Cervia, in provincia di Ravenna, è un comune della soleggiata e ospitale riviera romagnola, famoso per la produzione del sale e per il turismo balneare e termale. Quello che nel 1959 era iniziato come un tradizionale stabilimento a opera di Antonio e Fiorina Fantini, si è trasformato negli anni in una vera e propria oasi di benessere: il merito va alla visione e alla dedizione di Claudio Fantini che, raccolta l’eredità dai genitori, ha reso oggi il Fantini Club ben più di una meta turistica. La struttura è diventata un punto di riferimento per un turismo capace di offrire esperienze che vanno oltre il semplice relax.
Il punto di svolta avviene negli anni ’70, quando Claudio e i suoi amici portano la pallavolo in spiaggia: la prima rete che viene montata fra i due pali è una rete da pesca, ma in breve tempo quell’area diventa il punto di riferimento a livello italiano, con importanti tornei nei quali vengono a giocare le squadre più forti, a partire dalla Panini Modena. Nel 1983 Claudio scopre il “beach volleyball” a Venice Beach, famosa zona balneare di Los Angeles, e nel 1984 nasce il primo torneo italiano di beach volley, con 32 coppie a sfidarsi e il primo servizio della RAI su questo sport.
Da qui l’intuizione di abbinare proprio lo sport con il turismo: “mi rendo conto che mia mamma vendeva dei gran panini e Coca Cola”, ricorda Claudio Fantini, “per cui mi dico che forse è meglio farli muovere questi turisti”. Quindi, mentre ancora la maggior parte dei bagnanti cercava solo di oziare al sole, Fantini diventa pioniere di una sorta di rivoluzione: la spiaggia diventa una palestra all’aria aperta, lo sport fa rima con il divertimento e risulta un elemento chiave del benessere fra corpo e mente, un concetto che si è progressivamente sviluppato nella società. Viene quindi importato il “footvolley” dal Brasile, la parola “beach tennis” nasce proprio presso il Fantini Club, che nel frattempo continua a crescere e a proporre l’idea che Claudio definisce di italian lifestyle, di alta qualità, in ogni tipo di offerta. “Oggi abbiamo unificato 7 strutture, per uno spazio complessivo di 40.000 metri quadri”, continua l’imprenditore: “la nostra filosofia è quella di mettere insieme in modo armonico sport, cura del corpo e cibo salutare”.
I pilastri di un nuovo modo di proporre il turismo
L’abilità di Claudio Fantini è stata quella di inserire lo sport come un potente catalizzatore di energia positiva. Nel 1996 fonda Sportur, per concepire la vacanza unendo il mondo del turismo con quello dello sport: un progetto che si sviluppa progressivamente e nel 2009 vede l’apertura dello Sportur Club Hotel. L’ambiente accogliente e familiare dello stabilimento balneare di fine anni ’60 è rimasto lo stesso nel tempo: “ho scoperto che svolgiamo anche un ruolo sociale”, riprende Claudio, “perché ci sono tantissime persone sole che vengono agli stage e ai camp sportivi che organizziamo per stare insieme e socializzare”.
Il Fantini Club diventa probabilmente la spiaggia più sportiva d’Italia, frequentata sia da appassionati ma anche di molti atleti. La promozione dell’attività fisica avviene attraverso le numerose proposte che il club offre, che arrivano fino a 25 discipline durante l’alta stagione: ognuno può vivere lo sport nel modo più consono, ma è stato inevitabile che la fama raggiunta nel corso degli anni abbia portato il Fantini Club a ospitare e sponsorizzare competizioni di carattere internazionale.
Triathlon e Ironman sono diventate un appuntamento costante, così come fra le numerose iniziative legate al ciclismo spicca la Granfondo Via del Sale, un evento che continua a crescere nel tempo: le ultime edizioni registrano sempre oltre 5.000 partecipanti, anche se nessuno dimentica quel gruppetto di una decina di ciclisti che arrivò alla prima partenza del 1997. Uno di loro chiese se potevano partecipare: si trattava di Marco Pantani.
