Don’t look up, ecco i 5 messaggi chiave del film del momento

Leonardo DiCaprio, Jennifer Lawrence e una strepitosa Meryl Streep sono i pezzi da novanta di questo film che offre molti spunti per capire come e perché molti negano la scienza

Don’t look up è il titolo del momento su Netflix, un film con un cast di primo piano che fa discutere e che divide chi lo ama da chi lo trova addirittura un film di serie B.

Il film, condito di satira, racconta la catastrofica fine del pianeta a causa della collisione con un asteroide, ed è una sorta di metafora di quello che stiamo vivendo con la pandemia, secondo molti; in realtà, è alla minaccia del cambiamento climatico che il film allude, come spiega un articolo di The Conversation (originarimente in lingua inglese), che riproponiamo qui di seguito.


Ogni film catastrofista comincia con l’allarme di uno scienziato che viene ignorato. “Don’t Look Up” non fa eccezione, in effetti, anche in questo film il vero punto della questione è come la gente possano ignorare o negare completamente le prove scientifiche .

Leonardo DiCaprio e Jennifer Lawrence interpretano due astronomi che fanno una scoperta letteralmente sconvolgente per la Terra (un asteroide in rotta di collisione) e di conseguenza cercano di convincere il presidente ad agire per salvare l’umanità. È una satira che esplora come gli individui, gli scienziati, i media e i politici rispondono quando si trovano di fronte a fatti scientifici che sono scomodi, minacciosi e fastidiosi.

Il film è un’allegoria del cambiamento climatico, mostrando come coloro che hanno il potere di fare qualcosa per il riscaldamento globale evitano intenzionalmente di agire e come coloro che hanno interessi acquisiti possono ingannare il pubblico. Ma riflette anche la negazione della scienza più in generale, incluso ciò che il mondo sta vivendo con COVID-19.

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La differenza più importante tra la premessa del film e la reale crisi incombente dell’umanità è che mentre gli individui possono essere impotenti contro una cometa, tutti possono agire in modo decisivo per smettere di alimentare il cambiamento climatico.

Conoscere i miti che alimentano la negazione della scienza può aiutare.

Come psicologi della ricerca e autori di “Science Denial: Why It Happens and What to Do About It“, riconosciamo fin troppo bene questi aspetti della negazione della scienza.

Mito #1: Non possiamo agire se la scienza non è certa al 100%

La prima domanda che il presidente Orlean (Meryl Streep) fa agli scienziati dopo che questi hanno spiegato che una cometa è in rotta di collisione con la Terra è: “Quindi quanto è certo?”. Apprendendo che la certezza è del 99,78%, il capo dello staff del presidente (Jonah Hill) risponde con sollievo: “Oh fantastico, quindi non è il 100%!”. Lo scienziato del governo Teddy Oglethorpe (Rob Morgan) risponde: “Agli scienziati non piace mai dire 100%”.

Questa riluttanza a rivendicare il 100% di certezza è un punto di forza della scienza. Anche quando le prove puntano chiaramente in una direzione, gli scienziati continuano ad esplorare per saperne di più. Allo stesso tempo, riconoscono le prove schiaccianti e agiscono di conseguenza. L’evidenza è schiacciante che il clima della Terra sta cambiando in modi pericolosi a causa delle attività umane, in particolare la combustione di combustibili fossili, ed è stata schiacciante per molti anni.

Quando i politici assumono un atteggiamento “aspettiamo e vediamo” verso il cambiamento climatico (o “sediamoci e valutiamo”, come dice il film), suggerendo che hanno bisogno di più prove prima di intraprendere qualsiasi azione, è spesso una forma di negazione della scienza.

Mito #2: Le realtà inquietanti descritte dagli scienziati sono troppo difficili da accettare per il pubblico

La frase del titolo, “Don’t Look Up”, ritrae questo atteggiamento psicologico e come alcuni politici lo usano convenientemente come scusa per l’inazione mentre promuovono i propri interessi.

L’ansia è una crescente e comprensibile risposta psicologica al cambiamento climatico. La ricerca mostra che ci sono strategie che le persone possono usare per affrontare efficacemente l’ansia climatica, come diventare più informati e parlare del problema con gli altri. Questo dà agli individui un modo per gestire l’ansia e allo stesso tempo intraprendere azioni per ridurre i rischi.

Uno studio internazionale del 2021 ha scoperto che l’80% delle persone sono effettivamente disposte a fare cambiamenti nel loro modo di vivere e lavorare per aiutare a ridurre gli effetti del cambiamento climatico.

Mito #3: La tecnologia ci salverà, quindi non dobbiamo agire

Spesso, gli individui vogliono credere in un risultato che preferiscono, piuttosto che confrontarsi con la realtà conosciuta come vera, una risposta che gli psicologi chiamano ragionamento motivato.

