficiari e non le vittime dello sviluppo turistico”.
FAIRBNB, L’ALLOGGIO CHE AIUTA LA COMUNITÀ
Come detto, sono tante le realtà turistiche che si stanno convertendo velocemente al turismo sostenibile e che cercano di venir incontro alle esigenze dei clienti senza dimenticare quelle del territorio e degli abitanti. Che si tratti di grandi metropoli, come l’esempio che abbiamo fatto di Parigi, o di piccoli borghi che nel corso degli anni hanno subito dei veri e propri sfregi da parte del turismo di massa. In Italia a emergere negli ultimi anni è Fairbnb, che già dal nome evidenzia quale sia il proprio obiettivo: offrire degli alloggi temporanei in maniera equa. Fondata da Damiano Avellino, Fairbnb utilizza la quota della prenotazione per finanziare progetti all’interno della comunità locale. A ogni transazione, infatti, viene applicata una commissione del 15% di cui la metà è devoluta a un progetto comunitario a scelta del booker. Con questa quota, dunque, Fairbnb sostiene la comunità per ripristinare i monumenti locali, promuovere iniziative di economia circolare a livello locale e creare posti di lavoro.
Come spiega proprio Damiano Avellino “Abbiamo davvero bisogno di rafforzare le diverse parti delle nostre economie. Ci sono alcuni progetti straordinari in corso, ma dobbiamo sviluppare una narrativa comune e spiegare perché è importante riprendere il controllo della tecnologia che usiamo”. Attualmente si possono affittare stanze ad Amsterdam, Barcellona, Bologna, Genova, Granada, Valencia, Venezia, Porto, Marsiglia e Parigi.
NUMERI DEL TURISMO SOSTENIBILE
Il concetto di turismo sostenibile – a volte chiamato ecoturismo – è molto moderno, ma nonostante ciò si tratta di una realtà in forte crescita. Solo nel 2017 il mercato del turismo sostenibile è aumentato del 7%, raggiungendo i 1.326 miliardi di viaggi internazionali considerati ecosostenibili. E la crescita è costante, con le previsioni United Nations World Tourism Organization che vedevano tra il 2010 e il 2020 una crescita annua del 3,8% venir smentite in positivo. A ciò si aggiungono le vacanze sostenibili all’interno dei propri Paesi che fanno aumentare il turismo sostenibile ben oltre i 5 miliardi di viaggi l’anno.
E sono tante le organizzazioni che si occupano di turismo sostenibile attraverso tantissime modalità. Come Responsable Travel, azienda britannica che collega i suoi clienti con oltre 400 piccole realtà turistiche, permettendo così di organizzare vacanze attente all’ambiente, ma soprattutto alla microeconomia locale. O come Giving Way, che unisce il turismo sostenibile con il volontariato, offrendo ai propri clienti la possibilità non solo di sostenere progetti in giro per il mondo attraverso una parte del costo di prenotazione dei propri viaggi, ma anche di organizzare dei viaggi per passare un periodo di volontariato, magari lavorando in una fattoria biologica in Costa Rica, o facendo volontariato con i ragazzini del Sudafrica. Insomma, sono tante le possibilità di organizzare una vacanza diversa dal solito, strizzando l’occhio all’ambiente e alle popolazioni dei Paesi dove si va per turismo.
Parallelamente, cresce la consapevolezza da parte delle persone: l’83% dei viaggiatori nel mondo crede che il turismo sostenibile sia molto importante.
Scopri nella nostra serie ‘The Islands Rule’ come tante isole del Mediterraneo – mete di viaggio – si stanno organizzando per promuovere un turismo più sostenibile.