Feudi di San Gregorio, tra vino e arte nel segno della sostenibilità

Feudi di San Gregorio, società benefit e B Corp, promuove la sostenibilità dell'impresa costruendo un dialogo tra cantine, artisti e territorio

Nel cuore dell’Irpinia si trova la maggiore azienda vinicola dell’Italia Meridionale, nota a livello internazionale: Feudi di San Gregorio è stata fondata ad Avellino nel 1986, produce ogni anno più di 3 milioni di bottiglie, esporta in oltre 50 nazioni e da sempre si distingue per il suo impegno nella valorizzazione dei vitigni autoctoni della tradizione campana, quali il Greco, il Fiano e l’Aglianico. Nel corso del tempo la cantina si è caratterizzata anche per la continua attenzione a ogni aspetto della sostenibilità e, dopo essere diventata società benefit nel 2021, ha di recente ottenuto la certificazione B Corp.

Feudi di San Gregorio, guidata oggi da Antonio Capaldo, propone inoltre il connubio fra la nascita di un vino e il processo creativo di un’opera. La passione nella cura delle viti, l’impegno nella raccolta dell’uva, come la pazienza dell’attesa che il vino sia maturo, sono tutti elementi che conferiscono a ogni bottiglia un’identità unica, trasformandola così in un’autentica opera d’arte.
Da qui nasce l’impegno per essere uno spazio d’incontro, di confronto e di conoscenza, che ha contribuito a rendere Feudi di San Gregorio un luogo dove l’arte e la cultura si fondono con la produzione di vino.

Passione per ogni forma d’arte

Questa visione dell’arte come parte integrante del processo produttivo ha creato una collaborazione con importanti esponenti del design, dell’architettura, dell’arte e della fotografia, con cui sono stati sviluppati numerosi progetti. Ad esempio, nel 2001 la veste grafica delle etichette dei vini nasce per opera del designer Massimo Vignelli, che avrebbe poi curato altri aspetti dell’identità del marchio e anche gli interni della cantina.
Proprio per la costruzione della nuova cantina il progetto viene affidato agli architetti Hikaru Mori e Maurizio Zito: dal recupero dei fabbricati preesistenti emergono spazi di grande impatto, all’interno dei quali si trova il ristorante Marennà. Il risultato è stato anche esposto alla Biennale di Venezia come eccellenza architettonica.

Feudi di San Gregorio offre quindi uno spazio di grande suggestione per le esposizioni all’interno della cantina, come è avvenuto per gli acquerelli di Marinella Senatore oppure per le fotografie di Mimmo Jodice: fra l’altro, da questa collaborazione sono nate le etichette per l’edizione limitata dell’Aglianico Serpico 2010, il cui ricavato è stato totalmente destinato ai progetti di don Antonio Loffredo per lo sviluppo sociale nel Rione Sanità di Napoli.

Emerge quasi di conseguenza la cultura dell’accoglienza che caratterizza l’azienda vinicola: la cantina è la dimora del vino, dove la conoscenza e la tradizione vengono condivise con gli ospiti che la visitano. L’atmosfera particolare della bottaia offre un’esperienza coinvolgente per seguire il percorso dedicato al ciclo dell’uva: sono presentate le varie fasi di lavorazione, concludendo con la degustazione guidata dei vini e dei prodotti tipici del territorio.

Valorizzare le caratteristiche del territorio

Con una superficie complessiva di oltre 300 ettari, Feudi di San Gregorio ha studiato ogni area per valorizzare la biodiversità e creare vigneti con caratteristiche peculiari. Ognuno di essi è trattato singolarmente, considerando altitudine, esposizione e pendenza, per ottenere l’unicità dei prodotti: il tutto per raggiungere la massima qualità nel rispetto totale dell’ambiente circostante.
L’azienda ha sviluppato numerosi progetti per proteggere la biodiversità del territorio e ridurre l’impatto ambientale della propria attività: fra questi emerge la collaborazione con Istituti di Ricerca all’avanguardia per sviluppare un protocollo viticolo che protegga le biodiversità dei territori, l’uso di fonti rinnovabili per l’energia, il recupero e il riciclo delle acque piovane e la riduzione dell’impatto ambientale del packaging..

Fotografia di un interno della cantina di Feudi di San Gregorio
Un locale all’interno della cantina

In quest’ottica si pone il percorso che ha condotto alla certificazione B-Corp e che ha avuto un impatto tangibile sull’intera organizzazione. Attraverso la formazione e il coinvolgimento di tutti i dipendenti, Feudi di San Gregorio ha reso partecipe ogni collaboratore dei valori condivisi, rendendolo parte integrante del processo di miglioramento continuo.
Il traguardo raggiunto non riguarda solo l’aspetto ambientale, ma anche quello sociale ed economico: rappresenta un impegno concreto a perseguire l’eccellenza in tutte le aree operative dell’azienda, compresa la tutela dei dipendenti, dei fornitori e del territorio circostante. Sono stati attivati metodi di coltivazione a basso impatto ambientale, anche con la collaborazione con altre aziende B-Corp per l’utilizzo esclusivo di energie rinnovabili.

Feudi di San Gregorio mira a rafforzare ulteriormente la propria sostenibilità nei prossimi anni, creando interdipendenze sempre più forti con fornitori e clienti e ampliando le iniziative a sostegno della comunità locale. La cantina irpina si propone come esempio per altre realtà del settore, dimostrando che l’impegno per la sostenibilità può e deve essere parte integrante della strategia aziendale.
L’impegno attivo nella promozione di iniziative culturali vuole inoltre attivare un cambiamento positivo a livello territoriale e sociale, nella convinzione che l’arte e la cultura siano strumenti potenti per stimolare la crescita e il progresso.

Feudi di San Gregorio

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