Per esempio, credere che un’unica soluzione tecnologica, come la cattura del carbonio, risolverà la crisi climatica senza il bisogno di cambiare le politiche, gli stili di vita e le pratiche può essere più fondato sulla speranza che sulla realtà. La tecnologia può aiutare a ridurre il nostro impatto sul clima; tuttavia, la ricerca suggerisce che è improbabile che i progressi arrivino abbastanza rapidamente.

Sperare in tali soluzioni distoglie l’attenzione dai cambiamenti significativi necessari nel nostro modo di lavorare, vivere e divertirci, ed è una forma di negazione della scienza.

Mito #4: L’economia è più importante di tutto, anche delle crisi imminenti previste dalla scienza

Agire per rallentare il cambiamento climatico sarà costoso, ma non agire ha costi ancora più alti, anche in vite perse e in proprietà perse.

Considerate i costi dei recenti incendi a ovest degli Stati Uniti. La contea di Boulder, in Colorado, ha perso quasi 1.000 case a causa di un incendio il 30 dicembre 2021, dopo un’estate e un autunno caldi e secchi e poca pioggia o neve recenti. Uno studio sugli incendi della California nel 2018 – un altro anno caldo e secco – quando la città di Paradise è bruciata, ha stimato il danno, compresi i costi sanitari e le interruzioni economiche, a circa 148,5 miliardi di dollari.
Quando la gente dice che non possiamo agire perché l’azione è costosa, sta negando il costo dell’inazione.

La contea di Boulder, in Colorado, ha perso quasi 1.000 case a causa di un incendio il 30 dicembre 2021

Mito #5: Le nostre azioni dovrebbero sempre allinearsi con il nostro gruppo di appartenenza sociale

In una società politicamente polarizzata, gli individui possono sentirsi spinti a prendere decisioni basate su ciò che il loro gruppo sociale crede. Nel caso delle credenze sulla scienza, questo può avere conseguenze disastrose – come il mondo ha visto con la pandemia di COVID-19. Solo negli Stati Uniti, più di 825.000 persone con il COVID-19 sono morte mentre potenti gruppi identitari scoraggiano attivamente le persone dal fare i vaccini o prendere altre precauzioni che potrebbero proteggerle.

I virus sono ignari dell’affiliazione politica, e lo stesso vale per il clima che cambia. L’aumento delle temperature globali, il peggioramento delle tempeste e l’innalzamento del livello del mare colpiranno chiunque sia in pericolo, indipendentemente dal gruppo sociale della persona.

Traduzione: Come l’ideologia guida le risposte al cambiamento climatico
Il Pew Research Center ha chiesto alle persone di tutto il mondo: “Quanto saresti disposto a cambiare nel tuo modo di vivere e lavorare per contribuire a ridurre gli effetti del cambiamento climatico globale?’ La differenza tra coloro che si identificano nella sinistra ideologica e nella destra è netta negli Stati Uniti, ma meno in altri paesi. Il grafico mostra le percentuali disposte a fare “molti” o “alcuni” cambiamenti.

Come combattere la negazione della scienza e il cambiamento climatico

Una cometa diretta verso la Terra potrebbe lasciare poco da fare agli individui, ma questo non è il caso del cambiamento climatico. La gente può cambiare le proprie pratiche per ridurre le emissioni di carbonio e, cosa importante, fare pressione sui leader del governo, degli affari e dell’industria per intraprendere azioni, come ridurre l’uso di combustibili fossili, convertirsi a un’energia più pulita e cambiare le pratiche agricole per ridurre le emissioni.

Nel nostro libro, discutiamo i passi che individui, educatori, comunicatori scientifici e politici possono intraprendere per affrontare la negazione della scienza che impedisce di andare avanti su questo tema incombente. Per esempio:

  • Gli individui possono controllare le proprie motivazioni e convinzioni sul cambiamento climatico e rimanere aperti alle prove scientifiche.
  • Gli educatori possono insegnare agli studenti come reperire informazioni scientifiche e valutarle.
  • I comunicatori scientifici possono spiegare non solo ciò che gli scienziati sanno, ma come lo sanno.
  • I politici possono prendere decisioni basate sull’evidenza scientifica.

Come studiosi che lavorano per aiutare le persone a prendere decisioni valide su problemi complessi, incoraggiamo le persone a consultare notizie e informazioni scientifiche da fonti esterne al proprio gruppo di appartenenza. Uscite dalla vostra bolla sociale e ascoltate e parlate con gli altri. Guardate in alto.

Autori:

Gale Sinatra, Professor of Education and Psychology, University of Southern California and Barbara K. Hofer, Professor of Psychology Emerita, Middlebury

Hanno scritto il libro ‘Science Denial: Why It Happens and What to Do About It‘.

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