Come il pirata, anche Alex Zanardi è passato per il Fantini Club, ma è impossibile contare i campioni sportivi che sono transitati: alcuni di questi sono stati coinvolti per incontri motivazionali con le aziende, uno dei target che viene ospitato più spesso. La struttura si presta infatti per meeting ed eventi di ogni genere (di recente Emma Marcegaglia ha ricevuto il Premio Sportur per i protagonisti d’impresa nel mondo); non mancano infine i matrimoni celebrati in riva al mare, oppure nello spazio esclusivo della Limonaia, una suggestiva area verde interamente circondata da una vegetazione rigogliosa.
Claudio va ancora oltre, comprendendo che benessere è anche trovare momenti di tranquillità, specie nel frenetico mondo moderno. La Fantini Wave Spa dispone anche di un centro estetico sulla spiaggia e offre il relax in tutte le sue forme, con un viaggio sensoriale completo: si passa dai massaggi alle terapie per disturbi articolari o traumi fisici, fino ai trattamenti personalizzati, utilizzando vari prodotti selezionati, come il famoso sale dolce di Cervia. Naturale conseguenza è stata poi l’attenzione all’alimentazione: la struttura propone quattro tipologie di cucine, tutte con alti standard qualitativi. Dalle più semplici e veloci pizze e piadine si arriva dall’eccellenza del ristorante Calamare, che sostiene la filiera corta, con piatti a base di prodotti locali e pesce fresco dell’Adriatico. Vengono soddisfatte le diverse esigenze dietetiche, con opzioni per vegetariani, vegani, celiaci e soggetti con varie intolleranze. Infine, la recente apertura del Botanico – Organic Food & Drink, pone l’accento su prodotti salutari, freschi, biologici, compresi birra e caffè bio.
La cura per l’ambiente, una conseguenza naturale
Quando ancora non si parlava di sostenibilità, nel Fantini Club si intraprendevano azioni concrete per ridurre l’impatto ambientale: oggi si promuove attivamente la raccolta differenziata e il riciclo dei rifiuti, impiegando metodi innovativi, come l’attuale eco-compattatore. “Abbiamo iniziato con San Pellegrino a raccogliere la plastica riciclata”, sottolinea Claudio, “usiamo i frigoriferi di Sammontana, che hanno basso impatto, e abbiamo adottato varie misure per il risparmio idrico e un utilizzo responsabile dell’acqua”.
Di recente è stata ottenuta la certificazione che conferma che Fantini Club utilizza solo energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili. Anche se da questo punto di vista Claudio punta alla completa indipendenza, in un futuro dove poter generare l’energia dal sole, dalle pale eoliche e dalle onde del mare. Dai ristoranti e dalle aree bar sono stati eliminati piatti, contenitori, posate e prodotti di plastica usa e getta. Infine, un ulteriore passo coraggioso verso un’aria più pulita e un ambiente più sano è stato quello di vietare il fumo nella maggior parte delle aree, compresi gli spazi esterni. Una decisione che non solo promuove un’aria più pulita, ma contribuisce a un’esperienza più piacevole, garantendo che tutti possano godersi l’aria fresca del mare senza l’intrusione di inquinanti nocivi.
Il culto dell’ospitalità, per vivere al meglio ogni momento
L’Emilia-Romagna è probabilmente la regione che eccelle su tutti gli aspetti dell’ospitalità: Fantini è stato un precursore nell’assegnare un ruolo centrale allo sport e a curare ogni altro aspetto del benessere. Tutto il lungomare da Cervia a Milano Marittima, percorribile su pista ciclabile, sembra essere stato positivamente influenzato da questo spirito: lo si può notare in molte altre strutture balneari e alberghiere, come ad esempio l’Hotel Universal, dotato di numerosi servizi per gli sportivi e attenzioni puntuali da parte del personale.
Il progetto imprenditoriale di Claudio Fantini è diventato un caso di studio in diverse aule universitarie: il viaggio da stabilimento balneare convenzionale a modello di sostenibilità non significa solo abbracciare pratiche eco-compatibili, ma è una testimonianza del costante impegno per un futuro più verde e più sano. Dando un esempio stimolante nella gestione dei rifiuti, nel risparmio energetico, nell’efficienza idrica, nelle iniziative per l’aria pulita e nella ristorazione sostenibile, il Fantini Club invita ognuno a ripensare all’idea di vacanza: incoraggiando a concepire il turismo in modo diverso, facendo scelte che salvaguardino il pianeta e garantiscano un domani più luminoso e più sostenibile.