Lo spreco alimentare non solo è una pratica poco etica e che grava sulle nostre stesse tasche, ma è un grandissimo contributore alle emissioni di CO2 e quindi ‘sostenitore’ della crisi climatica. Negli ultimi anni sono nate diverse iniziative e applicazioni che ci aiutano a evitare lo spreco del cibo, ad esempio la notissima Too Good to Go, che permette di acquistare a prezzi stracciatissimi prodotti freschi da panifici, ristoranti, pasticcerie che sono avanzati.
Bestbefore è un’altra iniziativa molto interessante, promossa dal giovane imprenditore Kikas Bergaglio, nata nel 2020: è un e-commerce che raccoglie sulla propria piattaforma prodotti imperfetti, di fine stock e in scadenza ravvicinata e li rivende con scontistiche calcolate grazie ad un algoritmo di proprietà. Dal lancio, a novembre 2020, Bestbefore ha venduto un totale di 4000 prodotti a 3.000 clienti, puntando al milione di euro entro i prossimi tre anni.
Solo in Italia, infatti, ogni anno buttiamo circa € 7 miliardi di cibo (30,956 kg annui in media pro capite), un vero peccato ‘consumistico’ di cui spesso siamo poco consapevoli, soprattutto rispetto al costo che esso ha, non solo per il nostro borsellino ma per l’ambiente nel suo complesso, visto la quantità di energie e risorse naturali necessari alla produzione e anche allo smaltimento degli alimenti.
Cosa ne pensa Nikas Bergaglio, 33 anni, fondatore di Bestbefore
“Stiamo vivendo un periodo drammatico in termini di emergenze climatiche e sociali, che come spesso accade nella storia sono strettamente correlate. Dal nostro piccolo osservatorio abbiamo notato negli anni una crescente sensibilizzazione nei confronti della lotta allo spreco alimentare, molto accentuato in Italia ma non solo e con ingenti ripercussioni sulle persone e sul pianeta” – dice – “Cerchiamo di incontrare i bisogni di tutti con Bestbefore: da un lato del cliente, che cerca di risparmiare sull’acquisto di generi alimentari di qualità, soprattutto di artigianato, e di non sprecarli, e da un lato delle aziende che traggono vantaggio dalla vendita di prodotti che altrimenti rimarrebbero invenduti. E lo facciamo privilegiando sempre la qualità e il produttore, che per noi sono imprescindibili. – e conclude: “Lo spreco alimentare è un fenomeno dannoso che racchiude in sé molti più risvolti di quelli che vediamo nel breve termine, per esempio lo spreco delle risorse naturali utilizzate per la produzione, in primis l’acqua, del cui valore ci rendiamo conto solo adesso che stiamo vivendo la peggiore siccità degli ultimi tempi. Se ognuno di noi facesse la sua parte, evitando di far andare a male gli alimenti o consumando anche quelli che apparentemente sono imperfetti. Potremmo arginare una situazione che peggiora di giorno in giorno, che coinvolge tutti, dal produttore al consumatore, e che ci chiama in causa direttamente”.
Bestbefore funziona così: una volta ritirato dal produttore, il prodotto resta in vendita per sette giorni, per un massimo di tre lotti a prodotto, e l’algoritmo comincia a calcolare lo sconto. Si comincia dal 5% per arrivare poi fino al 50%, ma se il prodotto rimane invenduto viene rimosso dal sito.
6 consigli per ridurre gli sprechi alimentari
1. Prima di fare la spesa, controllare il frigo e stilare una lista degli alimenti mancanti da acquistare in modo tale da non acquistare prodotti inutili o in eccesso che andrebbero poi a male;
2. Attenzione alla scadenza: al supermercato, prediligere gli alimenti che stanno per scadere così da non lasciarli sullo scaffale ma consumarli finché sono ancora in buono stato;
3. Ingegnarsi in ricette svuota-frigo con cui cucinare ciò che è rimasto nella dispensa, in modo da non riempire il frigo di alimenti che non si riescono a consumare e da differenziare la propria alimentazione;
4. Evitare le “spesone” e fare invece acquisti più contenuti e pensati in base alle proprie esigenze di pranzi e cene. Se è vero che questa scelta può a volte andare a discapito della comodità, è anche vero che così facendo si evita di riempire il frigo di alimenti che non si fa in tempo a cucinare e che andranno poi buttati;
5. Eliminare o ridurre gli alimenti e le bevande “idrovore”, primo fra tutti la carne (per un kg di carne bovina servono oltre 15.000 litri di acqua in media a livello globale)1, seguita dai formaggi, lo zucchero, il latte, il vino e molti altri la cui produzione richiede un ingente consumo di acqua;
6. Affidarsi a e-commerce, app e realtà che contribuiscono alla lotta allo spreco alimentare per acquistare prodotti imperfetti, di fine stock e in scadenza ravvicinata ma ugualmente buoni e sani.